Non è un addio

CAPITOLO 2

Arrivo davanti al vialetto di casa dei miei genitori e parcheggio la mia mini rossa fiammante.
La casa è disposta su due piani, al piano terra un'ampia cucina e un grazioso soggiorno, mentre al piano di sopra la camera dei miei genitori ha una cabina armadio e un piccolo bagno. Io abito alla porta accanto. Mi sono trasferita da quasi un anno nella mia confortevole casetta rosa, in modo da avere la mia indipendenza.

Situata su un solo piano, "la casa delle barbie" così la chiamano i miei amici, è composta da un piccolo ingresso che si ramifica con una cucina e un soggiorno ed in fondo, la camera con un letto matrimoniale, un grosso armadio ed un bagno con una vasca e una doccia molto spaziose.
Decido di entrare subito in casa mia e mettere lontano da occhi indiscreti, quelli di mia madre, i fogli della prenotazione del viaggio, dentro alla custodia di un DVD, dopo di che, percorro il corridoio e apro la porta comunicante per pranzare con loro.
Il sabato e la domenica solitamente sono gli unici due giorni in cui riusciamo a mangiare tutti insieme, siccome gli impegni quotidiani ci tengono per quasi tutto il giorno lontano da casa. Mio padre lavora presso un'azienda di automobili, infatti è grazie a lui che ho potuto personalizzare la mia macchina e renderla il gioiellino che è ora, invece mia madre è la responsabile di una ditta di abbigliamento, passa tutto il giorno a consigliare giovani donne per cambiare o modernizzare il proprio look e quando si tratta di eventi importanti, molto spesso le chiedo un consiglio.
Io invece ho terminato la scuola qualche anno fa e da allora lavoro part-time in una pasticceria, il mio compito è quello di decorare e rendere più gustosi i dolci applicando glasse e zuccherini colorati.
Come ogni anno, sotto il periodo natalizio, i nostri clienti vogliono i dolci più buoni da condividere con i parenti, un compito molto arduo, ma pieno di soddisfazioni. Ovviamente questa passione non rimane solo tra le mura lavorative ma è un hobby molto divertente che pratico con la mia famiglia.
Il Natale era il giorno più ansioso ed eccitante quando ero piccola, dovevo andare a dormire presto se volevo che Babbo Natale mi portasse i regali, ma ora che sono più grande invece la mia mentalità è cambiata, le feste natalizie sono un momento per stare in compagnia dei propri cari, per ricordare momenti che, anche se passati molti anni, sono ancora nelle nostri menti.

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Apro gli occhi, la sveglia sul mio comodino segna le 9.00 del 25 dicembre, scendo velocemente dal letto e corro verso il mobiletto dei DVD, prendo la busta e ci applico un bellissimo fiocco rosso, dopo di che lo poso sotto l'albero con gli altri regali e mi precipito verso camera dei miei genitori.
-Mamma, papà è Natale- urlo mentre mi vengono incontro
-Martina come mai sei già sveglia a quest'ora?- chiede mia mamma ancora un po' assonnata.
-Non vedevo l'ora di darvi il mio regalo- sorrido mentre andiamo verso l'albero.
Ogni regalo ha una una propria forma e colore, scatto una foto da mettere su Instagram e inizio a scartare i miei regali.
Con grande stupore trovo la macchina per fare gli impasti, simile a quella del lavoro ma ovviamente più piccola, qualche maglione per l'inverno e un ciondolo d'oro a forma di cuore con le foto dei miei genitori che immediatamente indosso.
-Ora però ho anch'io un regalo per voi-
-Ma Martina non dovevi spendere soldi per noi, lo sai- dice mia madre mentre cerca di scartare il regalo di papà.
-È un regalo molto bello ovviamente, forza cercatelo è sotto l'albero- dico.
Mio padre si alza dal divano e cerca tra le cartacce e alla fine trova la busta, si siede affianco a sua moglie e la aprono.
-Buon Natale- dico e dopo qualche secondo di silenzio, si alzano e mi abbracciano.
-Hai proprio dato il meglio di te quest'anno piccola mia è un regalo bellissimo- esclama mio padre
-Ti vogliamo bene Amorino- dice mia madre cercando di trattenere le lacrime di gioia