Un altro sassolino colpisce la finestra dell'aula, i compagni sono tutti in giardino a giocare con la maestra.
Di nuovo quel rumore fastidioso.
Decido di andare ad aprire lasciando che il vento mi facesse svolazzare le lunghe trecce nere.
"Pss Ebb!" Sento mormorare da sotto.
Abbasso lo sguardo e vedo Nathan seduto a gambe incrociate con un altro sasso tra le mani.
"Ti sei decisa ad aprire eh?" Ride mostrando i due buchi in mezzo ai denti da latte.
"Non puoi stare li, le maestre si arrabbieranno." Dico seria.
"Non mi importa." Sbuffa incrociando le braccia.
"Che cosa vuoi?" Dico addentando l'ultimo morso della mia merendina.
Nathan è di due anni circa più grande di me, le classi dei bambini più grandi non possono stare qui e viceversa.
"Voglio chiederti se hai un fidanzato." Dice dondolandosi sulle gambe.
"Ma cosa pensi! Certo che no!" Rispondo arrossendo.
"Si invece! Ti piace il nuovo arrivato!" Mi prende in giro.
"Non è vero! E' brutto e antipatico." Rispondo arrabbiata "Non gli ho pure chiesto come si chiama!"
"Vi ho visti!" Continua lui in modo sempre più fastidioso.
"Basta, non è vero. Se può servirti a stare zitto posso offrirti l'altra merendina!" Dico furba; lo conosco bene, quando c'è di mezzo il cibo puoi chiedergli di tutto.
Gli lancio il pacchetto e lui lo afferra al volo.
"Ebony?"
"Che altro c'è?"
"Mi prometti una cosa?"
"Cosa?"
"Mi prometti che sarò l'unico uomo della tua vita?" Chiede serio.
Ridendo mi sciolgo una treccia e gli lancio l'elastico.
"Te lo prometto."
***La luce filtra intensa dai vetri della finestra, sbatto confusa le palpebre ripetutamente.
Dove sono?
Mi giro di fianco e noto il mio vestito appoggiato assieme alle scarpe su una seggiola da scrivania.
Qualcuno mi ha messo una vestaglia, qualcuno mi ha rimboccato le coperte.
Ma qualcuno chi?
Mi alzo per stiracchiarmi gettando le lenzuola a terra.
Vicino al letto c'è un piccolo carrellino con del cibo.
"Ah, si sono anche preoccupati di portarmi la colazione." penso mentre afferro un toast.
Di solito non mangio cose trovate a caso ma la fame mi sta divorando lentamente, meglio morire avvelenata che affamata.
Decido di alzarmi e i piedi nudi vengono a contatto con il freddo marmo del pavimento.
Raggiungo la finestra affacciandomi al vetro.
Un giardino disastroso e incasinato si presenta ai miei occhi.
Non c'è dubbio, sono nella villa di Harry.
Ma che ci faccio qua, che senso ha avuto caricarmi a forza in auto se "qualcuno" ha deciso che sarei dovuta restare qui?
Ma soprattutto, come ho fatto ad addormentarmi?
La risposta alla mia domanda arriva subito quando vedo una siringa abbandonata a terra.
Perfetto, sono stata sedata.
Ma come gli è venuto in mente a quel deficente di sedare sua sorella?!
Voglio andarmene da questo posto, raggiungo la porta e provo a forzare la maniglia. Non si apre, sono intrappolata qui come se avessi ucciso qualcuno.
Arresa mi butto sul letto rannicchiandomi sulle ginocchia.
"Avanti, è solo un incubo, tra un po' suonerá la sveglia e dovrai andare alle lezioni."
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Somebody to you || Liam Payne
Fanfiction"Mi sei mancata." sussurra al mio orecchio. Ricambio il gesto baciandolo sulle labbra "Sei tu che sei scomparso idiota."