capitolo 12

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"Dove sono i letti?" Chiese Erin guardando la piccola stanza. "Non possiamo dormire per terra!"
"La nostra piccola incursione al paese vicino non può attendere." Deacon si guardò intorno e sospirò. "Pensavo che ci fossero almeno delle brande..."
"Mi spiace, sapevo che era disabitato da poco. E poi non pensavo avessero portato con loro anche i letti." Tamara era mortificata. Quel posto non era solo sudicio, ma anche freddo!
"Niente panico." Intervenne a quel punto Huriel, per lui non sarebbe stato un problema reperire ciò di cui avevano bisogno.
"Mi dispiace, forse le nostre informazioni erano sbagliate." Si tormentava le mani. Tra poco sarebbe scesa la sera e la sotto si gelava! Anche se c'erano dei piccoli bracieri non avevano carbone per alimentarli.
"Ho detto che non ci sono problemi. Vado io. Voi cercate di rimettere in ordine almeno due stanze, per stanotte ci arrangeremo. Domani penseremo al resto." Appena finì la frase si mosse dissolvendosi nelle tenebre.
"Sono stata proprio una sciocca a non pensare ad un eventualità simile."
"Basta colpevolizzarti." Le disse Deacon. "Rimbocchiamoci le maniche e..."
"Fatevi da parte, non ci vorrà molto per dare una pulita." Erin avanzò nella stanza, quel posto era pieno di umidità e l'umidità non è altro che acqua in forma diversa, quindi poteva manipolarla a suo piacimento. "Cadis, vieni." Cadis le si avvicinò. Aveva bisogno di un po' di calore per far sì che la temperatura non scendesse ancora. "Un po' di calore mi sarebbe di aiuto..."
"No! Non lo so ancora usare." La sera prima si era svegliato in preda agli incubi, aveva rischiato di mandare a fuoco la locanda dove stavano alloggiando! Menomale che Erin era intervenuta tempestivamente! Era stupito dalla sua richiesta dopo quello che era successo.
"Vedi di provarci!" Lo rimproverò.
Cadis deglutì poi chiuse gli occhi e si concentrò.
"Sei sicura sia la scelta giusta?" Chiede Deacon preoccupato per il fratello.
"Devo farlo." Non poteva tirarsi indietro ogni volta e poi avrebbero cominciato gli allenamenti già l'indomani. Guardò Erin per un attimo e poi tornò a chiudere gli occhi. Sentì le dita di Erin intrecciarsi con le sue. Doveva fare attenzione, non voleva che la situazione gli sfuggisse di mano. Lasciò affiorare il fuoco, solo una piccola scintilla e poi la alimentò lentamente. Erin si insinuò nelle fiamme intessendo il suo potere con quello di Cadis. Erin era davvero abile ad usare il suo potere innato! Alla fine Erin riuscì a ripulire la prima cella e poi passarono alla seconda, avrebbe voluto fare di più, ma Cadis era spossato. Quando lasciò la mano dell'amico lo vide chinarsi in avanti e abbracciarsi il corpo. Cadis soffocò le fiamme, aveva sentito i suoi occhi mutare e quello lo aveva sconvolto, ma era comunque riuscito a controllarsi.

Deacon era andato a fare un po' di legna in modo da poter riscaldare la stanza.
"Siete stati bravissimi!" Disse Tamara guardandosi intorno con stupore, e poi grazie al calore che aveva sprigionato Cadis cominciava a sentirsi un po' di tepore. Quando cercò di avvicinarglisi lui si tirò indietro. Non voleva lo toccasse. Lei fece finta che non fosse accaduto niente. Il ragazzo evitava il suo sguardo.
"Nell'altra cella mi è sembrato di vedere una sedia, vado a prendertela." Cadis era stremato.
"Non devi." Disse Cadis ad Erin. "Posso andare io." Aveva bisogno di un attimo da solo.
Un turbine di tenebre entrò nella stanza e quando ne uscì brande e coperte erano sistemate. Aveva condotto con sé anche delle lenzuola e una tinozza in rame, cosa molto pericolosa per un demone. Huriel si lasciò andare contro la parete alle sue spalle. Il rame lo aveva indebolito, ma l'indomani sarebbe stato di nuovo bene. Fece un respiro profondo. "Avete fatto un buon lavoro." Guardando la cella.
"Sono stati Erin e Cadis." Deacon aveva acceso il fuoco nei bracieri.
Cadis si era addormentato sulla sedia che Erin aveva preso per lui. Lo aveva coperto con il suo mantello. Deacon si avvicinò al fratello lo prese in braccio e lo mise a letto. Cadis si girò su un fianco, aveva il viso accaldato. Deacon lo coprì con la coperta.
"Non c'era bisogno che portassi anche la vasca in rame..." Disse Deacon preoccupato.
"Non servirà solo per l'igiene personale, ma anche per il loro addestramento. Da domani si comincia." Disse guardando Erin che si era seduta al fianco di Cadis ed era crollata addormentata. Poi portò la sua attenzione su Deacon. "Da domani comincerò il loro allenamento, voglio che sappiate che non accetterò intromissioni di nessun genere. Devo fortificare il loro spirito e Cadis deve cercare di rientrare impossesso della sua anima."
"È questo come sarebbe possibile?" Gli chiese Tamara guardandolo confusa. "Non sapevo ci fosse un modo."
"Un modo c'è, ma è molto doloroso." Disse loro.
"Se è l'unico modo per metterli al sicuro allora staremo alle tue regole." Deacon era là per essere di aiuto, non d'intralcio.
"Mi fa piacere che abbiate capito la situazione." Rispose Huriel, era meglio mettere tutte le carte in tavola.
"Aspetta." Tamara gli si avvicinò. "Non domani, abbiamo bisogno di rimettere a posto queste stanze. Voglio che la sera abbiano un posto accogliente dove riposare." Quando vide che Huriel stava per replicare lei lo fermò. "Non accetto rifiuti."
"Va bene. Ma solo per domani." Non potevano indugiare ancora molto.
"Portate Erin di là, dormirà con me." Disse loro Tamara, in fondo Erin era una femmina.
"Arrivo." Le rispose Deacon. "Huriel, Tamara ha ragione." Disse quando Tamara uscì dalla stanza. "La loro vita è stata completamente stravolta."
"E di chi è la colpa?" Gli chiese freddamente. Quando lo vide impallidire chiuse gli occhi. "Mi dispiace, so che non è colpa vostra. Sono solo stanco."
Nessuno dei due disse niente. Deacon si avvicinò a Erin e la prese in braccio avviandosi fuori dalla stanza. "Cazzo!" Imprecò Huriel. Non poteva inimicarsi Deacon non nella situazione in cui si trovavano.

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