Capitolo 11

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Quella domenica mattina sgattaiolai fuori dal letto di Ashton come una ladra, non capitava quasi mai, ma la sera precedente mi ero scordata due dettagli: Michael e la sua telefonata e Corinne e il suo malore.

Rientrai in casa molto cautamente, nonostante erano le nove del mattino, preferii non dare nell'occhio, così, salii le scale che portavano alle camere da letto e bussai alla prima porta, quella di mio fratello, per me la sua camera era tipo la tana del lupo, mi rifiutavo di moralmente di entrarci, anche la donna delle pulizie la saltava settimanalmente, il perché? Un mistero, solo tutti stavamo alla larga da quel posto, tutti tranne Harry, ovvio.

La porta mi venne aperta da mio fratello ancora piuttosto assonnato, con i capelli ormai lilla sparati in tutte le direzioni e un pigiama con le moto disegnate sopra, decisamente imbarazzante.

"Mad, che vuoi?"si stiracchiò la schiena portando le braccia verso l'alto 

"Ieri sera Ashton mi ha detto che te ne sei andato per via di una chiamata, pensi che non sarei venuta a chiederti che tipo di chiamata?" sorrisi fingendomi innocente, sapevo che ero lontana da quello, ma tentar non nuoce

"Entra" fece un cenno con la testa e si spostò di lato per farmi entrare, la camera era un porcile, le montagne di abiti e cartoni di pizza forse erano più alte di me, che schifo, le pareti erano ancora tappezzate di donne mezze nude e moto da corsa, sospirai, almeno non era diventato gay.

Si sedette sul suo letto sfatto, o almeno, sembrava un letto, mi fece cenno di sedermi sulla sedia della scrivania, io scostando una felpa lo feci.

"Ieri sera mi ha chiamato il nostro vicino, il signor Whiskey e mi ha detto che le luci di casa erano accese e si sentivano 'strani rumori'" mimò con le dita le virgolette "mi sono spaventato che qualcuno poteva far male a papà, per quanto tu sai che non siamo in buoni rapporti con lui, così io e Harry siamo venuti a controllare" smise di parlare omettendo la parte più importante 

"Mike, chi c'era in casa?" chiesi , se non voleva dirmi nulla di altro, c'era decisamente qualcosa sotto , si portò la mano sul viso come a stropicciarsi gli occhi, e sospirò pesantemente 

"Papà" non mi stava guardando negli occhi 

" e? Se ci fosse stato solo papà non me lo avresti detto con questo tono" incrociai le braccia al petto 

"mamma" sussurrò, sgranai gli occhi, cosa avevano appena sentito le mie orecchie, mia madre, chiusa in clinica psichiatrica da un'anno e mezzo era tornata?

"Mamma è tornata? E' in casa? " chiesi euforica alzandomi dalla sedia 

"Ascolta, non è semplice la situazione, i medici dicono che sta bene, e non è più pericolosa ne per lei , ne per noi, ma papà mi ha detto che al minimo errore la rispedisce in clinica" una domanda mi ronzava in testa

"Papà odia mamma, sono tornati insieme?" mio fratello scosse la testa, la stiamo ospitando, fin quando non troverà una sistemazione , una casa tutta sua"annuii, mi mancava la mia mamma, ma questo non voleva dire che sarebbe stato facile averla di nuovo in mezzo ai piedi, feci per uscire dalla stanza di mio fratello, quando mi bloccò per un polso

"Anche tu mi devi una spiegazione Madison, qualcuno dice che ieri sera Luke Hemmings ha fatto una capatina nel bagno delle donne della Base, e poi hanno visto uscire te, da quel bagno" i suoi occhi verdi magnetici erano puntati nei miei, mio fratello mi conosceva meglio di chiunque altro e io gli dovevo una spiegazione.

Così velocemente gli spiegai come volevo distruggere Luke e buttarlo fuori dalla competizione, lui ascoltò tutto e solo alla fine aprì bocca.

"Due problemi: Corinne , le spezzerai il cuore e Mali-Koa, ti fidi ?" sospirai 

Dark Run || L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora