cambio religione, viva il culto del cibo verde

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"Ascoltami bene, sono Piper Mclean figlia di Afrodite e ti ordino di lasciare il corpo di Perseus Jackson adesso e per sempre". Quella sarà stata la ventinovesima volta che sentii Piper ripetere la stessa frase, ancora e ancora, finchè lei e gli altri si arresero. Avevano discusso, valutato la situazione ed erano giunti alla soluzione che non sarei mai stato capace di un gesto simile, i miei amici avevano fiducia nella mia lealtà e non li avrei ringraziati mai abbastanza.

"Non so cosa mi stia succedendo, ma forse è meglio se tornassi al campo o addirittura a casa mia dove non sarei d'intralcio e soprattutto dove sono sicuro di non far del male a nessuno di voi. Andate e sconfiggete quella mariticidia anche per me, ok?" Annabeth, che era seduta sulla sedia più comoda che eravamo riusciti a trovarle, mi fissò perplessa e, prima che Reyna prendesse parola, sembrava volesse dire qualcosa: "Si certo, togliti quest'idea dalla mente, noi non abbandoniamo nessuno" per un istante pensai che il pretore avesse un cuore tenero, quando si rese conto di come avesse formulato la sentenza si corresse subito: "...e poi se sei controllato da qualche entità malvagia potresti escogitare chissà cosa al campo, non possiamo rischiare. E se provi a controbattere di taglio la carotide". Rimaneva un ultimo problema, divinità primordiale psicopatica a parte, cosa mi era preso alla caverna? Già, una singola domanda che però ne portava molte altre con sé: dovevamo capire se si trattasse di un fenomeno isolato o meno, se mi impedisse soltanto di muovermi o avrei potuto fare qualsiasi cosa contro la mia volontà e di vitale importanza era scoprire come ovviare tutto ciò; perciò, fino a quando non avessimo risolto il grande mistero facendo un cosplay low cost di Sherlock Holmes (che c'è? Le dracme non crescono sugli alberi sapete?) giungemmo alla conclusione di comune accordo che me ne sarei stato buono in una cella confortevole.

Ci avevano appena attaccati, saremo stati in 'pace' per almeno una ventina di minuti, giusto? Beh, ormai mi conoscete, non c'è bisogno che vi dica la risposta. Essendo in una nave volante potevamo facilmente innalzarci in cielo per evitare traffico e problemi di corrente, ma questa volta, ripensando ai grossi massi desiderosi di spiaccicarci durante la nostra gitarella in Europa, optammo che la puzza di pescherecci e il vomito di Hazel e Nico non erano poi così male. Anche se ammetto che, essendo figlio del dio del mare, ero un tantino di parte.

Regola numero uno dell'essere un mezzosangue: non importa quanto ci pensi, quanto tempo perdi per elencare i pro e i contro o per ispezionare ogni singola variante; qualsiasi scelta tu prenda il Fato troverà il modo di fartene pentire, anche con gli espedienti più strani. Fu questo il caso di 'Zorro, il ritorno' (il nome della seguente scena è stato pensato da me medesimo, chiunque voglia appropriarsene è pregato di contattare il mio avvocato. Tutti i diritti riservati.) va bene, lo ammetto, sarò infantile, anche se io preferisco etichettarmi come nostalgico, ma la prima cosa che mi passò per la mente quando vidi i due uomini, uno alto e snello e l'altro basso e robusto, è stata l'immagine del caporale Gonzales e del sergente Garcia; da notare il termine che ho usato per descrivere quest'ultimo, io sono una persona educata! Bambini dovreste prendere esempio da me, qualche volta per lo meno... comunque ricordate: non si dice grasso, si dice robusto! E ora che ho finito questo piccolo specchietto educativo credo di meritarmi un biscotto blu. Cosa dite? Dovrei continuare con la storia? Ok, ma poi non vi lamentate se non capite niente mentre parlo con la bocca piena del mio personale nettare divino fatto in casa. Cgomungue ftafo dicfendo cheu lua pfrimua fuolta cuw liu fvidwi... niente, Annabeth mi sta dicendo che così nessuno capisce niente e mi ricorda anche che io sto scrivendo, quindi il fatto che io stia mangiando non intacca in nessun modo le mie capacità manuali. Come stavo dicendo prima, la prima volta che vidi quei due mi darono l'impressione che si fossero scambiati gli abiti, il che non sarebbe stato così improbabile visto che indossavano la stessa divisa. Quello che io chiamerò Gonzales indossava le prime cose che doveva aver trovato nell'armadio che potessero somigliare all'uniforme di una guardia costiera, il problema era che la cosiddetta camicia era di tre taglie più grande e lo stesso valeva per i pantaloni che non perdevano occasione per farlo inciampare; Garcia non era conciato tanto meglio, indossava più o meno gli stessi indumenti del suo collega, con l'unica differenza che la camicia era così stretta da mettere alla prova i poveri bottoni che, pur di compiere a dovere il loro lavoro, sembravano delle mini versioni reincarnate di Spiderman in Homecoming mentre tentavano di tenere unite le due parti; purtroppo il loro sacrificio non fu ricompensato perché niente poteva impedire all'enorme pancione da birra e ai peli unti sul petto di sporgere fuori e perseguitare i nostri incubi. Fortunatamente i dettagli non erano così nitidi quando li avvistammo, per lo meno all'inizio, mano a mano che si avvicinavano con il loro motoscafo mezzo affondato si aggiungevano al quadro generale sempre più informazioni: camicia macchiata, cravatta di carta plastificata, peluria esagerata, distintivo fatto di tappi di bottiglia....coda di serpente...zoccoli al contrario...chele di granchio.... Non erano definitivamente umani.

Percy Jackson e la scelta dell'eroeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora