Capitolo 7

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Lo guardai, i suoi occhi azzurri sembravano un mare in burrasca, con troppe sfumature di blu da potersi perdere al loro interno, i suoi ricci biondi, una lunghezza strana, ne corti ne lunghi, solo scomposti, e il piccolo anellino nero che adornava il suo labbro inferiore, un demone sembrava, un demone con sembianze angeliche, che era li per tentarmi.

"Se non la vuoi basta dirlo" mi risvegliò dal mio stato di trance, dove mi ero presa due minuti per guardarlo, ammirarlo oserei dire, scossi la testa e afferrai la sigaretta già accesa e la portai alle labbra

"Sei forte" riuscii a dire

"E tu non sei quella che sembri" buttai fuori il fumo, sul suo viso

"Perché l'hai portata qua?" chiesi ripassandogli la sigaretta che lui portò subito alle labbra

"E' carina, e poi, non potevo non avere un'accompagnatrice, questa sera è come la prima di un film, i giudici guardano tutto, persino chi ti porti come accompagnatrice o accompagnatore" spense il mozzicone sotto le sue converse nere logorate quasi quanto le mie, io sospirai

"A scuola non devi farne parola con nessuno" lo intimai, ma lui si alzò e sbuffò un sorriso beffardo

"Vado ad accompagnare la mia dama, ci vediamo con la tua copia miss perfettina a scuola" mi fece l'occhiolino e lo guardai allontanarsi in direzione della mia amica, o quasi, per poi prenderle la mano ed aiutarla a salire sulla moto, velocemente si misero entrambi il casco e Luke mise in moto, e partì lasciando una scia di fumo e polvere che mi fece tossire.

"Torniamo a casa?" la voce di mio fratello mi fece voltare di scatto, io scossi la testa, lo abbracciai e gli baciai la guancia, ero in vena di coccole "Staccati cozza" disse ridacchiando e provocandomi lo stesso effetto 

"un po' d'affetto per me?" chiese Harry e io gli rifilai il dito medio, lui alzò gli occhi al cielo .Capii che mio fratello stava agitando una mano in aria

"Salvami Ashton, portatela" lo supplicò e la risata cristallina del mio ragazzo mi riempì le orecchie , e le sue meni suoi miei fianchi mi convinsero a staccarmi dal sangue del mio sangue e attaccarmi a lui "grazie" sussurrò mio fratello, forse sperando che non l'avrei sentito, ma sfortunatamente , per lui lo sentii e gli tirai un calcio sul sedere non appena ne ebbi modo 

"bastarda" mi rimbeccò e io gli feci una smorfia.

"Vieni da me?" chiese Ashton, spostandomi una ciocca viola dietro l'orecchio,e io presa dall'euforia del momento lo baciai, feci si che le nostre lingue danzarono insieme, lui si staccò per prendere fiato "Lo prendo come un si" alluse maliziosamente

"No Ash, domani devo andare a casa di Corinne, si merita le spiegazioni che le avrei dovuto dare da ormai un anno" sospirai

"facciamo a chi arriva prima a casa tua? Magari, mi fermo da te?" azzardò con la seconda richiesta, non l'avevo mai lasciato dormire da me, e no, non sarebbe accaduto neanche quella volta

"vada per la gara di velocità" sorrisi e gli stampai un bacio prima di salire in sella alla mia moto e mettermi il casco.  

Sfrecciai nuovamente per le strade del Southside di Detroit, fino a vedere le villette a schiera, ciò stava a significare che ero appena entrata nel Northside, il mio quartiere, o così tutti dicevano, ovviamente, dato che ero partita prima di Ashton arrivai decisamente in vantaggio, e mi tolsi il casco, per aspettarlo appoggiata alla moto, mi guardai le unghie e i miei anelli, guardai la vera me riflessa nello specchietto della moto, perché io ero quella, e non la Madison tutte A e amica di tutti, no, io odiavo la maggior parte delle persone e odiavo studiare, ma ormai avevo plasmato la mia vita in questo modo negli ultimi diciotto anni, e non sarei potuta cambiare ora.

Un faro illuminò il vialetto di casa mia e io mi stampai un sorriso di scherno in viso, vedendo il mio ragazzo scendere dalla sua moto e togliersi il casco, posarlo sulla sella della moto e passarsi una mano tra i ricci color miele, rabbrividii e mi morsi il labbro al suo gesto.

"Sei la mia bastarda preferita, ora voglio un bacio come premio di consolazione" incrociò le braccia al petto

"Prima voglio sapere qual è il tuo ruolo alla Dark Run quest'anno" lo imitai e la distanza tra noi era poca, le luci dei lampioni, le uniche che ci permettevano una visione sull'altro emanavano una luce arancionata sul suo viso

"Sono il co-presentatore, aiuto a scegliere le varie gare della gara, avendole vissute in prima persona, so cosa far fare e cosa potrebbe essere troppo rischioso"mi sfiorò la guancia con il dorso della sua mano, in quel momento davvero gelida

"Quindi potresti anticiparmi cosa mi aspetta sabato?" sfarfallai le ciglia , ma lui alzò gli occhi al cielo e scosse la testa 

"No Mad, sarebbe troppo ingiusto, neanche Calum dice nulla a Mali" puntualizzò, e io sospirai sconfitta, non mi capitava spesso, ma infondo, Ashton era fatto della mia stessa pasta, bastardo come me "Quindi, posso venire su, e dopo un anno, vedere la tua camera?" mi cinse i fianchi con le sue braccia possenti, che io amavo davvero tanto

"Ash, sai che la mia risposta è no, da un anno è sempre no, e non penso cambierà molto presto." portai le braccia attorno al suo collo e accarezzai la base di esso, lui si morse con forza il labbro, ma annuì, in fondo, non aveva molto che farci.

"Allora buonanotte" mi stampò un veloce bacio sulle labbra, e io trasalii, era un ragazzo davvero troppo suscettibile in alcuni momenti.

E nuovamente lo visi sparire nell'oscurità della notte, che ci portava ad essere tutti oscuri, di notte esce il nostro vero io, la nostra oscurità che può fondersi con quella della notte buia e oscura.

Rientrai in casa e con mia sorpresa, vidi mio padre seduto in salotto, sveglio, quasi mi venne un colpo, ma gli sorrisi

"Hai ripreso la moto" disse guardandomi con i suoi occhi verdi chiari, quasi quanto i miei

"Si, non potevo non farne a meno" mi mangiucchiai il dentro della guancia ed abbassai lo sguardo

"Madison, per una ragazza è pericoloso , soprattutto di sera" si alzò e mi venne vicino "hai preso la pazzia da tua madre, d'altronde, due figli sani non potevano nascere" la sua voce era gelida, e il sangue , a quelle parole, mi si raggelò nelle vene, non poteva averlo detto

"Certo, Michael, può girare in moto, lui non lo ritieni pazzo" deglutii "lui è un ragazzo, giusto?" cercai di mantenere la calma

"Va a dormire bambina, e cerca di non tornare più alle due di notte, in moto, nonostante ho visto Ashton, con la sua" annuii, e in religioso silenzio, tenendo la testa bassa salii le scale e attraversai il corridoio, fino alla mia stanza, poi mi chiusi dentro.

Forse era vero, io ero pazza, come la mamma, ma Mike, beh, lui non poteva di certo essere quello sano della famiglia, era lui quello ad essersi fatto sei mesi di carcere minorile.

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EI
CIAO

Allora, ho svelato tante piccole cose in questo capitolo, partiamo dalla fine, due cose molto importanti : MAMMA PAZZA, MIKE IN PRIGIONE.

Perché? BEh, io lo so, ma voi no, quindi tirate ad indovinare.

Poi Ashton non può entrare da Madison, mentre come sappiamo, lei va volentieri da lui, anche spesso.

Luke, beh, è Ancora indefinito.

MIke, è un buon fratello, credo, spero, non so.

Bene mi sono dilungata forse troppo, vi lascio.

Ho pubblicato anche se non siamo arrivati a 25 letture nello scorso capitolo.

Grazie per aver letto fin qua. Alla prossima.

Dark Run || L.H.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora