Capitolo 8

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Suonai il campanello di casa Smith nel primo pomeriggio, si avevo mentito ad Ashton, ma lui non l'avrebbe saputo, tanto prima o dopo, sempre dalla mia quasi amica dovevo andare. Andai a piedi, dato che abitavamo solo a due isolati di distanza, la porta mi venne aperta da Corinne in persona che aveva l'espressione di chi la sapeva lunga, o di chi aveva passato una nottata sfrenata, e io non so perchè avevo l'impressione che fosse la seconda.

"Entra, dobbiamo parlare, di troppe cose"disse con un sorriso contagioso stampato in viso, e io annuii, entrando in quella casa, dove effettivamente ci avevo passato molto tempo, sapevo già che i genitori di Corinne erano via a lavoro e lei era sola, così mi sentii ancora più libera.

Casa sua era calda e accogliente, quelle tipiche case che ti sembrano familiari e felici, tinteggiata con soli toni caldi e i mobili rigorosamente in legno scuro, quella casa era l'essenza della famiglia Smith, c'era la loro unione e felicità ovunque.

Arrivammo in camera sua e non mi stupii di quel macello, e del letto sfatto, perchè notai un particolare, una felpa nera, quella non era sua, e neache dei suoi genitori, quella era di un raghazzo, e pregai, di sbagliarmi, ma non appena si accorse che stavo fissando l'indumente, non esitò a dare risposte alle mie domande

"Si, è di Luke Hemmings, stanotte" iniziò a urlacchiare e saltellare per tutto il perimetro della stanza e il mio cuore morì più volte immaginandola con il viso spiaccicato per terra, per colpa del disordine che regnava in quel luogo

"Corinne, sono davvero felice, ma non voglio dover organizzarti un funerale, quindi esulta da seduta" mi sentii una madre che riprendeva la figlia, ma qiuando c'era bisogno, c'era bisogno.

"Ho perso la verginità con lui, si, so che è estremamente sbagliato, è il nuovo arrivato, avrà duemila ragazze ai suoi piedi, fa gare clandestine con le moto, ma non potevo dirgli no, cioè sarebbe stato come negare l'acqua santa alla madonna." scrollò le spalle, dopo il suo monologo esposto a macchinetta

"L'importante che tu te lo sia goduto, e spero per quel bastardo, che tu non fossi una delle tante, perchè in quel caso gli farei mangiare la polvere" dissi  noncurante di ciò che usciva dalla mia bocca, di  essere  diretta con lei, con lei mi ero sempre preoccupata di dire le cose giuste, proprio come facevo a scuola, ma quei tempi erano finiti il giorno prima, e non sarebbero ritornati, era tempo che l'unica amica che avessi mi capisse e comprendesse per chi ero davvero.

"Si, è stato bello, ma ora dimmi, bello correre in moto vero?" il suò sguardo si fece accusatorio, mentre si sedette sul bordo del suo letto accanto a me

"Corro in moto da un anno e mezzo, un anno fa ho iniziato le gare, perchè prima da minorenne, non potevo,  mio fratello mi ha immerso in questo mondo da quando avevo 15 anni, ho preso la patente per moto a sedici anni, è sempre stato sinonimo di libertà, ma a 17 anni nella mia vita sono iniziati i casini, e mio fratello mi iniziò a  portare alle gare, io lo vedevo e ammiravo, e niente, mi sono innamorata e ho iniziato, ho vinto diverse volte nella categoria femminile, sono brava."presi un sospiro e vidi come i suoi occhi non si staccarono neache un momento dia miei, era curiosa, non arrabbiata " non è facile avere una doppia vita, a scuola devo dimostrare di non essere come quel bastardo di mio fratello, ma poi sono quella che hai visto ieri sera, e quella che vedrai da oggi in poi. Mad." sorrise, genuinamente e mi abbracciò, e io sorrisi contro la sua spalla, forse, lei era un'amica anche per me.

"Ma ei" mi bloccai sul posto non appena sentii una voce maschile provenire dalle mie spalle, le labbra di Corinne assunsero un sorriso raggiante, e io mi voltai

"Hemmings" lo fulminai con lo sguardo, per poi rendermi conto che indossava solo dei Jeans neri e i capelli biondi, bagnati gli ricadevano scomposti intorno al viso

"Non volevo disturbare, la conversazione, o confessione, ma devo prendere la mia felpa"mi voltai e la presi per per poi lanciargliela addosso

"Penso che dovremmo fare un'uscita a quattro, io e Ashton siamo amici e tu  e Corinne, visto che non ti ha ripudiato, nonostante tutto, pure" si infilò la felpa e sfoderò un sorriso da bastardo con tanto di fossette

"Magari possiamo uscire sabato prossimo dopo la Dark Run, tanto, porterai ancora Corinne, visto che l'hai introdotta in questo mondo" avevo deciso di fare un testa a testa, i miei occhi erano incastrati nei suoi, di un azzurro troppo intenso per essere reale

"Certamente, anche perché, beh, vincerò, di nuovo" scrollò le spalle e i miei occhi quasi uscirono dalle orbite

"Se sei arrivato primo una volta, non vuol dire che hai vinto, il campione in carica è ancora Ashton, e tu non gli leverai il titolo, giuro che farò di tutto per far si, che non sia tu" quella affermazione  suonò troppo di sfida all'ultimo sangue, infatti sentii subito dopo una mano di Corinne sul braccio, quasi a trattenermi, perché forse se non mi avrebbe fatto notare il mio livello di ira, gli sarei saltata addosso. Alzò le mani in segno di resa

"Ci vediamo domani a scuola, ragazze" disse uscendo dalla tasca le chiavi della moto, che mi chiesi dove fosse stata messa, visto che non l'avevo vista sul vialetto di casa Smith e uscendo dalla stanza, poi sentimmo la porta principale sbattere, se n'era andato così, senza neanche salutare correttamente la mia amica.


***


Il lunedì la scuola dovrebbe essere abolita, o dovrebbero fare una legge per non fare come prime due ore storia dell'arte, amavo quella materia, ma no.

"Clifford, sembra stanca" disse la professoressa, guardandomi come una madre guarda e protegge la propria figlia

"Mi scusi prof, non ho dormito molto nell'ultima settimana" presi un respiro e cercai di mettermi il più composta e dritta, fin quando una risatina non mi arrivò all'orecchio, vidi la prof fulminare con lo sguardo, l'individuo da cui proveniva quel verso

"Signor Hemmings, vuole condividere con la classe il motivo del suo divertimento?" sorrisi sotto i baffi, e mi voltai verso Luke, che stavo cercando di ignorare 

"Certo professoressa" prese una posizione di superiorità "penso solo che Madison Clifford, sia troppo stanca della sua doppia vita, sa, se le mette addosso un paio di pantaloni di pelle e un rossetto bordeaux diventa un'altra persona, letteralmente" nella classe vidi tutti sgranare gli occhi, non poteva averlo detto davvero 

"Hemmings, l'hai vista? E' un topo da biblioteca" rise Shawn Mendes, l'ultima cotta di Corine, anzi la penultima. Guardai la professoressa, che era rimasta immobile, come sospesa, a pesare la verità delle parole di Luke

"Oh, Mendes, fidati di me, non è tutta libri e felpe larghe" ghignò

"Ragazzi" la prof richiamò all'attenzione, e io lanciai uno sguardo di fuoco al nuovo ragazzo per poi voltarmi verso la donna "Madison Clifford, spero tu non prenda la strada di tuo fratello" mi guardò con fare duro e quasi accusatorio "Hemmings, vai nell'ufficio del preside, nella mia classe non voglio sentire insinuazioni sulla mia studente migliore".

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EHI

CIAO

Allora, Corine e Madison hanno chiarito, ma ve l'aspettavate Luke e Corine?

Poi, Mad è stronza e si arrabbia molto facilmente, per quello che vi ho mostrato, secondo voi perché la mania di superare sempre tutti ?

Luke e Corine, quanto dureranno?

State iniziando a capire un po' meglio il passato di Mad, o almeno lo spero, Luke fa il bulletto, poor illuso...

beh, alla prossima.  

Dark Run || L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora