capitolo 15

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Tamara e Erin aiutarono Cadis ad immergersi nella tinozza di acqua tiepida. Lo videro ansimare e chiudere gli occhi.
"Mi dispiace." Gli disse Tamara. "Ho messo nell'acqua alcune erbe che aiuteranno la guarigione." Cadis aveva protestato quando lo avevano praticamente costretto a spogliarsi e a cingersi i fianchi con un grande telo. Tamara lo aveva guardato socchiudendo gli occhi e lui alla fine aveva ceduto.
"Non dovreste essere in questa stanza." Era imbarazzante farsi vedere in quel stato. Era entrato nella vasca con non poche difficoltà destreggiandosi a non mostrare niente.
"Se Huriel e Deacon fossero stati qui ti avrebbero aiutato loro." Tamara cercava di tenere il tono tranquillo, ma era preoccupata, che fine avevano fatto?
"In effetti è tardi, non sarà accaduto qualcosa..."
"Non preoccuparti, saranno qui a momenti." Disse Erin per rassicurarlo.
"Vado a dare un occhiata fuori." Tamara avviandosi alla porta. "Tu non uscire da quella vasca." Gli ordinò.
Quando andò via Cadis chiuse gli occhi e reclinò il capo sul bordo della vasca.
"Le piace proprio dare ordini." Disse ironico.
"Lo fa per il tuo bene, menomale che se ne intende di erbe." Gli disse. "Posso vedere la tua schiena?"
Cadis si sposto e si chinò in avanti abbracciandosi le gambe. "Allora? È orribile da guardare?" Quando non ricevette risposte girò appena il capo a guardare la sua amica, aveva un'espressione scioccata in viso. "Non mi importa di avere la schiena deturpata..." si interruppe quando vide Erin avvicinare la mano alla sua schiena.
"Non è possibile." La sentì dire. Alle sue parole Cadis si preoccupò, forse la schiena gli si era infettata? In fondo era già accaduto! A quella prospettiva si alzò dalla tinozza senza badare al suo stato e si avvicinò allo specchio per potersi guardare e nel vedersi rimase di sasso e gli occhi gli si velarono di rosso. Non era possibile!
"È incredibile!" A parte il marchio che lo legava a Gadriel la sua schiena non aveva nessun segno visibile di bruciature, la sua pelle era levigata, ne era rimasto solo un alone leggermente arrossato a dimostrazione di ciò che Erin aveva fatto, ma davanti agli occhi stupiti sia suoi che di Erin anche quel piccolo arrossamento svanì. "Non credo sia dovuto alle erbe di Tamara."
"E no, non penso sia specializzata in miracoli rigenerativi." La voce le tremava.
"Quindi? Sto diventando un demone?" Quello non lo spaventava più come prima, ma comunque lo scombussolava.
"Devo cercare sui testi se sia mai accaduta una cosa del genere." Erin conosceva già la risposta. Non era mai accaduta una cosa simile.

Tamara si bloccò di colpo quando li vide avanzare. Deacon zoppicava leggermente, aveva i pantaloni strappati e sporchi di sangue. Anche Huriel era sporco di sangue, aveva la camicia e la giacca stracciati.
"Cos'è successo?" Gli corse incontro, il tono di voce allarmato.
"Siamo stati attaccati dai demoni." Le rispose Deacon.
"Siete feriti!"
"A loro è andata peggio che a noi. Abbiamo subito solo dei graffi." Huriel la guardò negli occhi.
"Come hanno fatto a trovarvi?" Li osservava con preoccupazione. La porzione di spalla che vedeva di Huriel era in via di guarigione, ma la ferita doveva essere stata profonda.
"Lucifer sta facendo perlustrare città e paesi." Le rispose Huriel. "Ha accoliti anche tra gli umani."
"Avremmo dovuto aspettarcelo..."
"Ed è proprio perché me lo aspettavo che siamo ancora vivi. Non abbasso mai la guardia." La interruppe guardandola. "Comunque la prossima volta andrò da solo. Farò prima e darò meno nell'occhio." Sarebbe andato quella notte stessa, non erano riusciti a fare approvvigionamenti. Maledizione a Lucifer!
"Non preoccupatevi per me. So badare a me stesso."
"Non sono solo preoccupata per voi. Cadis e Erin hanno fatto qualcosa di davvero assurdo." Disse loro con tono preoccupato. Li vide corrugare le sopracciglia e poi gli disse cosa avevano fatto. Vide lo stupore dipingersi sui loro volti.
"Cazzo! Sta bene?"
"Lo vedrete da voi." E tornò dentro seguita dai due.

Huriel entrò nella stanza di Cadis e si bloccò di colpo, il ragazzo era seduto sul letto, indossava i pantaloni la camicia posata sulle spalle, quando lo aveva sentito entrare aveva spostato il suo sguardo, che prima guardava il fuoco, su di lui. Quando Huriel vide i suoi occhi un brivido gli scese lungo la schiena. Le iridi di Cadis erano velate di rosso.
"Cos'è accaduto!" Cadis si alzò dal letto quando vide che aveva la camicia stracciata sporca di sangue. "State bene?"
"Non preoccuparti è solo un graffio." Alzò la mano pronto a toccarlo, ma Cadis si tirò indietro. "Tu come stai?" Disse abbassando la mano.
"Bene. Un po' confuso, ma bene." Un lieve sorriso gli piegò le labbra.
"Posso vedere la tua schiena?" Gli domandò, lo vide cercare lo sguardo di Erin e poi annuì, si girò e si tolse la camicia. Lo stupore si dipinse sul viso di tutti.
Deacon gli si avvicinò e gli toccò la pelle praticamente intatta.
"Com'è possibile?" Chiese a nessuno in particolare.
"È impossibile infatti." La schiena di Cadis doveva essere deturpata e non integra. Cosa stava accadendo? Quello non era dovuto al legame! "Cadis perché hai rischiato tanto?" Gli chiese Huriel.
Il ragazzo si infilò la camicia e poi si girò a guardarlo.
"Non manca molto." Disse son tono basso.
"Di cosa stai parlando?" Gli chiese Deacon confuso.
"Solo sei giorni." Rispose Cadis, andò a sdraiarsi sul letto e cadde in un sonno profondo.
"Che diavolo accadrà tra sei giorni?" Deacon gli si era avvicinato pronto a scuoterlo, ma Huriel si mosse fulmineo e lo fermò.
"Tra sei giorni Cadis entrerà nell'età adulta, sarà il suo genetliaco." Huriel lo disse così piano che credette che non lo avessero sentito.
"Che significa?"
"Che ha avuto più coraggio di tutti noi messi insieme facendosi bruciare il marchio. Alla maggiore età Lucifer avrebbe potuto richiamarlo a sé senza nessun problema." Si passò le dita tra i capelli. Che coraggio che aveva avuto!
"Lasciamolo riposare."
"Si hai ragione." Tamara fece segno a Erin di seguirla. "Vieni Deacon ti disinfetto quella ferita." Lo guardò osservare Cadis ancora per un lungo attimo, ma poi la seguì.

Huriel si avvicinò al letto e coprì Cadis con il lenzuolo e la coperta, stava per andare a cambiarsi quando Cadis aprì gli occhi e afferrandolo per la mano lo trattenne. "Non andare, resta." Huriel gli sorrise e poi si sedette accanto a lui sul letto, come demone non aveva bisogno di dormire molto, solo qualche ora.
"Cerca di riposare."
"Huriel?"
"Sì."
"Mi dispiace."
"Di cosa?" Huriel corrugò le sopracciglia.
"So che a causa mia stai reprimendo i tuoi sentimenti per Tamara e so anche che in questo momento vorresti essere al fianco di Gadriel." Si girò su un fianco e lo guardò negli occhi.
"Non scusarti per qualcosa che non è dipeso da te."
"Mi dispiace lo stesso." Chiuse gli occhi e sbadiglio. "Appena Pasha sarà qui tutto andrà al suo posto."
"Cosa!?" Huriel si alzò dal suo fianco facendo un passo indietro scuotendo il capo. Che diavolo stava accadendo!? Come faceva Cadis a conoscere il nome di quel demone morto un centinaio di anni prima!?

Dmitryus guardò Gadriel, stava di nuovo bene, sentiva il suo potere! Gli si avvicinò.
"Vedo che stai meglio." Alle sue parole Gadriel gli sorrise.
"Mi sento rinato." La voce bassa, sensuale. Aveva i capelli legati in una lunga coda bassa, ogni tre centimetri un cerchietto d'oro glieli teneva fermi.
"Che è successo ai tuoi capelli?" Dmitryus notò che gli si erano allungati di molto rispetto a come li aveva prima che Lucifer glieli tagliasse.
"Credo che sia dovuto al sangue di Shireen, sono entrato in pieno possesso dei miei poteri." Toccandosi le punte dei capelli che erano diventati rossi come il fuoco, fuoco che gli scorreva nelle vene e gli ardeva negli occhi.
"Credo che Lucifer in questo momento dovrebbe temerti." Un brivido lo percorse, anche lui lo temeva in quel momento anche se sapeva che non avrebbe dovuto.
Gadriel gli si avvicinò e lo guardò negli occhi. "Non devi temermi, non ti farei mai del male."
"Lo so, ma credo che sia naturale dato il tuo attuale potere." Dopotutto era istinto di conservazione.
"Ti rendi conto che posso andare a prendere i ragazzi grazie a questo potere che mi scorre dentro!" Gadriel allargò le braccia mentre parlava.
"Non credo sia la cosa giusta da fare." Gadriel guardò Dmitryus aggrottando le sopracciglia scure.
"Prima non volevi che partissero e adesso che ho il potere per poterli difendere non vuoi che li riporti qui? Non capisco." Era davvero confuso.
"Lucifer ci ha trovato. Ho ucciso il demone, ma adesso siamo costretti a fuggire..."
"Non scapperemo più..."
"Non essere sciocco! Per il momento l'unica cosa ragionevole e nasconderci, pensi che a me piaccia l'idea? No, assolutamente, ma è la cosa giusta da fare." Con tono deciso. "Devo tenere la mia gente al sicuro, non posso rischiare le loro vite!"
"Hai ragione. Mi sono lasciato accecare dalle mie priorità." Si gettò i capelli dietro la schiena. "Dove andiamo adesso?"
"Sapevo fin dall'inizio che non potevamo rimanere molto qui. Quindi so già dove andare. Stavolta non gli sarà così facile trovarci." Sorrise compiaciuto. "In nessun modo devono riuscire a catturare uno di noi. Preferisco morire che vedere mia figlia nelle sue mani!"
"La cosa vale anche per me." Sapeva che era per quello che Huriel non si era messo in contatto con lui, per tenere Cadis al sicuro. l'incolumità dei ragazzi era la cosa più importante. "Dove andiamo?"
"Lo vedrai presto. Alcuni demoni dell'acqua sono già passati avanti." Tentò di sorridergli, ma non gli riuscì molto bene. "Pensi li rivedremo presto?"
"Spero di sì." Lo sperava ardentemente.

Cadis si agitava nel sonno, doveva sbrigarsi ad arrivare da lui, non avevano più molto tempo! Pasha! Ho bisogno di te! L'angoscia lo afferrò, ma invece di farlo svegliare lo trascinò ancora più affondo nei suoi sogni.

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