capitolo 6

55 6 0
                                    

"Unirci in matrimonio? Non ci conosciamo neanche!" Gli dissi. Lo avevo amato dal primo momento in cui lo avevo visto. Thomas era bellissimo, alto e magro, capelli neri come la notte più scura, ma erano gli occhi a colpire, di un azzurro incredibile. Deacon gli somigliava moltissimo.
"Impareremo a conoscerci." Mi disse prendendomi le mani tra le sue. "Sei bellissima, soave. Cosa potrei desiderare di più?"
"Mi amate?" Gli chiesi sottraendo le mani dalla sua stretta.
"Non voglio mentirvi. Vi rispetto e col tempo riuscirò ad amarvi." Mi guardava con tenerezza infinita.
"Perché volte sposarmi allora?" ero ancora giovane, appena diciassettenne, e avevo il mondo davanti a me, ma la mia famiglia aveva perso tutto e aveva bisogno di soldi. Quel matrimonio era la manna dal cielo.
"Deacon ha bisogno di una madre e credo che tu sia perfetta per questo ruolo. Ho visto come tratti i tuoi fratelli più giovani..."
"Quindi mi volte solo per questo? Cioè, a parte il fatto che sono bellissima." Gli avevo chiesto con tono ferito.
"Imparerò ad amarti, te lo prometto!" Si avvicinò a me per baciarmi ma io mi tirai indietro. Ero giovane e illusa, volevo che lui mi amasse, non per far di me la madre di suo figlio.

"Perché lo sposasti allora?" Le chiese Lucifero.
"Fu la mia famiglia a costringermi. Mi vendettero a lui. Eravamo in disgrazia e mio padre aveva altri tre figli da mantenere." Rispose chinando il capo.
"Va avanti."

Rifiutai la sua proposta, ma mio padre aveva già accettato i soldi togliendosi molti debiti. Quindi fui costretta a sposarlo. Per i primi tempi cercò di mantenere la promessa, cercò di amarmi. Ma semplicemente amava di più la moglie morta. Una lacrima le rigò il viso, in fondo lei lo aveva amato moltissimo. L'amarezza col tempo inaridì il mio animo. Deacon si ammalò e il medico di città venne a curarlo. Thomas era ad una riunione al villaggio, vi erano state delle inondazioni e dovevano mettersi d'accordo come agire.
Il medico disse che aveva preso un'infreddatura, ma mi disse di stare tranquilla, ma io preda della rabbia urlai che avrei preferito vederlo morto.
Lui mi fissò in modo strano e sorrise. "La morte non è la vostra sola opzione di vendetta." Lo guardai come se gli fosse spuntata un'altra testa.
"Cosa intendete?" Gli chiesi con voce piena di aspettativa. Così lui mi disse che c'erano delle erbe che potevano essermi di aiuto, avrebbero fatto in modo che pian piano Deacon si ritirasse in un mondo tutto suo. "Diventerà pazzo?"
"No mia signora. Sarà solo un po' strano, come se il mondo intorno a lui non avesse contorni netti." Mi guardava con brama. "Comunque le erbe hanno un prezzo."
"E io sono disposta a pagarlo!"

"Avrei fatto di tutto per fare soffrire Thomas come soffrivo io! Era mesi che non dividevamo il letto. Da quando ero rimasta incinta. Quindi acquistai le erbe che mi sarebbero servite a distruggere la mente di Deacon e promisi al medico che gli avrei dato tutto ciò che potevo, ma lui non voleva soldi. Mi impose di prendere con me un uomo che avrebbe fatto da valletto a Deacon e mi disse che lui sapeva cosa fare e che mi dovevo fidare ciecamente. E io l'ho fatto, devo dire che fino ad oggi non mi ha mai delusa. Quelle poche volte che è venuto e stato il maggiordomo di Deacon a somministrargli le erbe e a condurlo via."
"Sei stata brava a vendicarti." Disse Lucifer guardandola con ammirazione.
"Nonostante i miei sotterfugi, ogni tanto la coscienza di Deacon salta fuori e neanche le erbe che gli vengono somministrate riescono a tenerlo lontano dal fratello."
"Perché hai riservato un trattamento crudele anche a Cadis?" Cassidy lo guardò.
"Perché? Perché lui sotto ogni punto di vista è uguale a suo padre."
"È per questo che hai cercato di sacrificarlo a me più di una volta?"
"Sì! E poi glielo avrei sbattuto in faccia!"
"Avresti detto a quell'uomo di smetterla con i suoi intrugli in modo che lui riacquistasse coscienza di sé. Sei stata scaltra." Le disse, ora la osservava decisamente sotto un altro aspetto. "Cosa comporta interrompere la somministrazione dell'erbe? Presumo non sia piacevole."
"Affatto." Disse lei con un sorriso. "Andrà in crisi di astinenza, dopo tanti anni di dipendenza non credo sopravvivrà."
"E così la tua vendetta sarà completa." Disse lui con un sorriso sulle labbra.
"Non del tutto." Si lasciò sfuggire.
"Già, hai perso potere su Cadis." Alzò la mano e le carezzò la guancia. "Sei stata brava, hai risposto a tutte le mie domande. Quindi manterrò la mia parola e per stanotte non ti farò del male." Le affondò le dita tra i capelli l'attrasse a sé e la baciò con tenerezza. "Comunque domani è un altro giorno." Le sussurrò a fior di labbra guardando l'orologio sulla mensola. La lancetta batte la mezzanotte e un sorriso crudele gli piegò le labbra.
Cassidy gemette di dolore quando lui la morse.

Il principe ribelleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora