cap.8

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Da questo capitolo in poi saranno presenti, come dicevo, scene di violenza. Ho deciso di aggiornare più spesso perché mi sono accorta, succede a me per cui penso possa succede a tutti, che se passano troppi giorni si potrebbe perdere il filo della storia e, ritengo, che ciò possa interferire. Colgo l'occasione per ringraziare ancora chi commenta e vota. P.s. ho già scritto fino al capitolo 12, per cui la storia sta proseguendo spedita. Ora mi sono bloccata in quanto devo pensare a come andare avanti nel migliore dei modi, ma per ora avrete capitoli da leggere! Ellis 

CAPITOLO OTTAVO – NON MI PIEGHERAI MAI

Alle 7 e mezza suonò la sveglia, aprii gli occhi pigramente, girandomi per spegnere quel dannatissimo oggetto infernale appoggiato sul comodino. Alzai le braccia e distesi le gambe per stiracchiarmi, ero indolenzita, avevo dormito malissimo, il mio umore era peggio che mai e prospettavo una giornata terribilmente schifosa. Scostando le coperte mi alzai mettendo i piedi sul pavimento gelido, merda quanto cavolo è freddo! Pensai mentre cercavo di recuperare le ciabatte che nella crisi di panico della sera erano state spostate malamente chissà dove. Dopo qualche minuto, non trovandole, con qualche maledizione colorata mi diressi al bagno a piedi nudi. Quello che vidi allo specchio era peggio del previsto, avevo delle occhiaie terribilmente profonde, gli occhi gonfi e rossi ed ero pallida talmente tanto da far invidia a Pix. Merda, imprecai per la seconda volta. Decisi di farmi una doccia per cercare di scacciare i postumi di quelle ore di isteria, nonostante fossi terribilmente in ritardo, ma poco mi importava, tanto avevo comunque già deciso che sarei arrivata in ritardo. Che si fotta, Piton, le sue minacce, le sue punizioni del cazzo, potrà pure appendermi al platano picchiatore oggi, legarmi e prendermi a bastonate, non mi interessa. E mentre maledicevo lui e tutto il mondo magio entrai nella vasca cercando di rendermi presentabile per quella giornata. Dopo circa una mezz'oretta ero pronta, dire decentemente era eufemistico ma quanto meno avevo ripreso quel quanto basta di colore per non sembrare la figlia piccola di Nik quasi senza testa. L'umore nero di quella giornata mi aveva portata a scegliere un paio di jeans neri veramente molto strappati, una canottiera dello stesso colore ed un maglioncino grigio topo, non avevo intenzione di indossare neanche la camicia della divisa quel giorno. No ero davvero decisamente intrattabile. Alle 8 e 15 scesi in sala comune, ovviamente la trovai vuota, mancavano pochi minuti all'inizio delle lezioni e sicuramente gli ultimi ritardatari si stavano apprestando a fare una colazione sbrigativa e correre a lezione. Arrivai in sala grande dopo 5 minuti, c'erano ancora 3 o 4 studenti sparsi nelle varie tavolate, che si ingozzavano per arrivare puntuali. Io mi sedetti con calma e con la stessa identica calma iniziai a mangiare un pezzo di torta al cioccolato bevendo il the ai frutti rossi. Dopo qualche minuto passò dietro di me Silente, intento ad uscire dalla Sala Grande. Hermione, buongiorno! Disse dolcemente alle mie spalle, io sentendo la sua voce mi girai posando la tazza di thè che avevo in mano. Buongiorno Preside, replicai con una voce che mi sembrò più bassa e roca del solito. Vidi silente abbassarsi e guardarmi meglio dietro ai suoi occhiali a mezza luna. Cara, stai bene? Non hai una bella cera oggi! Mi interrogò il vecchio mago. Tutto bene preside, solo una nottataccia, niente di che! Risposi cercando di sembrare il più convincente possibile, sorridendo. Non avevo proprio bisogno della paternale in quel momento. Oh, capisco...beh, disse guardando il suo orologio da taschino, conviene che fai in fretta o arriverai in ritardo alla tua lezione! Si, preside, risposi ridendo, ha ragione...ma sa....ho pozioni in prima ora. E lo guardai con un sorrisetto maligno. Capisco, rise sommessamente, capisco. Beh allora, le auguro una buona giornata e quando vorrà mi venga a trovare, arrivederci! E dicendo così si allontano. Certamente e grazie! Risposi tornando a bere il mio ultimo goccio di thè. Guardai l'orologio, le 9 meno 20. Bene ero in ritardo già di dieci minuti. Ora sarei potuta andare a lezione. E mi incamminai con un'espressione perfida stampata in volto.

Normal Rebel, Hermione Granger-Severus PitonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora