CAPITOLO VENTOTTESIMO – ULTIMO GIORNO
Entrai in sala grande, trovando i miei amici seduti davanti alle loro colazioni con i miei appunti sparsi per tutto il tavolo e Ginny che faceva la spoletta tra il fratello, il fidanzato e gli altri amici tentando di tranquillizzare tutti. Buongiorno ragazzi. Parlai, accomodandomi, facendo alzare gli sguardi nella mia direzione, incrociando quello supplicante di Ginny. Herm...finalmente sei arrivata, non riuscivo più a contenerli, sono tutti fuori di testa! Rispose, indicando i miei compagni del settimo anno che per lo più avevano decisamente una brutta cera in volto. Sei riuscita a sapere qualcosa per caso da Piton...Chiese Harry, speranzoso. Purtroppo no Harry, mi dispiace...quando sono uscita per venire qui i funzionari del ministero non erano ancora arrivati. Neanche Severus sapeva nulla ancora. Risposi, facendo naufragare le speranze del mio migliore amico che sapeva dover prendere almeno una E per poter accedere al corso di Auror. Vidi Ron sbuffare, non aveva toccato neanche una fetta di torta o altro, questo non era buon segno. Accanto a lui Lavanda tentava di mettere ordine sia nella sua testa che in quella del fidanzato. Nevill era più pallido che mai e tremante. Ragazzi...vi consiglio di smettere di ripassare...così vi create solo più confusione...ora mangiamo...tanto dalla fine della colazione all'inizio dell'esame passerà almeno una buona mezzora, ripasseremo qualcosa dopo. Dissi, vendendoli mettere leggermente da parte ed iniziare a sbocconcellare qualcosa, chi di più chi di meno. Sospirai, voltando la testa verso Ginny seduta al mio fianco. Tu come stai? Sussurrò, avvicinandosi per non farsi sentire dagli altri. Agitata...ma per il resto bene...l'intruglio di Severus per il mal di stomaco sta funzionando...spero che arriverà anche alle prossime tre ore. Risposi. La mia migliore amica annuì, addentando una fetta di crostata, tuo marito non verrà a colazione? Aggiunse, dopo aver masticato ed ingoiato, guardando bene non c'è neanche la McGranitt e nemmeno Silente. Finì, facendomi girare in direzione del tavolo degli insegnanti. Guardai l'orologio che segnava le 8 e mezza. Probabilmente sono arrivati i funzionari con le direttive dal Ministero e staranno parlando...o preparando l'aula. Ipotizzai, bevendo un sorso di thè ai frutti rossi. Quella mattina la colazione passò lentamente e molto silenziosamente, tutto il settimo anno di grifondoro era assorto e pensieroso, non che molto preoccupato per l'ultima prova e per molti la più difficile. Finito di mangiare ci alzammo, iniziando ad uscire dalla sala grande. Come ci sistemiamo in aula? Squittì Lavanda, mentre camminavamo lentamente in direzione dei sotterranei. Per me è uguale, decidete voi. Dissi, guardando Harry. Ho parlato con un ragazzo di Tassorosso qualche giorno fa, dice che quando hanno sostenuto loro la prova i banchi erano disposti su un'unica fila centrale. Ribattè Dean, accanto a Seamus. Direi di alternarci, potremmo metterci io e Ron, poi Hermione e Nevill, Dean e Seamus e Lavanda e Calì, in questo modo quelli più bravi di noi potranno aiutare chi è in difficoltà...certo sempre se sarà possibile. Rispose Harry, Per me va bene... aggiunse Lavanda, seguita da Ron che annuiva insieme agli altri. Arrivammo a pochi metri dall'aula senza però entrare, non era ancora l'ora e la porta era difatti chiusa, così ci sedemmo nel corridoio fruttando quei minuti per un ultimo veloce ripasso. Hermione...tu hai qualche idea...non so ipotesi...su quale potrebbe essere la pozione? Chiese Calì, rompendo il silenzio nel gruppo. Io non saprei in realtà...come dicevo prima stamattina quando sono arrivata a colazione i funzionari del ministero non erano ancora arrivati, nessuno sapeva ancora nulla...Risposi, grattandomi la guancia destra. Anche se dubito che Piton ti avrebbe riferito qualcosa...sia mai aiutare noi grifondoro! Aggiunse Seamus, strappando una risatina generale. Dean quando hai parlato con quel ragazzo non ti ha detto che pozione è uscita a loro? Chiesi, guardando il ragazzo seduto vicino a Calì. In realtà si...a loro è toccato fare l'amortentia e mi ha detto anche che ai corvonero invece è uscito il veritaserum. Finì, alzando le spalle. Sono tutte e due pozioni dell'ultimo anno... Si intromise Ginny, facendo voltare tutti nella sua direzione. Hai ragione...beh forse ...a come stanno le cose...potremmo tirare un sospiro di sollievo per quanto riguarda le pozioni degli anni passati... anche perché sarebbero di livello troppo facile...questo però implica che quasi sicuramente uscirà una pozione di livello medio o difficile. Ragionai, strappando un gemito di sofferenza al povero Nevill. Ne hai in mente qualcuna? Ribattè Ron, vedendomi soppesare delle alternative. Credo che ce ne siano alcune più probabili... la Felix Felicis, il Distillato della Morte Vivente, la Velenosa Massima o la Mutavoluptas. Parlai, riflettendo sulle varie alternative. Si penso anche io che sarà una di queste...sono quelle più gettonate effettivamente. Rispose Harry, sfogliando i miei appunti insieme a Ron. I minuti successivi trascorsero velocemente, tutto il gruppo aveva deciso di concentrarsi sulle quattro pozioni da me elencate, sperando vivamente ne uscisse una tra quelle, iniziando a ripetere ogni cosa, anche le virgole o le piccolezze meno importanti riguardanti quelle pozioni. Avevamo ormai ripetuto tutte e quattro le pozioni almeno una volta ciascuno quando, dall'inizio del corridoio, sentimmo delle voci giungere in lontananza, avvicinarsi sempre di più. Alzai la testa assottigliando lo sguardo, mettendo a fuoco un piccolo gruppetto di persone che camminava verso di noi, conversando. Mi girai vedendo i miei compagni iniziare ad alzarsi da terra uno per uno. Infilai velocemente il libro dentro la tracolla e, afferrando il braccio di Harry mi alzai da terra pure io, stiracchiandomi la schiena. Mi voltai nuovamente vedendo il gruppetto di persone davanti a noi avvicinarsi sempre di più, il preside Silente era vestito con una tunica blù notte, la lunga barba bianca arrivava fino alla pancia, affianco a lui due funzionari del Ministero, vestiti in completo nero con il mantello e le rispettive valigette strette nei palmi, alla loro sinistra Minerva McGranitt gesticolava leggermente, vestita nel suo completo da strega bordeux, infine a chiudere la fila, accanto alla professoressa c'era Severus, con la sua solita espressione di fastidio stampata in faccia e la camminata elegante, ascoltava la collega dire qualcosa. Mi avvicinai a Harry, mettendomi tra lui e Ron, mentre gli altri si sparpagliava tutt'intorno, Ginny alla sinistra del fidanzato gli accarezzava il braccio per tranquillizzarlo. Se qualcuno ci avesse visti da fuori, saremmo parsi due schieramenti pronti a darsi battaglia. Eccoli... i nostri migliori studenti della scuola. Disse il preside, fermandosi davanti a noi, guardandoci, mentre a quelle parole Severus non tentava nemmeno di nascondere una smorfia con tanto di occhi girati all'insù. Trattenni un ghigno, quando i nostri sguardi si incontrarono per un paio di secondi. Minerva gongolava tutta impettita. Finalmente...non vedevo l'ora di conoscere personalmente questi giovani e promettenti maghi...e streghe. Aggiunse uno dei due funzionari, facendomi voltare lo sguardo nella sua direzione, staccando gli occhi da mio marito. Li osservai attentamente, formavano una strana coppia. Il primo, quello più vicino a Silente, colui che aveva appena parlato era un signore di mezza età, abbastanza alto, con un accenno di pancia sotto la giacca nera, i capelli corti brizzolati e due occhietti marroni dall'aria furba, che squadravano ognuno di noi attentamente, l'altro era poco più basso, giovane, probabilmente di qualche anno più grande di noi, i capelli di un biondo molto scuro gli ricadevano sparpagliati ai lati del viso, due occhi verdi molto magnetici ed in volto una strana espressione enigmatica. Il settimo anno di Grifondoro, di una delle scuole di magia e stregoneria più importanti della nazione... Continuò il più anziano, nella nostra direzione, per non parlare del famosissimo trio... intervenne il biondo, tre ragazzi poco più che adolescenti che hanno portato alla caduta del regno del Signore Oscuro. Finì, fissando me, Harry e Ron, soprattutto me...i due ai miei lati se ne accorsero, stringendosi leggermente di più con fare protettivo. Ma oh...Bart, che maleducati...stiamo parlando con questi tre splendidi ragazzi senza presentarci...è una mancanza di rispetto nei confronti dei salvatori del mondo magico! Disse il primo funzionario, riscuotendo il collega con un leggero colpo al braccio. Vogliate perdonarci, io sono Maxwel Smith. E' un grande...onore...fare la conoscenza del trio d'oro. Aggiunse, allungando una mano nella nostra direzione, stringendola prima ad Harry, poi a me ed infine a Ron. Io sono Bartemius Crouch, lieto di...conoscervi. Parlò poi il secondo, con un tono mellifluo, stringendo la mano prima ad Harry poi a Ron ed infine prese la mia avvicinandosi a sfiorare il dorso con le labbra. Mi irrigidii, alzando velocemente gli occhi su Severus, che fissava con sguardo truce la schiena del funzionario ancora troppo vicino a me, stringendo i pugni fino quasi a far sbiancare le nocche. Ritirai velocemente la mano, mentre quell'uomo mi sorrideva tornando al suo posto. Sentii il braccio di Harry stringermi leggermente dietro la schiena, mentre una strana agitazione mi serrava lo stomaco e sicuramente non per l'esame. Voltai lo sguardo intercettando quello di Harry che sapevo per certo stesse provando le mie stesse sensazioni. Tornai a guardare di fronte a me, spostando la mia attenzione su tutte le persone presenti. Il preside aveva una strana espressione sospettosa, Minerva guardava con la coda dell'occhio i due al suo fianco, il corpo rigido, teso, emanava ora nervosismo, Severus accanto a lei aveva un'espressione a metà tra l'arrabbiato ed il guardingo. I due uomini non smettevano di fissarci, quello più alto passava lo sguardo da me, ad Harry, a Ron, a Ginny affianco ad Harry, il più giovane invece aveva gli occhi fissi su di me, mi ricordava vagamente un serpente alle prese con la sua preda. Bene...bando ai convenevoli ora...direi che è il momento perfetto per iniziare...sarà una mattinata, EMOZIONANTE! Urlò quasi l'ultima frase il primo funzionario, rompendo il silenzio teso che si era formato fino ad un attimo prima, seguito da una risatina del collega. Il gruppetto si mosse e noi ci spostammo per lasciarli passare, seguendoli, percorrendo la distanza che ci separava dall'aula. Vidi i quattro ricominciare a chiacchierare tra loro come durante il loro arrivo di qualche minuto prima. Quei due sono inquietanti...Harry...senti quello che sento io? Sussurrai, avvicinandomi all'orecchio del moro alla mia sinistra. Si...e poi quel nome...non lo so...è come se mi dicesse qualcosa che però non ricordo. Ribatte Harry, fissando la schiena dell'uomo. Anche a me...ma non riesco a ricordare neanche io dove lo abbia sentito...Herm...in genere sei tu quella che si ricorda tutto. Si intromise Ron, mentre arpionava con la mano quella della ragazza che ora si era spostata al suo fianco. Ve lo dico io perché vi ricorda qualcosa... Iniziò Lavanda, avvicinandosi ancora per non farsi sentire. E' il figlio di quel Crouch. Finì. Non può essere Lavanda...ne sei sicura? Proprio quello? Chiese Ginny. Lavanda si limitò ad annuire. Ma ...come può essere? I professori...il preside Silente...non lo avrebbero mai accettato se fosse davvero lui. Mormorò Harry, spaventato. Alla fine della guerra le accuse su di lui caddero perché il ministero non aveva prove e fu giudicato innocente, riprendendo il suo posto, ce lo ha raccontato papà...e per quanto riguarda noi...beh i professori, ne il preside, si possono opporre alle direttive mandate dal ministero. Fu Ron a rispondere, mentre arrivavamo alla porta dell'aula. Mi voltai verso Harry, vedendo con la coda dell'occhio il preside intento ad aprire il grande portone di legno dell'aula. Non mi piace questa storia...dobbiamo avvertire gli altri. Sentenziai velocemente, girandomi indietro verso il gruppetto che era rimasto qualche passo dietro di noi, intento ancora a ripassare. Calì...Dean... sussurrai, sperando che mi sentissero. Fu Nevill ad alzare la testa, richiamando poi anche gli altri, percorrendo quel paio di passi che li separava da noi. Non fate domande, ascoltate e basta. Dovete stare in guardia. Non parlo dell'esame. Finii velocemente, rigirandomi, iniziando ad incamminarmi dentro l'aula tirata da Harry. Gin rimase indietro, con in faccia un'espressione preoccupata. In silenzio ci disponemmo nei bachi che, come aveva detto Dean, erano in un'unica fila centrale. Presi posto accanto a Nevill, dietro di me Harry e Ron mormoravano tra loro, davanti Seamus e Dean cercavano di girarsi per parlarmi e al primo banco Lavanda stava sussurrando qualcosa all'orecchio di Calì. Sentii Nevill tirarmi leggermente il bordo della maglietta a mezze maniche, mi girai, mimando con il dito il segno dopo. Vidi i professori sistemarsi attorno alla cattedra, mentre i due funzionari tiravano fuori dalle rispettive valigette dei plichi di pergamene. Eccoci giunti all'ultima prova, iniziò a parlare Silente, al centro dell'aula, non c'è bisogno che io vi auguri buona fortuna perché sono più che convinto che ognuno di voi eccellerà, come in tutto il resto d'altronde. Ora, il professor Piton in qualità di docente di questa materia vi distribuirà le pergamene dove è scritta la pozione in cui vi cimenterete oggi, ma potrete aprire la busta solo quando vi verrà detto. Finì, girandosi per tornare verso la cattedra. Procediamo. Aggiunse, guardando i due funzionari tirare fuori una piuma ed una pergamena scritta, mentre Severus afferrava le buste iniziando a distribuirle. Quando arrivò davanti a me i nostri sguardi si incatenarono e lessi la stessa inquietudine che molto probabilmente era presente nei miei. Intanto il preside aveva firmato per primo la grande pergamena ed ora stava passando la piuma alla McGranitt, in qualità di capocasa. Finito il giro fu il turno di Severus di firmare, essendo il professore di pozioni. Molto bene, molto bene. Parlò il più anziano de due, guardando il collega. I ragazzi possono iniziare ad aprire le loro buste, mentre per quanto riguarda i professori... Il più giovane si girò, venendo interrotto dal collega. Il ministero ha dato, solo questa mattina, una nuova direttiva. Difatti da oggi in poi e per tutte le altre prove, nell'aula dovranno essere presenti solo i funzionari del Ministero, non sarà possibile per nessun'altro assistere alle prove, professore o preside che sia. Finì, ghignando in direzione di Silente. Mi girai leggermente, intercettando lo sguardo sospettoso di Harry e quello spaventato di Ron. Non se ne parla. Non lascio i miei studenti nelle mani di due estranei. Rispose Severus, incenerendo con lo sguardo i due. E'...come dire...davvero commovente questa tua protezione nei confronti dei tuoi ragazzi...Severus, dico davvero, ma sai bene di non poterti opporre alle decisioni del Ministero. Ribattè, questa volta il più giovane. Preside... Severus si girò, cercando manforte da Silente, che fissava la scena con sguardo indagatore. Figliolo, purtroppo non possiamo opporci, è vero...possiamo solo che accettare questa decisione...nonostante io la trovi alquanto...particolare. Finì Silente. La McGranitt sospirò, iniziando ad incamminarsi verso l'uscita scuotendo la testa, seguita dal preside. Seguii con lo sguardo i due camminare verso la porta ed una forte agitazione mi divampò nel petto, istintivamente appoggiai una mano sul ventre. L'ultimo a lasciare la stanza fu mio marito che intercettò il mio movimento, fissandomi mentre percorreva la distanza che lo separava dalla porta. Sentii il portone chiudersi ed abbassai gli occhi sulla pergamena piegata che ancora tenevo in mano, staccai il sigillo e sospirai. Ci avevamo preso, il ministero ci chiedeva di preparare un Distillato della morte vivente. Alcuni passi risuonarono nel silenzio dell'aula facendomi alzare lo sguardo. I due vestiti di nero si stavano avvicinando alle file dei banchi disposte al centro della sala. Molto bene...ora che siamo finalmente soli... il più anziano iniziò a parlare, agitando lievemente la bacchetta, sentii chiaramente il rumore della serratura della porta dell'aula chiudersi a doppia mandata. Istintivamente lasciai la pergamena cadere sul tavolo e abbassai la mano destra sul manico della bacchetta legata alla mia coscia. Vorrei spendere due paroline, prima di iniziare. Ghignò, nella mia direzione, avanzando ancora. Come alcuni di voi avranno già immaginato...perché so bene che alcuni di voi ci hanno riconosciuti...soprattutto il mio collega, che porta un cognome difficilmente dimenticabile... a quelle parole il biondo sorrise, facendo un altro paio di passi avanti nella nostra direzione, noi siamo qui non propriamente con l'intenzione di fare da cani da guardia in un esame. Mi spiego meglio...noi siamo qui per vendicare la caduta del nostro Signore. Pronunciò quelle parole con una semplicità che mi fece accapponare la pelle, come se stesse parlando di una qualunque persona magari picchiata durante una stupida rissa da Bar. Dal primo banco si levò un gridolino di terrore, proveniente da Calì. Su su signorina, non si spaventi, noi siamo persone per bene...siamo ragionevoli...Parlò, divertito, il biondo. Il mio collega ha ragione...difatti noi siamo qui per uccidere solo quelle tre persone lì... ed indicò me Harry e Ron spudoratamente, per cui se tutti voi farete i bravi e ci consegnerete Potter Weasley e la Granger, a nessuno di voi verrà fatto del male...non siamo interessati a voi...ma solo se vi arrenderete a noi e...mi permetto di aggiungere prima del mio collega...se ci obbedirete sono sicuro che troveremo un posto tra i nostri ranghi per voi...quando finalmente riusciremo ad instaurare il nostro regno del terrore. Finì, girandosi verso il collega sorridendo diabolicamente. Con la coda dell'occhio vidi Lavanda al primo banco prendere da sotto il banco il suo grande tomo di pozioni, con la copertina rigida in pelle e silenziosamente iniziare a camminare verso i due girati di spalle. Trattenni il fiato chiedendomi quando, quella che fino a pochi mesi prima avevo considerato non più di una papera starnazzante, avesse maturato tutto quel coraggio. La vidi alzare il libro, guardando con sguardo omicida il funzionario di fronte a lei. Sentii dietro di me Ron prepararsi pronto a scattare, così Harry. NESSUNO TOCCA IL MIO RONRON! Strillò, facendo impattare il grosso tomo sulla nuca di uno dei due, con un forte tonfo sordo, facendolo avanzare di qualche centimetro. In una frazione di secondo il caos iniziò. Il funzionario più giovane estrasse la bacchetta schiantando la povera Lavanda che finì con la schiena al muro, qualche metro più indietro, svenuta. Mi girai vedendo Ron correre, lanciando maledizioni e fatture una dietro l'altra, mentre Dean e Seamus planavano addosso all'altro. Mi girai vedendo Calì a terra ancora prima di iniziare e Nevill rimanere immobile tremante. Sentii qualcuno tirarmi per un braccio, portandomi infondo all'aula. Herm...abbiamo poco tempo, quei tre non riusciranno a tenerli occupati per molto. Mi disse, abbassandosi per schivare un lampo rosso. Dico a Nevill di mandare il suo Patronus a Silente, arriveranno in un baleno. Risposi, girandomi. No, Herm è inutile, ho visto quello più giovane fare un paio di incantesimi, né ho riconosciuto uno...è un incantesimo bloccante, da qui non uscirà nulla...neanche noi vivi se non pensiamo a qualcosa. Mi sentii sbiancare sentendo quelle parole. Mi spostai velocemente, guardando di fronte a noi, Dean era a terra, Seamus aveva lanciato un incantesimo che però aveva preso una forma differente, causando una forte esplosione, Ron arrancava. In quel momento mi venne in mente un'idea. Dobbiamo far esplodere il portone. Così potremmo scappare e chiamare aiuto. Dissi velocemente, guardando Harry. Va bene Herm...ma dobbiamo distrarli, non sarà così semplice. Annuii, stringendo nel palmo la bacchetta. Con un' ultima occhiata d'intesa ad Harry iniziai a muovermi, spalleggiando Ron. Passarono svariati minuti, incantesimi di ogni tipo volavano per tutta l'aula, ma in nessuno modo riuscivo a girarmi per scagliare l'incanto che avrebbe buttato giù la porta. Seamus durò ancora poco, venne schiantato e volò addosso ai banchi, vidi Harry combattere da solo contro il più anziano dei due, faticando e non poco. Decisi che dovevo agire o saremmo morti in quell'aula. Assurdo...dentro Hogwarts. Pensai, schivando un lampo rosso rubino. Ron... Urlai, per attirare l'attenzione del rosso che duellava a pochi metri da me. Quello si girò appena, attento a non perdere di vista l'avversario. COPRIMI! Gridai, iniziando ad indietreggiare. Non valutai nulla, non pensai a niente, in quel momento la mia razionalità mi abbandonò, mi girai correndo di qualche passo in direzione del portone. Alzai la bacchetta e con tutta l'energia che avevo urlai CONFRINGO! L'incantesimo colpì in pieno l'architrave della porta, con un rombo assordante iniziò a sgretolarsi cadendo a terra. Mi girai di colpo vedendo uno dei due funzionari a terra, incatenato da spesse funi, sorridendo voltai ancora lo sguardo in fretta...ma non abbastanza per accorgermi di un fascio verde che mi colpì in pieno al petto. Rimasi bloccata qualche millesimo di secondo, poco dietro di me un cumulo di macerie, l'ultima cosa che sentii furono le urla dei miei due migliori amici e gli ultimi pezzi di muro che venivano giù, poi le gambe cedettero e il buio mi avvolse.
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Normal Rebel, Hermione Granger-Severus Piton
RandomUna storia diversa tra la studentessa più brillante (e ribelle) della scuola e il professore più cinico e bastardo del castello. Se siete quanto meno curiosi di sapere di cosa tratterà questa FF entrate e leggete il prologo e poi deciderete se conti...