IAN-Va bene Ian, ho parlato con un paio di persone, Ryan è stato qui ultimamente per questo è quasi impossibile che torni prima di qualche giorno, odia questo posto e cerca di passarci quanto meno tempo possibile.- annuisco e guardo la mora interessato. Willow è un vero idiota, uno di quelli che se sbatti il piede per terra si piscia addosso per la paura, la sua fortuna è quella di essere nato ricco, il che gli permette di comportarsi come diavolo vuole perché è risaputo che con i soldi si può ottenere qualsiasi cosa.
-Nel suo ufficio ci sono le telecamere, ma di questo se ne occuperà Ethan. L'unica cosa di cui dobbiamo preoccuparci è che ogni mattina, dopo la conta, nell'ufficio di Ryan entra una segretaria che raccoglie gli ultimi file e fax arrivati, è quello è proprio l'unico momento in cui noi possiamo spostarci dalle nostre celle. Dovremmo saltare la colazione il che causerebbe non pochi sospetti e in più corriamo il rischio che questa tizia ci colga in fragrante.-
-Okay, sarò semplice e coinciso. Suona la campana, c'è la conta e poi scendiamo in mensa, mangiamo giusto una mezza fetta biscottata, o quello che è, e ci alziamo, uno alla volta o è palese che stiamo architettando qualcosa. Sarebbe meglio se andassimo in pochi, e i più agili.- mi giro verso Ollio che sta mangiando il suo stufato.
-Sarò più che felice di aspettarvi in mensa.- afferma lui, sentendosi preso in causa.
-Non ci pensare nemmeno, il tuo compito è quello di allontanare tutti i sospetti su di noi, appena noterai qualche strano movimento correrai ad avvisarci. Mike, l'ufficio di Ryan è qui dietro, spero che non dovrai costringermi a romperti il culo.- Joe lo minaccia e lui deglutisce scuotendo la testa.
-Bene, siamo tutti d'accordo.- i quattro annuiscono in simbiosi.
-Louise si alzerà insieme a me e usciremo dalla mensa, deve sembrare tutto naturale perciò dovrai fingere di ridere e cazzate simili- la guardo e lei mi osserva attenta- Ethan e Joe uscite subito dopo, allo stesso modo, noi intanto avremo scassinato la porta e saremo entrati nell'ufficio. Il resto devi farlo tu, Stanlio.- Ethan sorride e annuisce.
-Non fatevi venire strane idee o ripensamenti o sarò costretto a staccarvi la testa dal collo. Chiaro?- sputo.
-Io ho una sola domanda, Ian.- guardo Joe.
-Perché stai facendo tutto questo?- mi chiede, curioso.
E adesso? Perché lo sto facendo? Non ne ho idea, so solo che mi sta letteralmente fottendo il cervello sapere che lei nasconda qualcosa e io non sono una persona molto paziente e soprattutto, non mi piacciono le bugie, perciò se posso avere un asso nella manica contro di lei ben venga.
-Perché si.- rispondo semplicemente, schietto e sicuro.
-Preparatevi perché domani sarà una giornata impegnativa.- mi alzo dal tavolo e mi dirigo nella mia cella.
Mi serve un po' di pace.
Sono felicemente steso nel mio letto scomodo quando una guardia entra e mi avvisa del mio appuntamento con la psicologa.
-La dottoressa Riviera ti aspetta nel suo ufficio, Woods.- alzo gli occhi al cielo e lo vedo uscire a passo deciso dalla mia suite pregiata.
Mi incammino allo stesso modo verso lo studio di Alexandra; quando entro la trovo seduta a gambe incrociate sul divano, mangia una mela e legge un libro. Mi incanto per un po' a guardarla, cercando di scavare nei meandri della sua anima, come se potessi riuscire a scoprire i suoi segreti in questo modo.
Lei non si accorge di me e solo quando prorompo con un sonoro colpo di tosse alza gli occhi guardandomi da sopra gli occhiali.
-Ah ciao Ian, accomodati.- mi siedo senza proferire parola e faccio scorrere il mio sguardo sulle sue curve sinuose fin quando non si siede sulla sua poltrona in pelle.
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High-over the limits.
RomanceTi sei mai spinto oltre i limiti? ⚠️TW: la storia in questione contiene scene esplicite di sesso, linguaggio scurrile, utilizzo di alcool e droghe, disturbi mentali, una marea di cose illegali da NON replicare nella vita reale, case, libri, auto, vi...