I giorni dopo Natale passano in fretta e io sono occupatissima al lavoro, tra decori di cioccolato e panna senza trovare un momento libero per tornare a casa mentre i miei genitori sono indaffarati a preparare le valige per il viaggio.
Il meteo a Roma dà pioggia per i primi tre giorni e non sapendo che temperatura ci sarà, mia madre opta per inserire un po' di tutto.
Il loro volo è previsto per le 7.00 del 31 dicembre e molto probabilmente non potrò accompagnarli all'aeroporto perché il lavoro non me lo consente.
-Sono in ritardo- grido ad alta voce, mentre la sveglia del mio telefono suona per avvisarmi che ho un appuntamento.
Il mio collega di lavoro Elia e anche ex ragazzo è nella mia stessa stanza e mi fissa ridendo,
-Vai tranquilla ti copro io, tanto mancano solo 10 minuti alla fine del tuo turno- dice, e senza farmelo ripetere due volte, sgattaiolo fuori dal negozio e vado alla macchina il più velocemente possibile.Da qualche tempo ho fissato un appuntamento con il miglior tatuatore del paese, purtroppo però a causa della lista di attesa particolarmente lunga me ne ero completamente scordata, arrivando con solo 5 minuti di ritardo, un successo vista la mia mancanza di puntualità.
Il negozio è molto accogliente, vicino al bancone ci sono due grandi libri contenenti molte idee per tatuaggi. Attira la mia attenzione un disegno in fondo alla pagina, una maestosa aquila con le ali spiegate che mi trasmette forza e coraggio.
Il mio sarebbe stato molto più semplice, tre elefantini che si tengono per la coda, due grandi ai lati e uno più piccolo al centro, che rappresentano il profondo significato della famiglia.
Mentre sono concentrata a vedere i quadri esposti ed aspettare di entrare, si incamminano verso di me due uomini, uno anziano, il tatuatore deduco dai guanti sporchi di inchiostro e un ragazzo giovane, un po' palestrato, di bell'aspetto, capisco che è suo figlio quando il ragazzo dice,
-Ci si vede a cena papà- l'uomo annuisce e si dirige verso il bancone per vedere il prossimo appuntamento.
Involontariamente girandomi di scatto, urto il giovane e mi cadono a terra gli schizzi del mio disegno e le chiavi della macchina "Oh che figuraccia".
Lui si precipita a raccogliere i miei oggetti e d'istinto lo faccio anche io, a causa della nostra prontezza di riflessi però, ci abbassiamo insieme e gli tiro una zuccata sul naso.Tutta rossa come un peperone dalla vergogna, lo guardo negli occhi senza dire una parola fino a quando suo padre non richiama la mia attenzione. -Martina è il suo turno- con fare molto imbarazzato balbetto qualche parola,
-S-scusami se ti ho urtato- dico con la voce tremante dall'imbarazzo,
-Non preoccuparti faccio questo effetto alle ragazze- mi fa l'occhiolino e scompare proprio come è arrivato.Un'ora più tardi il mio tatuaggio è completato, ho tenuto i denti stretti per tutto il tempo, perché avevo molta paura, ma fortunatamente Marco, il tatuatore mi ha tranquillizzata.
-Il tatuaggio è finito, ti lascio questa da applicare per due settimane circa, fino a che non è guarito del tutto e poi passa a farmelo controllare- si allontana e mi porge un barattolo di vaselina che metto subito in borsa.
-Ci vediamo tra tre settimane così siamo sicuri che è guarito?- gli chiedo,
-Certo, chiamami qualche giorno prima così cerco di trovare uno spazio tra un cliente e l'altro-
-Grazie mille Marco a presto- e dopo aver pagato mi dirigo alla macchina.
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Non è un addio
Chick-LitMartina lavora part-time in una pasticceria, è una ragazza dolce e semplice mentre Nicolas è un personal trainer, sfacciato e romantico. Una serie di coincidenze li fa incontrare e inizia così la loro storia d'amore. Ma non è tutto rosa e fiori. La...