cap.17

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Ho finito di scrivere questo capitolo prima del previsto, così ho deciso di pubblicarlo oggi invece che aspettare domani! La storia sta andando avanti, questo capitolo non è movimentato come gli altri ma... a breve torneranno ad esserlo ;D. Ringrazio sempre infinitamente tutti coloro che votano e/o commentano. Ellis.

P.S. molti capitoli vengono scritti di notte, per cui se ci dovesse essere qualche errore di battitura che sfugge al mio controllo perdonatemi! 

CAPITOLO DICIASSETTESIMO – AVVISI E CONFESSIONI

Aprii gli occhi, sbattendo un paio di volte le palpebre, avendo non poca difficoltà a mettere a fuoco. Ero stesa su qualcosa di estremamente morbido e comodo e il calore che sentivo intorno a me emanava una serenità confortante. Mi lasciai cullare da quella sensazione ancora un po', prima che la realtà mi ripiombasse addosso. Richiusi gli occhi, sospirando. Quando li riaprii il mondo attorno a me iniziò a prendere forma ed anche il ricordo di quello che era successo. Divagai lo sguardo per qualche secondo, riconoscendo immediatamente la camera da letto di Severus, vidi che la porta della camera era socchiusa e l'intero ambiente era illuminato dalla luce delle fiamme che scoppiettavano allegre nel camino, percepii chiaramente il familiare suono nonostante non potessi vedere data la mia posizione. Ero sdraiata sul fianco sinistro e da quell'angolazione potevo arrivare a vedere solo fino alla cassettiera disposta vicino alla porta del bagno. Fissai lo sguardo sul grande armadio difronte a me perdendomi qualche secondo nei miei pensieri. Mi vennero in mente i ricordi di ciò che era successo non so quanto tempo prima, rividi soprattutto gli ultimi momenti, quelli peggiori e solo in quel momento avvertii chiaramente una fitta pulsante allo zigomo sinistro e buona parte della tempia e del sopracciglio. Chiusi gli occhi portandomi istintivamente una mano a toccarmi la parte interessata sentendola gonfia e unta. Deve essere stato quando sono svenuta...avrò sbattuto la faccia sul pavimento... riflettei, costatando che sicuramente era andata così. Abbassai la mano sentendo sulle mie dite un leggero odore di menta. Probabilmente Severus mi avrà messo qualche pomata per lenire il dolore e far passare più in fretta gli ematomi. Al pensiero di lui mi venne in mente quasi immediatamente l'immagine del suo volto distorto dalla sofferenza dopo esser stato spinto via dalla mia mente con così tanta forza e velocita. Un moto di ansia mi pervase, facendomi alzare di scatto dal letto. La mia testa vorticò pericolosamente ed una stilettata di dolore mi partì dallo zigomo pulsando su per il sopracciglio e la tempia in risposta a quel movimento brusco, nonostante ciò riuscii a restare in piedi barcollando leggermente, appoggiandomi con una mano all'armadio. In quel momento la porta del bagno si aprì. Hermione! Vidi Severus camminare verso di me, studiandomi. Non dovresti essere in piedi, almeno non ancora. Mi disse, avvicinandosi, prendendo la bacchetta dalla tasca dei pantaloni facendo accendere la torce appese ai muri. Quella luce improvvisa mi causò una fitta agli occhi, facendomi emettere un verso di protesta, coprendomi il viso con il braccio non attaccato all'armadio. Sto bene. Risposi, anzi in realtà stavo meglio prima che mi accecassi con questi fari. Finii, abbassando leggermente il braccio iniziando ad abituarmi alla luce. Lo vidi rinfilare la bacchetta nella tasca ed allungare il braccio prendendomi il viso. Ti fa male? Mi chiese, analizzando la mia faccia. Un po'... risposi, sincera. Ci vorrà qualche giorno, nonostante le pomate hai preso una bella botta. Ribattè, lasciandomi la faccia, sedendosi sul letto. Lo imitai, avvicinandomi a lui. Te come stai? Chiesi, guardandolo negli occhi. Hermione, non sono io quello che è svenuto a faccia avanti sul pavimento del mio ufficio. Ghignò, facendomi sbuffare. Potrei lasciarti lo stesso ricordino che ha lasciato il pavimento del tuo ufficio sulla mia faccia. Sai che potrei. Parlai, alzando il pugno destro, sorridendo. So che potresti farlo, ma fossi in te non lo farei, questa volta non mi coglieresti impreparato. Ribattè Severus. Non hai risposto alla mia domanda. Lo rimboccai, fissandolo. Sto bene Hermione. Rispose tagliando corto. Non mi sembrava dalla tua faccia... lasciai la frase a metà, sapendo benissimo che avrebbe capito. Non è stato piacevole...come ti dicevo... devo essere sincero, ma sono abituato...ti posso assicurare che ho vissuto di peggio. Sentenziò con non curanza alzando le spalle. Abbassai lo sguardo annuendo soltanto. Te, piuttosto come ti senti? A parte la botta in faccia... Chiese, accarezzandomi leggermente il dorso della mano. Sto bene, a parte il livido che pulsa di tanto in tanto, nient'altro. Rialzai lo sguardo, tornando a guardarlo. Passarono vari secondi di silenzio...ognuno era perso nei propri pensieri. Sai che dovremmo parlarne? Fu lui ad interrompere per un attimo gli ingranaggi del mio cervello che giravano convulsamente. Lo so... Dissi soltanto, volendo chiudere quanto prima quell'argomento, non avevo la lucidità per affrontarlo in quel momento. Lui sembrò capire, lasciando cadere la cosa ed in compenso attirandomi contro di se baciandomi. Quel contatto fu tanto inaspettato quanto piacevole. Risposi intensamente, passandogli le braccia intorno al collo, accarezzandogli i capelli. Bramavo quel calore come un assetato l'acqua. Quando ci staccammo sul suo volto era palese un'espressione di puro desiderio. Gli occhi normalmente glaciali ora erano accesi come due fuochi ardenti. Mi passò il pollice sopra le labbra, scendendo giù per il mento, seguendo una linea sottile per il collo, fino a fermarsi sul petto. Un calore immenso di irradiò precisamente in quel punto, dove era poggiato delicatamente il suo dito. Un'emozione, forte come il mare che si scaglia su una scogliera e si infrange in mille schizzi di acqua. Qualcosa che prima di lui, mai avevo provato in vita mia e mai avrei pensato di poter sperimentare. Lo vidi staccarsi contro voglia da quel contatto, alzandosi. E' quasi ora di cena Hermione, è meglio che ora tu vada, hai bisogno di mangiare e riposarti, per stasera la tua punizione salta, riprenderemo domani. Mi guardò, passandosi la lingua sul labbro inferiore, con non dette tutte le meno caste intenzioni del mondo. Mi alzai in piedi, imitando Severus, seguendolo al di là della porta, attraverso il corridoio. Lo vidi richiudere la libreria con un rapido movimento di bacchetta e girarsi verso di me. Dovrai inventarti qualcosa di credibile per quello... parlò indicando il mio viso. Io per tutta risposta gli sorrisi. Non c'è problema, sono esperta nel farlo! Alzai le spalle, facendo un passo verso di lui, avvicinandomi. Lo vidi allungare una mano arpionandomi il lato non ferito del viso spingendomi verso di lui, abbassandosi verso il mio viso. Passò la punta della lingua sul mio labbro inferiore, scendendo giù per l'incavo del collo procurandomi un brivido, facendomi ansimare leggermente. Vattene Hermione...o a breve potrei non essere più padrone delle mie azioni. Sussurrò roco, vicino al mio orecchio, facendomi reclinare ancora di più la testa, esponendogli il collo. Potrei decidere di tenerti qui tutta la notte. Finì, tornando a guardarmi negli occhi, prendendomi il volto con entrambe le mani, premendo la fronte contro la mia. Mia. Ringhiò sulle mie labbra, catturandole poi in un bacio possessivo. Ci staccammo sentendo dei leggeri colpi provenire dalla porta alle nostre spalle. In una frazione di secondo Severus indossò la sua solita maschera e passandomi accanto avanzo verso la porta aprendola. Si? Lo sentii parlare, acido come un lime acerbo, accanto alla porta. Professor Piton...scusi il disturbo...io...mi ha mandata il preside Silente, ho un messaggio per lei. Una vocina che sicuramente apparteneva a qualche ragazzina del primo anno mi giunse da dietro il grande portone di legno scuro. Lo vidi allungare il braccio prendendo un piccolo pezzo di pergamena strappata e congedare la ragazzina in quattro e quattr'otto, chiudendo la porta velocemente. Un sbuffo sonoro partì dalla sua bocca mentre leggeva cosa c'era scritto, accartocciandolo per poi gettarlo nel camino. Mi guardò vedendo chiaramente la curiosità stampata sul mio viso, nonostante fossi rimasta in silenzio. Girò gli occhi al cielo, ghignando. Quel vecchio pazzo e tutta la combriccola sgangherata hanno indetto una riunione del corpo docenti prima di cena, tra pochi minuti. Soffiò, avviandosi a prendere il mantello che giaceva inerme su una delle due poltrone accanto al camino. A quelle parole mi venne da sorridere, pensando a come dovessero essere quelle riunioni con Severus sempre scorbutico che se la prende con tutti. Lo vidi aprire la porta e farmi strada fuori, chiudendola dietro di se. Le ricordo il suo appuntamento di domani pomeriggio Signorina Granger, non ritardi o le assicuro che non sarò magnanimo come oggi. Mi disse, incamminandosi verso il corridoio con il mantello che sventolava come se fossero delle ali di un pipistrello, facendomi ridere. Buona serata anche a lei professor Piton! Risposi, alzando la voce per farmi sentire, iniziando ad incamminarmi anche io diretta verso la torre. Avevo bisogno di una doccia prima di cena...e di una scusa credibile per quel livido che avevo in faccia. O forse no... quel pensiero, mentre camminavo, mi aprì un'altra alternativa. Nel percorso che compii per arrivare alla mia camera decisi, quella sera avrei parlato con Ginny. Era la mia migliore amica, la persona mentalmente più aperta che io conoscessi e, per come si stavano evolvendo le cose avevo bisogno di confidarmi con qualcuno, di vedere le cose da un altro punto di vista, di poter chiedere consigli da ragazze. Ero certa che avrebbe capito e che non mi avrebbe giudicata, nonostante l'ultimo periodo il nostro rapporto si fosse un po' freddato a causa della mia chiusura e della mia introversione, era e sarebbe stata sempre la sorella che non avevo mai avuto e, sapevo per certo, essere così anche per lei. Arrivai in camera fiondandomi sotto la doccia, passando davanti lo specchio del bagno vidi il mio riflesso, avevo preso davvero una bella botta. Restai parecchi minuti immersa nel caldo dell'acqua, rilassando i muscoli, godendomi quel momento di tranquillità. Quando mancavano pochi minuti all'inizio della cena uscii dal bagno, vestita e truccata, con una felpa grigio chiaro, i jeans strappati e le sneakers bianche, presi la bacchetta legandola alla coscia.... Non si sa mai... lasciai i capelli sciolti per coprire almeno in parte il livido che però già si vedeva molto meno grazie al fondotinta babbano e mi avviai verso la sala gande. Quando entrai vidi i miei amici già seduti alla grande tavolata, mi avvicinai scavalcando la panca e accomodandomi. Appena mi videro, iniziò il fiume di domande. Hermione per Merlino, sei viva?? Ma dove sei stata? Iniziò Ron, gesticolando visibilmente. Herm, non ti abbiamo vista da questa mattina dopo la sfuriata di Piton, stavamo iniziando a preoccuparci... continuò Ginny sulla sica del fratello mentre Harry annuiva fissandomi. Ragazzi, calmatevi in primis! Mi dispiace che vi siate preoccupati ma non ce n'è bisogno, come potevate benissimo immaginare Piton mi ha messa in punizione ed ho dovuto passare la giornata prima con Gazza e poi con Hagrid nella foresta e infine a pulire i calderoni sporchi nell'aula di pozioni. Finii, sorridendo ad ognuno. Sapevo che era credibile ciò che avevo detto. Tutti annuirono ma vidi Ginny seduta di fronte a me fissarmi più del solito...ancor prima che le sue parole arrivassero alle mie orecchie capii. HERMIONE!!! Gridò, facendo girare tutto il tavolo, beccandosi un'occhiataccia da Harry ad una pedata sotto al tavolo da me. Gin ma cosa ti urli, guarda che sono qui davanti ti sento, ti sentiamo tutti! Sibilai velenosa. La rossa davanti a me aveva un'espressione furante in viso. Che cosa ti ha fatto? Hermione diccelo, lo sistemo io quel bastardo!!! Sussurrò stringendo i pugni ed i denti. Harry aveva un'espressione confusa, ma gli bastò puntare gli occhi dove li guardavano quelli della fidanzata, assottigliando leggermente lo sguardo per capire, diventando livido anche lui. Ron era troppo intento a mangiare per capire qualcosa. Gin, Harry...ragazzi...calmatevi, nessuno mi ha fatto niente... se tutto questo è per il livido che ho sulla faccia, potete anche rifoderare le vostre bacchette per questa volta, iniziai ridendo, vedendo che i due si lanciavano occhiate sospettose, a meno che non ve la vogliate prendere con un ramo che si spezza a causa del vento e mi colpisce. Conclusi alzando le spalle. Vidi i miei amici acquietarsi, Gin tornò del colore normale ed Harry rilassò la schiena, visibilmente contratta. E' successo quando eri nella foresta con Hagrid? Parlò Ginny, iniziando a mangiare il suo pezzo di pasticciotto al pomodoro. Si, ero distratta, non mi sono accorta di quel ramo già pericolante fino a quando non me lo sono ritrovato sbattuto sulla faccia, Hagrid era mortificato, ho passato il resto dell'ora successiva a tranquillizzarlo del fatto che non fosse colpa sua. Risposi, addentando un pezzo di pollo. Sei andata a farti vedere in infermeria? Chiese Harry, versandosi dell'acqua dalla caraffa. Si, mi ha praticamente portata di peso Hagrid, per me non c'era necessità di andare...comunque devo mettere una pomata per i prossimi giorni ma non è nulla di grave. Alzai le spalle, sorridendo, lasciando cadere la conversazione. Gin, comunque, ti volevo chiedere se dopo posso parlarti, dovrei chiederti una cosa in privato. Mi voltai verso la mia migliore amica, lasciando Harry a discutere di Quiddich con Dean. Certo Herm, ma...di cosa si tratta? Mi rispose, con un'espressione mista tra il curioso ed il preoccupato. Nulla di preoccupate Ginny, ma vorrei che lo sapessi solo tu, quindi preferirei parlarne dopo. La vidi annuire, sorridendo a sua volta...mi era mancato quel rapporto così intimo e confidenziale che avevamo prima della guerra. In quel momento dal tavolo dei professori si alzò Silente, chiedendo silenzio per poter dare un annuncio. Mi girai incuriosita ricordandomi della riunione di cui mi aveva parlato poco prima Severus. Quel pensiero mi riaccese quella sensazione di calore al centro del petto, facendomi sorridere mentalmente. Cari ragazzi... iniziò il vecchio mago, appoggiandosi al tavolo con le mani, mi duole interrompere la cena, vi ruberò solo un istante per comunicarvi che domani mattina il corpo docenti ha organizzato un evento qui, nella scuola. A tale evento potranno assistere tutti, ma potranno partecipare attivamente solo i ragazzi e le ragazze dell'ultimo anno. Prenderà il nome di Club dei duellanti e sarà una competizione tra le varie case. Durerà tutta la mattina, dalle 8 e mezza all'una e si svolgerà proprio qui, in Sala Grande, che verrà allestita apposta per l'occasione. I giovani delle varie case si sfideranno in un duello leale e corretto ed alla fine la casa che vincerà si aggiudicherà 300 punti. Domattina, prima di iniziare, verranno estratti a sorte i nomi delle coppie che duelleranno tra loro. Buona prosecuzione della cena. Appena il preside finì di parlare un grande applauso si levò dalla sala, eravamo tutti alle stelle. Guardai i miei amici sorridendo, si sarebbe prospettata una mattinata interessante. Mi dispiacque un po' per Ginny che non poteva partecipare, essendo del penultimo anno. Sarà per il prossimo anno Gin... le dissi, prendendole la mano sul tavolo vedendo che ci era rimasta male. E poi l'ha fatto apposta Silente, sapeva che se avessi partecipato tu ci avresti stracciati tutti! Conclusi ridendo, facendo ridere anche lei, ristabilendo il buon umore tra il gruppo. Spero tu stia scherzando Herm, tu ed Harry siete i più forti lo sanno tutti! Vi temeranno come la morte domani! Rispose, guardando il fidanzato. Beh...anche tra i serpeverde ci sono niente male...lo sai ... sarà interessante. Ribattei, girandomi leggermente verso il tavolo dei serpeverde. La cena passò tranquillamente, tra una chiacchiera e l'altra ci trovammo in sala comune, seduti sul divano e sulle due poltrone, aggiungendosi al gruppo anche Lavanda, seduta sul ginocchio di Ron. Guardai Ginny, facendole segno con la testa di seguirmi in camera. La rossa salutò il fidanzato ed il fratello augurando la buonanotte a tutti e mi seguì, entrando, chiudendosi la porta alle spalle. Vieni Gin... le feci segno con la testa, sedendomi a mia volta sul letto. La roscia si avvicinò sedendosi accanto a me. Allora Herm, che succede, lo sai che quando fai così mi preoccupo... Stoppai la sua frase a metà con un'alzata di mano, posandogliela poi sulla sua poggiata sul materasso a pochi centimetri da me. Gin, non è successo nulla di grave ne di preoccupante...è successo qualcosa si, ma penso anzi è sicuramente qualcosa di bello. Le dissi, sorridendo. La vidi rasserenarsi all'istante, ricambiando il mio sorriso. Beh...effettivamente da qualche giorno a questa parte ti vedo meglio...in realtà non ti vedo quasi mai...ma... Alzò la testa di scatto guardandomi. Centra un ragazzo!! Terribilmente perspicace, e mi conosceva decisamente bene. Diciamo di si... Feci eco, annuendo leggermente. Oh Godric lo sapevo! Finalmente Herm sono così contenta che tu stia finalmente tornando a vivere...e chi? Di che casa è? E' del nostro anno? Mi iniziò a sommergere di domande a raffica, facendomi sbuffare. Gin Gin calma...ti dirò tutto, è per questo che volevo parlarti in privato...non voglio che Harry e Ron lo sappiano ancora, ma solo tu, quindi promettimi che non dirai nulla...gliene parlerò io quando sarà il momento. La vidi fare una x con entrambi gli indici sulla bocca in segno di giuramento. Giuro, ora dai spara, sono troppo curiosa! Ribattè la mia migliore amica, avvicinandosi ancora di più. Allora...non so da dove partire in realtà... in primis non voglio tu ti faccia strane idee e per favore non giudicarmi, anche se so che non lo farai perché siamo come sorelle...per questo lo sto dicendo a te, so che mi sosterrai anche se è una cosa apparentemente un po' strana... Iniziai, torturandomi le mani per l'agitazione. Vidi Ginni guardarmi perplessa, sollevando le sopracciglia. Herm, viviamo in un mondo in cui le scope volano, gli oggetti spariscono, Harry sente le voci, o meglio sentiva e io sono nata in una famiglia di, a parte mia madre, soli uomini....credimi sono pronta a vedere e sentire qualunque cosa. La sua risposta mi fece ridere. Sapevo di poter contare su di te...dunque è un serpeverde... per rispondere ad una delle tue domande, ma non è del nostro anno... è un ragazzo...ma non proprio un ragazzo... Vidi la faccia di Ginny cambiare una quindicina di espressioni in una frazione di secondo. Per Salazar, è una ragazza?? Herm... io non pensavo... La sua frase, aggiunta alla sua faccia mi fece scoppiare a ridere, facendomi rotolare indietro nel letto. Ginny rimase perplessa. Gin no, ma cosa hai capito! E' di sesso maschile! Risposi, ridendo ancora, vedendola tornare ad un'espressione normale. Merlino Herm... non che io avessi avuto nulla in contrario sia chiaro...ma mi avrebbe fatto un po' strano...diciamo, all'inizio! Mi rispose ridendo... Quindi è un serpeverde...se non è del nostro anno vuol dire che è più piccolo? Herm...non ti facevo da ragazzi più piccoli....al massimo più grandi. Finì la frase, tornando serie entrambe. Infatti Gin...non è più piccolo...lasciai la frase a metà, vedendo chiaramente le rotelle del suo cervello girare furiosamente. La vidi strabuzzare gli occhi e restare con la bocca semi aperta. Aveva capito, lo sapevo. Io continuai a sorriderle dolcemente. No....aspetta...Non sarà...ma dai, non è possibile...Herm...E' seriamente chi sto immaginando? Riuscì dopo qualche tentativo a formulare una domanda di senso compiuto. Non lo so Ginny chi stai immaginando... Parlai vedendola sbuffare. Sapeva che avevamo capito entrambe. Herm non fare la finta tonta...so che hai capito...un certo mago coi capelli neri...vestito anche sempre di nero... con un tasso di acidità pari a quello di un bicchiere di latte ammuffito... quella descrizione mi fece ridere. Si Gin, è lui... Risposi semplicemente. Godric...Herm...me lo avevi detto che sarebbe stato strano ma non pensavo così, devo ammettere che questo supera anche dividere per anni il bagno con Ron. Si passò una mano tra i capelli. Herm...perché? Cioè...come? Quando? Insomma...fammi capire. Disse, con un tono di voce leggermente stridulo. Hai ragione Gin, può sembrare strano ma...io sono felice... sto bene e lui mi sta aiutando davvero molto...penso che questa sia la cosa più importante. Evitai di raccontare la vera motivazione del livido sulla mia faccia, per ora andava bene così. Comunque... continuai, non so bene quando sia incominciato noi ...ecco...ci siamo avvicinati in tutti i pomeriggi che abbiamo passato insieme...è successo così, senza che nessuno dei due lo volesse realmente...questo penso tu lo possa immaginare. Finii, guardandola. Quindi lui ricambia? Mi chiese la mia migliore amica. Beh...direi assolutamente di si! Risposi fiera di me, facendo ridere entrambe. Herm...io non sono nessuno per dirti cosa è giusto o cosa è sbagliato, se lui ti rende felice e ti sta aiutando allora va bene così...certo, penso tu possa immaginare da sola che se questa cosa andrà avanti, e spero per te di si dato che ti vedo molto presa, non avrete vita facile soprattutto all'inizio...sarà dura farla accettare e ben vedere dagli altri, anche se sono sicura che alla fine ci riuscirete. Comunque io sono e sarò sempre dalla tua parte qualunque tua scelta. Sentenziò accarezzandomi la mano dolcemente, facendomi inumidire gli occhi. Gin... Con uno scatto la abbracciai...quanto tempo era che non lo facevo e quanto mi mancava. Lei ricambiò l'abbraccio stringendo ancora più forte. Sempre saputo che sei la migliore amica che si possa desiderare! Le sussurrai all'orecchio, ancora strette in quell'abbraccio. Ma insomma... ora che ho metabolizzato l'informazione di te e il pipistrello dei sotterranei voglio sapere qualcosa di più! Squittii, sciogliendosi dal mio abbraccio, facendomi ridere. D'accordo Gin, te lo devo, cosa vuoi sapere? Ribattei sorridendo. Ha davvero i capelli unticci e le ali da pipistrello attaccate alla schiena? Quella frase mi fece ridere ancor più di prima. No Gin ti assicuro di no, non ha i capelli unticci anzi...sono decisamente piacevoli da accarezzare e nessun paio di ali, la sua schiena è assolutamente normale. Le risposi, ancora stesa sul letto per le risate. E il marchio? Lo ha davvero o è sparito? Parlò, cercando di tenere a freno le risate. E' ancora sul suo braccio e si vede chiaramente, ma è solo un disegno nulla di più...sappiamo quello che ha fatto per tutti noi durante la guerra... Ribattei tornando seria. E' vero Herm, su questo hai pienamente ragione...ma quindi aspetta...se hai visto la sua schiena...e hai parlato di accarezzare i suoi capelli... mimò con le dita le virgolette, vuol dire che... lasciò la frase a metà piazzandosi una mano sulla bocca per non ridere. Sapevo perfettamente dove voleva andare a parare. Si Gin, la risposta alla tua non domanda è si e prima che tu lo possa chiedere, perché so che lo farai... è bravo, davvero. Ci sa decisamente fare a letto e ti posso assicurare che sotto quelle palandrana informe che si ostina a indossare, ha decisamente un gran fisico, in tutto e per tutto. Finii la frase ammiccando, facendo rotolare sul letto Ginny sta volta. Basta Herm, ti prego, non ce la faccio a non ridere, mi stanno vedendo i crampi alla pancia e per Merlino...non riuscirò mai più a vederlo come prima! Sbiasciò, tra una risata e l'altra. Passò qualche altro minuto in cui raccontai alla mia amica come si erano evolute le cose, tralasciando i dettagli che ritenevo esagerati. Gin ora vai, è tardi e domani voglio essere al pieno delle mie forze! Abbracciai un'ultima volta Ginny, facendola alzare dal letto. D'accordo Herm, ma ne riparleremo! E comunque...sentiti libera di dirmi tutto ciò che vuoi, quando ne senti la necessità... ora mettiti a riposare, spero che domani capiterai con qualche serpeverde, così vedremo il nostro Pitoninlove andare su tutte le furie perché la sua ragazza farà il culo ad uno dei suoi adorati protetti! Mi fece l'occhiolino, facendo ridere entrambe, avviandosi verso la porta augurandomi la buonanotte. Mi sistemai sotto le coperte, felice di aver condiviso quella parte della mia vita che mi stava stravolgendo, con qualcuno che potesse finalmente capirmi e sostenermi. Mi addormentai serena, dopo mesi, o forse anni. 

Normal Rebel, Hermione Granger-Severus PitonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora