Capitolo 30

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Cadis non capiva perché Sonja lo spronasse ad attaccare Lucifer, la rabbia che stava accendendo in lui poteva diventare pericolosa e distruttiva! Lei lo spronava ad ucciderlo a prenderne il posto, sarebbe stato di certo un signore degli inferi più adatto di Lucifer, avrebbe potuto raddrizzare torti e... lui non voleva farlo, non voleva ucciderlo! Non era come lui. Gli sembro di sentire la voce di Gadriel chiamare il suo nome, poi Archer si unì a quel richiamo, entrambi lo spronarono a porre fine alla vita di Lucifer, stava per fare un passo avanti quando qualcosa oltrepassò la barriera di potere e rabbia che aveva innalzato intorno a sé. Lei era là davanti a lui, ma stranamente non la vedeva, ne percepiva solo la presenza, poi sentì la sua voce. "Cadis." Un sussurrò leggero, si sentì prendere il viso tra le mani e poi le labbra di lei toccarono le sue. Chiuse gli occhi e si lasciò baciare. Le circondò la vita con le braccia e l'attrasse a sé, facendosela aderire contro, ricambiò il suo bacio per un attimo, ma poi lo interruppe e la guardò. Nìmes era sporca di terra e aveva tante piccole ferite evidenti sul viso e le braccia scoperte. "Che ti è successo?" Le chiese confuso, sentiva ancora la voce di Sonja nella sua testa, stava per riportare la sua attenzione su Lucifer quando lei gli posò la mano sulla guancia.
"Guarda me!" Gli disse Nìmes. "Lucifer sta cercando di manipolarti."
"Sonja dice..."
"Sonja sta cercando di farti allontanare, se fai ancora qualche passo romperai la matrice e gli sforzi che sono stati fatti per imprigionarlo saranno stati inutili." Gli disse senza staccare gli occhi dai suoi.
"Tu non dovresti essere qui." Le disse carezzandole la guancia ferita. "Dovevi essere al sicuro." Aveva chiesto ad Erin di trattenerla.
"Tra le tue braccia sono al sicuro." Gli rispose. "Abbassa la barriera, lascia che Gadriel e Archer pensino a te. Stai tremando." Gli disse.
Cadis aggrottò le sopracciglia, non ricordava di aver innalzato alcuna barriera, poi si rese conto che il potere gli scorreva nelle vene come fuoco e lo lasciò scemare lentamente e quando questo avvenne barcollò all'indietro e si sentì sostenere.
Sonja era arrivata vicino a Cadis il più velocemente era stata l'unica a capire le intenzioni di Lucifer! Aveva cercato di parlare con il ragazzo, ma era inutile lui era letteralmente ammaliato dallo sguardo di Lucifer. Aveva cercato di richiamare la sua attenzione, ma niente. Si girò verso Gadriel e Archer, ma nessuno dei due poteva avvicinarsi. La sua attenzione fu attratta da un movimento vicino alle guglie, il demone dell'ombra! La vide tuffarsi all'alto nell'ombra di Gadriel, svanì come si fa entrando in acqua, la seguì con lo sguardo finché non uscì dall'ombra di Cadis decisamente provata e sporca.
Non credeva sarebbe riuscita ad attirare l'interesse di Cadis, invece le riuscì.
Cadis distolse l'attenzione da Lucifer per puntarla su di lei. Nìmes lo aveva baciato e poi gli aveva parlato tenendo il suo sguardo avvinto a lui. Cadis lentamente lasciò scemare il suo potere e la barriera crollò.
Lucifer urlò quando ciò avvenne e guardò Nìmes con odio.
"Mi libererò dal sigillo e vi ucciderò tutti!"
"Non è detto che tu ci riesca." Intervenne a quel punto la sacerdotessa. "Il vampiro," indicando il comandante delle guardie, "non ha usato solo sangue vampiro per incatenarti, ma anche quello di Gadriel. Il sigillo è vincolante. Non potrai più uscire dagli inferi. Guardati intorno, perché è l'ultima volta che vedrai la superficie con i tuoi occhi." Poi sia vestali che Cacciatori gli girarono intorno protesero le braccia e a palmo aperto cominciarono a pronunciare il rito per rispedirlo all'inferno.
"Avete vincolato me, ma questo non mi impedirà di perseguitarvi!" Poi posò il suo sguardo su Cadis. "E tu, nonostante sei tornato in possesso dei tuoi poteri, sei un fragile umano. In un modo o in un altro avrò la tua vita." Quando finì di pronunciare quelle parole il terreno si aprì sotto di lui e lo risucchiò.

Cadis respirava con affanno. Lucifer aveva ragione, era fragile, umano! Chiuse gli occhi e cercò di fare un respiro profondo, ma non ci riuscì, se non fosse stato per Nìmes avrebbe fatto un disastro! Tremò al pensiero. Lucifer era riuscito a manipolarlo!
Gadriel lo sentiva tremare, lo sollevò tra le braccia e se lo strinse contro.
Cadis nascose il viso contro la sua spalla. Avrebbe voluto urlare e distruggere tutto, ma non poteva! Non doveva!
"Cadis!" Lo chiamò Archer frastornato, ma il ragazzo non lo guardò, si strinse ancora di più a Gadriel.
Gadriel scosse il capo leggermente e lui tacque.
Quando Lucifer fu rispedito agli inferi sia cacciatori che vestali gli si avvicinarono. "Vi lasceremo in pace." Disse la sacerdotessa con tono freddo. "Ad una condizione."
"Quale?" Le chiese Gadriel.
"Che trattiate Shireen come merita e che mi permettiate di vedere lei e il bambino appena verrà alla luce." Gli rispose.
"Shireen vi vuole bene non le impedirei mai di vedere la sua famiglia." Gadriel la guardò con sguardo fermo.
La sacerdotessa socchiuse gli occhi e lo fissò. "Sapete usare bene le parole." Poi posò il suo sguardo su Cadis. "Posso?" Chiese a Gadriel, lei aveva alzato la mano e l'aveva avvicinata al ragazzo.
Gadriel non tentennò e annuì. La sacerdotessa gli poggiò la mano sul capo e poco dopo Cadis gli si rilassò tra le braccia, il respiro lento e regolare.
"Cosa avete fatto?" Le chiese incuriosito, la sua aura era cambiata!
"Quello che non ha potuto fare Shireen perché la sua magia è ancora giovane. Ho curato la sua anima. Ha sofferto abbastanza." Disse con tono basso.
"Avete cancellato i suoi ricordi?" Le chiese sconcertato.
"Certo che no!" Disse scuotendo il capo. "Vi ricordate com'era quando lo avete incontrato la prima volta?"
"Sì, nonostante le sue sofferenze era puro, incontaminato dal male." Gadriel guardò il viso rilassato di Cadis, stava dormendo.
"Ed è esattamente così che lo riavrete quando si sveglierà, purificato dal sangue di Lucifer e dalla cattiveria di sua madre, che quella donna possa bruciare all'inferno." Con tono aspro. "Ora dobbiamo occuparci dei nostri caduti."
"Lasciate che vi aiuti." Intervenne Dmitrys, aveva lottato come una belva al fianco dei cacciatori.
Lei annuì.
Uno dei cacciatori si fece avanti. "Dite al comandante che noi torniamo alla base. Seppelliremo qui i nostri compagni e porteremo la notizia della loro morte alle mogli e ai figli." Disse il comandante.
"Sarà fatto." Gli disse Gadriel.
Attesero che le vestali e i cacciatori con l'aiuto di Dmitryus dessero degna sepoltura ai loro cari e poi si prepararono ad andare.
"Vuoi riposare qualche ora?" Chiese Gadriel a Dmitryus.
"Non vedo l'ora di riabbracciare Erin, Denna e il mio erede e troppo tempo che manco." Vedere tutte quelle morti inutili gli aveva straziato il cuore. Una delle vestali era giovanissima! Quasi una bambina. Cercò di richiamare l'acqua, ma fu tutto inutile. Era allo stremo delle forze. Dovevano ritornare all'interno del santuario. "Torniamo dentro, ci riposeremo, siamo stremati." Gadriel si sistemò meglio Cadis tra le braccia.
"Hai ragione."
"Che si fa con tutti questi demoni morti?" Chiese Archer guardando il prato disseminato di cadaveri.
"Entro la sera il sole li avrà consumati e di loro non rimarrà traccia."

Il principe ribelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora