Nada capitolo

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Coralline, ciao. Tutto bene?
Allora siccome sto finendo Death Silent, per la prossima settimana non credo di aggiornare. Però vi lascio un capitolo poiché di Death Silent abbiamo due Spin-of.
Vi ho mostrato Samuel, ora tocca a Steve.
Anche lui vuole la sua parte...eh che parte 😏
Poi mi dedicherò al nostro bel COBRA 🐍

eh che parte 😏 Poi mi dedicherò al nostro bel COBRA 🐍

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Ci sono cose che nella vita non si possono comprare.

Ah...che mare di stronzate.
Tutto ciò che mi serve io lo posseggo.
Auto. Soldi. Successo e tanto sporco sesso.
Amo mostrare almeno quanto odio dimostrare.
Non prometto niente di più che solo una notte.
L'unica cosa che vorrei avere più volte, sono anche le uniche cose che il mio cuore può amare.
Le sfide dentro quel perimetro magico, chiamato Ring.

Lì mi sento un Leone.
Feroce, e spietato.
Osservo la preda e poi attacco.

Da quando tutti i miei amici hanno iniziato a tirare su la famiglia felice, ho capito che il mio ruolo non sarebbe mai stato quello di uno zerbino accondiscendente.
Che la puzza flatulenta della cacca di un neonato, non sarebbe arrivata ad infettare il mio olfatto.
L'unica cosa che amo annusare, si trova proprio ora sotto al mio naso, e alla mia lingua di questa biondina.

«Oh, Steve.» Risuona fuori dalla sua bella boccuccia che ho già sperimentato cosa sa fare, e cosa non sa dire.
Mi sento tanto Steve Stifler in American Pie.
Che uomo! Quello sì che aveva capito tutto.
E si sa, tra intelligenti ci capiamo.

«Dio...Oh Dio mio.» No tesoro, non sono affatto tuo. Ma per il momento la tua graziosa fica che sgorga nettare, lo è.
Ruoto la lingua dentro le sue pareti morbide, la schiena si incurva come a darmi ancora di più.
Una mano racchiusa attorno all'angolo del cuscino mentre l'altra è tra i miei capelli che tira come un'ossessa.
Mi approprio avidamente del suo clitoride, mentre le dita le stimolano le labbra, e quando esplode finalmente mi alzo sulle ginocchia e con un colpo di reni scivolo dentro il suo calore che mi risucchia.

Lì dentro perdo le facoltà cognitive.
È proprio come stare dentro al perimetro quadrato.
Annullo tutto ed esisto solo io e ancora io.
Esistono i miei che mi lasciano sempre in mano a qualche troia rifatta, che si appella del nominativo "Babysitter".
I miei che non hanno mai saputo farmi un minimo apprezzamento.
I miei che non hanno mai partecipato a stupide recite.
I miei che anche se a scuola picchiavo dei ragazzini, non mi sgridavano.
Trasparente. Fantasma. Sagoma indefinita.
Loro non mi vedevano. Passavano attraverso il mio corpo come se fossi stato invisibile.
E io ho imparato a farmi trapassare le emozioni, e non conservarle.
Perché prima o poi tutti se ne vanno.
Proprio come la biondina che delusa si richiude la porta dietro di se.
Ecco perché anche tutti ti deludono.
Io in primis lo ammetto, e solo a me stesso.

Tyler mi ha chiamato venti volte sul cellulare, per dirmi di alzare il culo e portarlo subito nella sua palestra.
Quest'anno non mi farò sottrarre da nessuno il posto nelle nazionali.
Cazzo, no!

Alexander Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora