Ricatto un dio e tradisco un materasso

380 28 37
                                    

 Dopo che le nereidi sparecchiarono la tavola mi affrettai a raggiungere mio padre, che nel frattempo si era congedato per dare delle direttive agli operai a proposito del palazzo. Ammetto che Poseidone era molto piú veloce di me in acqua (Ma va? Non l'avrebbe mai pensato nessuno) e quindi velocizzai leggermente il passo. Nota: confermare ad Annabeth che é possibile avere il fiatone sott'acqua.
Vedendomi il dio si fermó:" Che succede figliolo, la cena non era di tuo gradimento?"
"No, no. Era ottimo ed é bello passare una serata in famiglia...fatta eccezione per Tritone...ma comunque non siamo venuti qui per questo" scelsi le parole stando molto attento, la probabilitá di far arrabbiare una divinitá, in questi casi, é molto alta.
"Capisco, chiedi pure. Aspetta...Non vorrai mica la benedizione per sposare la figlia di Atena?" 
"Cosa?! No! Ecco...sono ancora troppo giovane per certe cose!" Devo dire che per un attimo mi mancó l'aria, cioè l'acqua, dai polmoni, ma cercai di ricompormi e anche mio padre sembrò rilassarsi:"Ecco, vorrei sapere dove si trova esattamente la Principessa Andromaca..." dissi tutto d'un fiato. Tutt'a un tratto chiedere di sposare Annabeth mi sembró una richiesta molto più semplice.
Mio padre aveva un'espressione indecifrabile:" Sei sicuro di non voler sposarti?" Per lo appunto...
"Padre é importante" lo implorai.
"No."
"Ne va del destino del mondo" 
"Non se ne parla! Quella nave non vedrà mai più la luce del sole"
Così non avrei ottenuto niente, quindi decisi di giocarmi l'iultima carta:" Devi a me e a Piper un favore per le tegole!" 
"Stai scherzando spero" 
"Niente affatto. Promessa sullo Stige o no, non credo che se si sapesse in giro che non mantieni la parola data manterrai la tua credibilitá". Feci con aria innocente.
"Non osare parlarmi in quel modo; e se credi che possa cedere ai ricatti di un diciassettenne, ti sbagli di grosso"
Alzai un sopracciglio e lui sospirò:" E va bene"

"Come l'hai convinto?" Io e Piper ci stavamo dirigendo alle nostre stanze, scortati da un paio di guardie. Se ve lo state chiedendo, no, non sono stato arrestato per aver risposto male a mio padre; semplicemente vagare per gli oceani alle undici di notte non sarebbe stata una buona idea secondo Poseidone. Esattamente, posso andare in Italia a bordo di una nave da guerra volante per poi finire nel tartaro, ma guai a me se oso uscire di casa di notte, pena: punizione a vita. 
"Segreti di famiglia" effettivamente mia madre mi aveva spiegato come ottenere qualsiasi cosa da lui, e se lo dice una donna come la grande Sally Jackson, creatrice della magnifica "statua" raffigurante il mio ex patrigno (per quanto possa essere magnifica una statua di Gabe il puzzone), chi sono io per non crederci?
Piper mi scrutò, probabilmente per valutare se valesse la pena ordinarmi di rivelarle i miei segreti più reconditi, ma poi girò la testa e continuò a camminare. A quanto pare i miei segreti non devono sembrare così interessanti.
Una volta arrivati ci scambiammo un ultimo saluto per poi entrare nelle nostre stanze. Entrambi chiudemmo la porta a chiave, probabilmente nessuno dei due voleva rischiare di ricevere visite indesiderate da Tritone o da Rode e Bentesicima. Finalmente sicuro di non poter essere molestato nel sonno, mi abbandonai alla morbiditá confortevole del letto; dopotutto il mio materasso ad acqua fai-da-te al campo mezzosangue non era poi così comodo.

Sapete, di solito un semidio si aspetterebbe di ricevere visioni e di essere interrotti dal loro sogno ristoratore da una divinità che vuole farti risolvere i suoi problemi: salvare il mondo, trovare le mutande rosa glitterate di Ade rubate a un certo Magnus Bane (lunga storia)...cose così insomma (la cosa divertente è che voi troviate più strana la seconda ipotesi piuttosto che salvare il mondo). Comunque è per questo motivo che, quando un materasso si palesò davanti a me, sdraiato su un lettino da psicologo, restai così sorpreso.
"Lo so, forse non sono uno dei migliori materassi del mondo, e forse non avrei dovuto desiderare di essere un materasso ad acqua, ma tradirmi così con un letto in un palazzo reale è crudele"
Strabuzzai gli occhi. Sbaglio o quel materasso stava piangendo?:" M-mi dispiace" okay, forse parlare a un materasso con bassi livelli di autostima non è la cosa più intelligente che abbia mai fatto, ma neanche la più stupida..."ti prometto che quando tornerò al campo ti darò una sistemata" 
"D-davvero?" Il mio interlocutore si soffiò il naso, con quali mani? Non ne ho idea, deve essere un trucchetto che gli ha insegnato il dio Terminus: grande protettore dei confini del campo Giove; distruttore del gigante Polibote e... si dai, avete capito, il busto di pietra senza arti che ti urla dietro se hai un'arma o una pettinatura che non rientra nei suoi standard.
Il pavimento iniziò a tremare, il mio non-così-comodo amico si sciolse insieme a tutti gli arredi dello studio psicologico e divenne una densa melma argentata che si riunì al centro della camera che qualche secondo dopo non c'era più; le pareti caddero come fossi all'interno di un cubo di carta, rivelando il buio più teatralmente malvagio che avessi mai visto. Le opzioni erano due: o tra poco avrei visto dell'intimo brillantinato comparire in lontananza; oppure...ripensandoci meglio preferisco addentrarmi nei meandri di Tezenis.
"Chi lo avrebbe mai detto. Il grande distruttore di Crono, il collante tra semidei greci e romani, uno degli eroi più temuti da dei, titani e giganti...."
"...e pedina del piano di ogni divinità psicopatica..." aggiunsi a denti stretti.
"Il famoso Percy Jackson che nei suoi sogni più profondi si scusa con un materasso".
È in quel momento che realizzai per davvero di avere un grande talento: solo io, dopo aver affrontato tutte queste imprese suicide, sono capace di farmi deridere da una dea che ho contribuito a mandare al Tartaro:" sai Gea, stavo quasi per commuovermi, speravo che almeno questa volta sarei riuscito a dormire"
"Complimenti, a quanto pare nemmeno il sonno riesce a farti passare la voglia di ridere"
Da quando la madre terra ha il senso dell'umorismo?!:" Facciamo in fretta, ho una lunga lista di cose da fare prima di sconfiggerti definitivamente".
Gea scoppiò a ridere, probabilmente, nonostante tutto, ai suoi occhi continuo a essere un coniglietto spaventato che la punzecchia con uno stuzzicadenti di bronzo.
"Mi dispiace, ma la tua insolenza non ti aiuterà questa volta. Anche se io non dovessi farcela  ci sono altri sei, tra i più potenti, che non vedono l'ora di conoscerti, alcuni più di altri. Abbiamo a nostra disposizione quattro mine vaganti pronte ad esplodere; ognuno di loro è come il pezzo di un puzzle, ma manca un'ultima cosa all'appello per completarlo..."
"Ah, il famoso pezzo mancante. Rinunciaci Gea, sono anni che cerco l'ultimo pezzo del mio puzzle della sirenetta; ormai ci ho messo una pietra sopra, dovresti farlo anche tu" la schernii prima che potesse continuare, non volevo sentire altro, ma se c'è qualcosa in cui questo coniglietto è bravo, è far perdere la concentrazione agli altri.  Gea era troppo impegnata a farsi beffe di me per controllare di schermare la sua posizione. Alle sue spalle le tenebre cominciarono a diramarsi e riuscii a mettere a fuoco quelle che mi sembrarono pietre colorate; tesi l'orecchio e scorsi una melodia. Possibile che Gea suonasse in una band? Lei sembrò notare il mio silenzio, ma non a comprendere le mie intenzioni:" Ma come non hai proprio niente da dirmi?". Riportai la mia attenzione sulla dea per non creare sospetti:" sono ateo" risposi in tono di sfida.
"Puoi ignorare l'evidenza quanto vuoi figlio del dio del mare, ma su una cosa quel materasso aveva ragione. Sei più crudele di quel che pensi..." detto questo svaní come la mia voglia di dormire e mi ritrovai una Piper preoccupata di fronte.
"Percy stai bene? Ti agitavi nel sonno e continuavi a ripetere dei numeri: 6,4,7..."
"Ah, niente. Annabeth mi ha costretto a ripassare matematica, e io odio la matematica" dai non era completamente una bugia. Odio veramente la matematica! Provate a chiedere alla professoressa Dodds... sempre che vi capiti di fare un giro negli inferi.
" Se lo dici tu" Piper fece spallucce.
"Perché sei tanto preoccupata?" Piper indugió:" Annabeth ti ha chiesto di tenermi d'occhio, vero?"
"Giá, e Jason ha fatto lo stesso?"
"Giá"
Lei si diresse verso la porta, ma io la chiamai:" Piper, quando torniamo..."
"Si?"
"Ricordami di dire ad Annabeth di chiedere a sadie e Carter di prestarmi uno dei loro cuscini anti dei".

Angolo autrice
Si lo so, lo so. Sono in ritardo. Però vi ho portato un capitolo leggermente più lungo almeno😆

Percy Jackson e la scelta dell'eroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora