Capitolo 5

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Aprii gli occhi ed ero consapevole che quel giorno, Sabato 12 Ottobre la mia avventura sarebbe iniziata, la mattina a scuola sarebbe stata una scocciatura, ma quella sera, avrei finalmente ripreso la mia moto. Moto che da due giorni ormai, era sotto le mani esperte di Ashton, mi aveva detto che gli stava apportando qualche piccola modifica, per far si che andasse più veloce e consumasse di meno, mi fidai sulla parola.

Mi vestii particolarmente colorata, perché quella sera mi sarei potuta trasformare, e mi diressi al piano di sotto

"Papà, buongiorno" sorrisi e gli diedi un bacio 

"Buongiorno, come mai tutta questa felicità? Vedi Ashton oggi" ci pensai due secondi 

"Si, sta sera usciamo, mi piace davvero papà" presi una fetta di pane da tostare e la cosparsi di Nutella

"Sono felice per te, io devo andare" mi scompigliò i capelli viola , freschi di tinta e uscì.

Mangiai il mio toast e decisi che era ora di andare a scuola, ovviamente la prima persona che vidi fu Corinne, eccitata come non mai, la guardai male 

"Che succede" chiesi prendendola sotto spalla , lei sospirò teatralmente 

"Luke Hemmings, mi ha invitata ad uscire stasera, mi ha detto che mi porta ad una specie di gara. Dice che è super adrenalinico" il mio cervello andò in tilt quando sentii il suo nome, perché cazzo voleva portare la mia amica, o quello che era ad una gara clandestina? Perché proprio lei

"E tu sei sicura, che vuoi andarci" dissi una volta che mi appoggiai al mio armadietto, proprio accanto al suo, lei annuì eccitata, ero nella merda doppiamente.

" Luke mi ha anche detto che puoi venire, quindi, se vuoi, io ne sarei felice" sorrisi stentata, ora come cazzo gliela dovevo girare? Quella sera mi avrebbe vista comunque, ma non le potevo dire dal nulla che avevo una doppia vita e io in primis avrei partecipato a quella gara

"Grazie mille, ma esco con Ashton stasera" più o meno era vero, lei mi squadrò

"Hai fatto di nuovo la tinta" esordì dopo qualche secondo di silenzio

"Esattamente".

Ovviamente la mattinata a scuola passò con una lentezza che avrebbe superato una tartaruga di 150 anni, ma non mi persi d'animo, tornai a casa alle quindici, avevo sei ore per prepararmi al meglio, e fare una cena decente.

Decisi che per prima cosa, dovevo trovare la mia tuta, ne avevo tre personalizzate, ma quel giorno, per il girone d' accesso,volevo brillare. Rovistai nell'armadio per una buona mezz'ora, quando la trovai, i miei occhi si illuminarono: nera in pelle, cosparsa di brillantini sulle maniche e gambe, me l'aveva regalata mio fratello dopo aver vinto la mia prima gara alla Pink Run, è stato lui ad inserirmi inconsapevolmente in questo mondo, portandomi come pubblico, lui diceva.

 Ma io sapevo benissimo che era per non farmi stare a casa da sola con i nostri genitori il sabato sera, perché loro stavano divorziando e in casa c'erano solo urla.

Misi la tuta sul letto, uscii le mie converse nere, quelle che usavo solo per le gare e decisi di farmi una doccia, ma i miei piani vennero interrotti quando il campanello di casa suonò e io dovetti fare un piano di scale per aprire la porta.

"Mad" mi salutò Harry, sorrisi alzando gli occhi al cielo "Tuo fratello?" chiese entrando in casa 

"Non c'è, va via" piagnucolai, io ed Harry avevamo un rapporto davvero strano, come un odio reciproco, ma entrambi rispettavamo l'altro

"No, lo aspetto, facendo due chiacchere con te, perché sono venuto più per te che per lui" corrucciai la fronte a quelle parole, mi sedetti sul divano del soggiorno, e lui fece lo stesso 

Dark Run || L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora