Capitolo 19

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Cadis guardava i demoni schierati intorno al santuario. Lucifer aveva fatto scendere in campo un contingente davvero folto per poterli catturare o ucciderli. Doveva essere fuori di sé dalla rabbia, gli erano sfuggiti più volte. Quando sentì il capitano dei demoni parlare posò il suo sguardo di fuoco su di lui.
Gadriel lo aveva spinto dietro di sé quando erano usciti sul sagrato, voleva proteggerlo nonostante sentisse il suo potere... i suoi pensieri furono attratti da quelli del demone. Lucifer voleva mettere le sue mani su di lui e Huriel, forse lo riteneva il modo più rapido per far capitolare Gadriel, quindi i suoi demoni era a loro che avrebbero puntato dopo aver distratto Gadriel e gli altri.
Un ringhio basso gli sfuggì dalle labbra. Non gli avrebbe più permesso di fare i suoi comodi indisturbato! Non più. Socchiuse gli occhi e il terreno sotto i loro piedi cominciò a tremare. I demoni si misero in posizione di difesa.
Gadriel si girò verso di lui e lo guardò sbarrando gli occhi. Un alone rossastro profilò il corpo di Cadis che si staccò appena da terra.
"Siete pronti a morire per Lucifer?" Sentì chiedere a Cadis. "Se sì, fatevi avanti." Disse con tono freddo.
"Sono in troppi..." Tentò Gadriel.
"Allora aiutami." E gli porse la mano. Gadriel non tentennò neanche per un attimo e l'afferrò saldamente, il potere gli riverberò nelle vene.
Dmitryus afferrò Huriel e Shireen e li tirò indietro, non sapeva fino a dove si sarebbero spinti o se fossero stati in grado di gestire tutto quel potere. Poi una barriera li circondò e il potere si riversò come un'onda fuori da Cadis e Gadriel, si mosse sinuosa sul terreno e attaccò i demoni con rapidità, nessuno dei loro nemici fu in grado di difendersi, cadderò quasi tutti come marionette a cui avevano tagliato i fili. Solo il loro comandante e pochi altri erano rimasti in vita.
Il potere che aveva avvolto Cadis scemò e lui si accasciò tra le braccia di Gadriel, un colpo di tosse lo scosse e un rivolo di sangue gli scivolo lungo l'angolo della bocca. Cadis alzò la mano tremante e se la pulì.
"Cadis!" Lo chiamo Gadriel preoccupato.
Cadis alzò il capo e lo fissò. "Tranquillo, ora passa. Questo corpo è ancora debole, ma andrà tutto bene." Si staccò dal suo abbraccio, ma barcollò e lui lo sorresse.
"Appoggiati a me." Poi guardò i demoni che erano rimasti vivi. "Perché non li abbiamo uccisi." Con tono freddo.
"Frena la tua sete di sangue, loro hanno informazioni che possono esserci utili e poi alcuni sono stati costretti a combatterci. Lucifer li ha ricattati catturando compagne o figli. Non potevo ucciderli." Gli disse.
"Come fai a saperlo?" Gadriel corrugò le sopracciglia.
"Leggo nei loro pensieri, proprio come te." Gli rivelò. Quando si rese conto che era in grado di reggersi in piedi si staccò da lui. "Ti rivelerò ogni cosa te lo giro, ma adesso e di loro che dobbiamo occuparci."
"Hai ragione." Stava per allontanarsi dal suo fianco quando Cadis lo trattenne.
"Sei arrabbiato con me?" Gli chiese preoccupato, se fosse stato così non avrebbe potuto sopportarlo!
"Hai detto che non sapevi, come potrei essere arrabbiato per qualcosa che non conoscevi?"

Lucifer ringhiò quando sentì centinaia di demoni morire in modo così rapido, non credeva che qualcun altro sarebbe stato in grado di fare una cosa simile a parte lui.
Non era possibile che Gadriel da solo fosse stato in grado di fare una cosa simile! Non aveva tutto quel potere anche se da ciò che aveva visto nell'immagine riflessa nel sangue i suoi capelli erano più lunghi e avevano le punte rosse e che i suoi occhi erano più freddi e spietati. Come aveva fatto ad acquisire tanto potere, poi un pensiero lo folgorò! Aveva bevuto il sangue della vestale! Non c'erano altre spiegazioni! Solo in quel modo avrebbe potuto entrare in possesso di altro potere, ma se era stato così, non appena il sangue di quella femmina avrebbe perso il suo effetto i suoi poteri sarebbero scemati di nuovo. Doveva rompere il sigillo che gli era stato imposto e scendere in campo personalmente. Non sarebbe rimasto con le mani in mano a farsi giocare in quel modo da suo figlio.
"Mio signore." Richiamò la sua attenzione il demone inginocchiandosi davanti a lui.
"Portami una vestale, ho bisogno di un sacrificio degno di questo nome per spezzare questo maledetto sigillo." Gli ordinò con un ringhio.
"Non sarà facile mio signore..." Tento di protestare con timore.
Lucifer si alzò dal trono e lo fissò socchiudendo gli occhi. "Non mi importa quanti moriranno nell'impresa!" Urlò con rabbia. "Mi porterete una vestale, e la voglio qui nel minor tempo possibile!" Scese i gradini che lo separavano dal demone. "O vi conviene sperare che sia lei ad uccidervi perché io non sarò così clemente da non farvi soffrire, e adesso va!" Il demone si inchinò al suo cospetto e uscì quasi correndo dalla sala del trono.

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