Capitolo 28

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Deacon era rimasto solo in compagnia di Sonja e Melissa, le due avevano deciso di non scendere di sotto, volevano che fosse la sacerdotessa a dire al cacciatore, se fosse sopravvissuto, della loro alleanza.
Così lui era rimasto là a fare da padrone di casa.
Sonja guadò Deacon. "Come siete finito senza poteri?" Gli chiese.
Deacon accavallò le gambe, non era certo di volerglielo dire, ma comunque qualcosa doveva farla, quella situazione era imbarazzante. Stava per parlare quando il sottosuolo tremò. "Temo che queste barriere non dureranno ancora molto. Lucifer è potente." Disse Sonja.
"Temete che non reggano? Loro hanno detto..."
"Non hanno tenuto in considerazione la sua rabbia. Lucifer adora avere tutto sotto controllo e in questo momento non è così. Anche se non l'ha mai dimostrato a Gadriel, Lucifer era fiero di lui, gli fa rabbia questo attaccamento a Cadis ... Nella sua vita passata Cadis era suo fratello, ma non in questa vita non hanno legami di sangue." Gli disse guardandolo, era una visione per gli occhi.
"Che state insinuando!" Sbottò Deacon.
"Non agitarti Deacon." Disse Gadriel entrando nella stanza. Aveva lasciato Cadis a riposare, aveva dovuto insistere molto. Da quando Cadis era diventato così testardo? Anche se la cosa che lo preoccupava di più era che era assetato di sangue e vendetta, voleva uccidere Lucifer era l'unica cosa che aveva in mente. Ucciderlo era diventato un chiodo fisso, aveva timore che potesse fare qualcosa di stupido. Aveva chiesto ad Erin di fargli compagnia. "Voglio molto bene a Cadis, ma non è il bene che credete."
"Il vostro legame è strano."
"Fin dal nostro primo incontro io e lui ci siamo legati." Le raccontò brevemente ciò che era accaduto quella notte e del fatto che per tenerlo al sicuro gli aveva dato una goccia del suo sangue.
Sonja rise. "Non possiamo fare niente contro il destino." Disse infine. "Lucifer e destinato a cadere per mano di Cadis. Solo che non sappiamo quando, potrebbe essere in questi giorni come in un futuro lontano." Sospirò. "In questo momento la cosa importante e tenerlo lontano da Lucifer più tempo possibile."
"Forse ho trovato la distrazione giusta." Disse sorridendo.
Sonja lo fissò confusa, che intendeva?

Lucifer incrociò le braccia, e guardò il santuario. Aveva chiamato i demoni della terra, voleva che non ne minassero neanche le fondamenta.
"Scendendo in profondità potremmo riuscire a far tremare le fondamenta e fare in modo che sulle mura si formino delle crepe." Gli disse il demone della terra. "A quel punto i vostri colpi potranno far crollare l'intero edificio anche se protetto dai loro incantesimi."
"Se non vogliono morire schiacciati dal crollo saranno costretti ad uscire allo scoperto. Non credo che Gadriel e Huriel farebbero rischiare la vita a Cadis, tengono troppo all'umano." Disse Lucifer con rabbia, fece un respiro profondo. Non doveva lasciarsi accecare dalla rabbia. "Cominciate!" Si sarebbe goduto lo spettacolo. Li guardò penetrare nel terreno e svanire.

Cadis uscì dalla cella a passo deciso quando si bloccò di colpo.
Nìmes era poggiata contro il muro alle sue spalle e giocherellava con un pugnale dalla lama affilatissima.
"Dove state andando?" Gli chiese Nìmes guardandolo. "Dov'è il demone dell'acqua?"
"Era stanca, sta riposando." Le rispose Cadis, stava per avviarsi lungo il corridoio quando Nìmes gli sbarrò la strada e fece scivolare il pugnale nella sua fodera legata alla coscia.
"Se salite di sopra, vi faccio compagnia..."
"Gadriel ti ha lasciata di guardia!" Cadis aveva letto nella sua mente. "È assurdo!" Sbottò indignato, quindi nonostante avesse cercato di occultare i suoi pensieri Gadriel li aveva se non sentiti immaginati. "Sa che potrei liberarmi di te in pochi attimi..."
"E voi volete liberarvi di me?" Gli chiese Nìmes con voce bassa guardandolo negli occhi e poi posò il suo sguardo sulle sue labbra. Aveva una bocca bellissima oltre al resto si intendeva, chissà cosa si provava a baciarlo? Si era accoppiata per necessità solo qualche volta e aveva dato pochi baci nella sua vita, nessuno aveva mai attirato la sua attenzione come Cadis. Giacere con lui doveva essere...
"Smettila!" Le ordinò Cadis, i pensieri di Nìmes lo stavano mandando in confusione. Si sentiva un nodo allo stomaco e la bocca gli si era asciugata di colpo e il suo corpo stava reagendo in modo strano alle immagini che lei aveva nella mente.
"Di fare cosa?" Gli chiese ingenuamente, mentre si immaginava avvinghiata al suo corpo, stretti in un abbraccio infuocato a scambiarsi baci pieni di passione.
Cadis indietreggiò, neanche nelle sue vite precedenti aveva avuto un amante, il demone destinato a lui non gli concedeva i suoi favori, Lucifer lo teneva sempre sotto stretto controllo. Quindi per lui tutto quello era nuovo e sconcertante. Arrossì al pensiero di ciò che sarebbe potuto accadere tra loro e il suo cuore aumentò i battiti.
Nìmes lo vide arrossire e gli si avvicinò preoccupata.
"State bene?" Alzò la mano pronta a toccargli la fonte, ma lui le afferrò il polso e la spinse indietro mandandola a sbattere contro il muro. Nìmes si lasciò sfuggire un ansito di dolore.
"Mi dispiace!" Cadis le si avvicinò. Non voleva farle del male.
Quando lei lo afferrò per il bavero della giacca e se lo attirò contro, le loro labbra si incontrarono a metà strada.
Cadis la bloccò contro il muro e cominciò a baciarla con passione, aderì a lei in modo sfacciato. Nìmes alzò le gambe e gli cinse la vita, aveva avvolto le braccia intorno al suo collo e gli aveva affondato le dita tra le ciocce bicolore. Un gemito di piacere gli sfuggì dalle labbra e aderì a lui ancora più sfacciatamente. Cadis le stava divorando la bocca di baci famelici e si muoveva contro di lei istintivamente.
Poi il terreno tremò sotto i loro piedi facendoli fermare. "Mi dis..."
"Non dirlo!" Lei tornò a baciarlo con passione. "A me non dispiace." Poi sciolse le gambe dai suoi fianchi e si rimise in piedi di fronte a lui ascoltando il silenzio che li circondava. "È Lucifer, i demoni della terra stanno attaccando dal sottosuolo!"
"Come fai a saperlo?" Le domandò Cadis con voce rauca passandosi la lingua sulle labbra. Nìmes aveva un sapore buonissimo!
"Non lo so, forse è dovuto al fatto che posso manipolare la terra anche se sono un demone dell'ombra." Gli rispose. "Dobbiamo salire di sopra, se rimaniamo qui sotto potremmo rimanere intrappolati."
"Sveglio Erin." Cadis riacquistò compostezza.
"Io avverto gli altri e conduco Huriel di sopra."
"Va bene." Così si divisero.

"A quanto pare si è stancato di aspettare." Si lamentò Gadriel.
"Il santuario non reggerà allungo." Disse la sacerdotessa al suo fianco.
"Che facciamo allora?" Shireen guardava tutti, la tensione alterava loro i lineamenti. Erano tutti pronti ad uno scontro con Lucifer e i suoi demoni.
"Io posso provare a fermarli..."
"Non essere sciocco Dmitryus, sono in troppi, non puoi andare da solo e non ti permetterò di sacrificarti per farci guadagnare solo pochi minuti." Lo interruppe Gadriel. "Dobbiamo trovare un'altra soluzione."
"Dobbiamo contrattaccare." Intervenne la sacerdotessa. "Andremo avanti noi," indicando sé stessa e i cacciatori, "e poi uscirete voi, prenderli alle spalle non dovrebbe essere un problema grazie al demone dell'ombra."
"No." Intervenne Cadis, era seduto sul bracciolo della poltrona al fianco di Deacon, appena dietro di lui Archer. "Dobbiamo spiazzarlo."
"In che modo?" Chiese Dmitryus.

"Esco io con Archer. La sua attenzione si focalizzerà su di noi." Gli rispose.
"Non se ne parla!" Sbottò Gadriel.
Cadis sventolò i fogli che aveva in mano davanti ai loro occhi. "Deacon li ha letti con attenzione. Qui c'è tracciato un sigillo in grado di incatenare Lucifer agli inferi e gli unici che sono in grado di farlo sono loro." Indicando le vestali e i cacciatori. "Dobbiamo tenerli al sicuro in modo che possano creare la matrice." Gli disse.
"Non posso permettervi di rischiare da soli..."
"Tu verrai con noi." Poi si girò verso Erin. "Ricordi cosa devi fare vero?"
"Certamente." Un sorriso le piegò le labbra.
"Che devi fare?" Chiese Dmitryus preoccupato.
"Niente di pericoloso. Huriel è stato un buon insegnante, ora riesco ad usare al meglio i miei poteri." Cominciò a richiamare l'umidità presente nell'aria e a formare una bolla. "Posso creare un passaggio da qui al nostro regno. Nìmes condurrà là Huriel e Tamara e poi tornerà a prendere il padre di quest'ultima..."
"Io combatterò." Sbottò Tyron.
"Sareste solo di intralcio." Sbottò Cadis. "Erin tu andrai con loro."
"No! Io resto." Lui le si avvicinò e le prese il viso tra le mani.
"Tu andrai con loro." Poi le parlò all'orecchio e gli occhi di Erin si riempirono di lacrime e annuì.
"Va bene, sarà fatto."
"Brava."

Deacon si avvicinò alla sacerdotessa e le diede il foglio con disegnata sopra la matrice in grado di incatenare Lucifer. "Dovrete essere sincronizzati al millesimo, anche un passo falso ci potrebbe essere fatale. Lui è troppo forte per tutti noi nelle nostre attuali condizioni." Le disse dandole la pergamena.
La sacerdotessa la studiò per qualche minuto. "Avremmo bisogno della velocità dei vampiri per disegnare i simboli."
"Siamo pronti." Sonja fece un passo avanti. "Comunque non tutti." Disse e guardò Melissa.
"Cosa... no... mia signora io sono una guerriera!"
"Tu sei la mia erede e non possiamo rischiare la vita entrambe." Guardò Dmitryus.
"Sarà la benvenuta nel mio regno."
"Mia regina." Gli occhi di Melissa si riempirono di lacrime.
Sonja si tolse la collana e gliela fece scivolare intorno al collo.
"Va con loro." Disse con tono deciso.
Melissa annuì e poi cercò lo sguardo di Archer per un lungo istante si guardarono, e lui le sorrise incoraggiante.
La sacerdotessa guardò Gadriel e lui annuì impercettibilmente. Si avvicinò a Shireen e lei alzò il capo e lo fissò negli occhi.
"Io non vado da nessuna parte! Avete bisogno di tutto l'aiuto possibile." Gli disse con tono fermo.
Gadriel la baciò con trasporto, forse era l'ultima volta che sfiorava quelle labbra, che guardava la donna che amava più della sua vita.
Nìmes si avvolse intorno a Shireen e le fece perdere i sensi. Gadriel la prese in braccio e andò a metterla tra le braccia di Tyron.
"Quando si sveglierà sarà una furia." Poi guardò Erin. "Ti implorerà di ricondurla qui, ma tu non lo farai, perché porta in grembo mio figlio e va tenuto al sicuro." Quella mattina in un attimo di intimità aveva sentito il battito del bambino.
"Le devo dire del bambino?" Gli chiese Tyron.
"Sì, sarà l'unico modo per farla rinunciare." L'amava in modo incredibile e amava la creatura che sarebbe nata, non poteva di rischiare la vita.
"Deacon andrai con loro." Disse Cadis al fratello.
"No, io sono il tuo custode e tuo fratello e finalmente farò ciò..." Il dolore lo percosse e si accasciò per terra. Archer lo aveva colpito facendogli perdere i sensi. Cadis si inginocchiò al suo fianco e gli carezzò i capelli con un gesto tenero e poi gli disse all'orecchio. "Mi dispiace."
"Erin?" Chiese Gadriel.
"Possiamo andare." Rispose lei.
Nìmes finì di portare tutti dall'altro lato e poi riattraversò il varco ancor prima che Erin lo chiudesse. Aveva sentito cosa le aveva chiesto Cadis quindi non si sarebbe lasciata intrappolare là, e poi lei odiava l'acqua. Sfrecciò attraverso il tunnel e si ritrovò nel santuario. Era vuoto! A quanto pareva avevano cominciato senza di lei!
Quando sentì la voce di Cadis un brivido di piacere le scivolò lungo il corpo. Si dissolse nelle ombre e uscì fuori, per il momento nessuno avrebbe dovuto sapere di lei. Poteva essere una risorsa non indifferente.
Si lasciò scivolare lungo il muro e si accovaccio vicino alle guglie. Da li avrebbe potuto vedere ciò accadeva.
Lucifer guardava Cadis pieno di sconcerto, i lineamenti distorti dall'orrore.
Non era facile prendere in contropiede il signore degli inferi.

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