Due vite

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Vi è mai successo di voler vivere il vostro sogno lontano da tutti e da tutto. Quel sogno era solo vostro e di nessun altro. Ho vissuto un intera vita a a nascondermi dietro le codine e l'apparecchio, per non parlare dei bulli che non facevano che rompere i coglioni. Mi sono sempre vergognata di mostrare chi fosse la vera Sharoon, non per le critiche, ma perchè avevo paura di essere libera. Ma cosa succede se un giorno scopri dal nulla la tua passione? Capisci che è fuori dal comune, ma è tua!
Il mio mondo è diviso in due: La vita reale e la mia vita.
La musica che guida i miei movimenti, i vestiti che ondeggiano dandomi l'idea di volare, la forza di riuscire a comandare, di poter essere me stessa senza confini.  Quel piccolo palco è la mia vita, il mio sogno si chiamava: BURLESQUE.

Il sole entrava prepotente dalla mia finestra illuminando i miei occhi marroni. Il piumone era caldo e stranamente più comodo quella mattina. Ero imprigionata in quel sonno che sembrava volesse cullarmi l'intera mattinata. Un odorino di dopobarba proveniente dal bagno svegliò il mio olfatto.
Primo giorno di scuola dovevo essere almeno presentabile, non potevo dare una brutta impressione di me il primo giorno ai professori. Posai i piedi sul pavimento e mi avviai verso la finestra per fare entrare la luce nella mia stanza. Era tutto cosi...Ma che cazzo?
<< Gomez!! Presa!! Anche meglio del presvisto io stavo mirando alla finestra.>>
Ti prego dimmi che non ho uno stupido bernoccolo sulla testa a causa di quell'imbecille. La mia mano passò sulla superficie gonfia della mia testa. Altro che bernoccolo, avevo l'everest in testa. Ora, giuro, non gliela faccio passare liscia. Corsi giù dalle scale e arrivata alla porta d'ingresso uscii chiudendo la porta alle mie spalle.
<< Malik! Tu essere deficiente, guarda cosa mi hai fatto? Ma ti diverti così tanto a rompermi le scatole di prima mattina o ti viene tutto così naturale.>> Mi avvicinai a lui dandogli piccole spinte colpendogli il petto. Zayn alzò le braccia in segno di reso guardando alle mie spalle. La mia curiosità mi spinse a girarmi e incontrai due occhi verdi e azzurri fissi su di me: HARRY E LOUIS.
Un ondata gelata e bagnata investì il mio corpo che fu subito seguito da una bella spolverata di terra sulla mia testa regalata molto gentilmente da Mr. PAYNE E Mr. HORAN. La mia bocca si spalancò facendo fuoriuscire un'infinità di urli. Ma che bel risveglio prescuola, tutto stava andando nella normalità nella mia vita da sfigata patentata.
<< Voi siete gli scarti della specie umana. Malik, giuro, che quest'anno la musica cambia. Preparati perchè è guerra.>> Senza guardare quei deficienti chiusi la porta alle mie spalle, scuotendo i capelli bagnati dalla terra.
<< Tesoro io de... Okey non farò domande! Devo andare a lavoro, non ho fatto in tempo a svegliare tuo fratello. Potr..>> Annuii con la testa, avevo proprio bisogno di un suo abbraccio.
<< Sei un angelo piccola mia. Digli che la mamma gli vuole bene. Ciao farfallina.>> Dopo avermi evitato come la peste, a causa del mio bellisiimo aspetto si diresse verso la porta e la chiuse adagiandola molto delicatamente. Andai su per le scale, percorsi l'intero corridoio e entrai in bagno. Avevo proprio bisogno di una bella doccia per dimenticarmi di tutto, ma soprattutto per cercare di non assomigliare ad una che si è rotolata tutta la notte nel fango.

Finito la mia doccia asciugai i miei capelli senza nessun tipo di cura, ero abbastanza fortunata, infatti seguivano delle naturali onde che cadevano delicate sulla mia spalla. Indossai dei Jeans larghi in cui riuscivo a stare comoda. Dopo mi infilai una semplice felpa nera, che mio padre mi aveva regalato per scusarsi di essere scappato con la sua segretaria più giovane di lui di vent'anni. Diciamo che non era riuscito a farsi perdonare, però un regalo rimane un regalo. Raccolsi tutta la roba sporca e la misi in lavatrice facendola partire. Solo dopo mi ricordai che quel dormiglione di Zack stava ancora dormendo nel let.. ma che cavolo ci fa per terra e lei che ci fa nel suo letto! O mio Dio un'altra oca raccatta in qualche locale. Con il piede diedi un piccolo calcio sulla sua gamba, ma non sembrava dare segni di vita allora decisi di avventarmi sull'altra preda. Scossi la bionda siliconata che subito mi diede uno schiaffo di disapprovazione. Eh no! Così si stava esagerando! La presi per i capelli e la feci alzare.
<< I miei capelli piccola mocciosa!!>>
<<Tranquilla se mi trovo qualche ciocca in mano so a chi appartiene.>> La scaraventai fuori dalla camera di mio fratello, gettandole poco elegantemente i suoi abiti.
<< Mi deve ancora dare il suo num..>> Non la feci concludere che le chiusi la porta in faccia. Ma davvero credeva che uno come mio fratello, il puttaniere per eccezione, le avrebbe chiesto una seconda volta.
Mi avvicinai al ragazzo biondo e mi stesi vicino a lui. Appena si accorse che ero io e non quel bradipo senza cervello, mi strinse in un forte abbraccio. Certo aveva i suoi difetti, ma era un fratello eccezionale. Quando uno aveva bisogno, l'altro era già pronto a disinfettare le ferite.
<< Che buon profumo sorellina. Ma non ti eri fatta la doccia ieri sera?>>
<< Lunga storia fratellone.>> Mi diede un dolce bacio sulla fronte e poi si alzò dal pavimente aiutando anche me.

Mio fratello mi aveva appena lasciato davanti all'entrata della scuola, mentre lui era andato ad incontrare i suoi amici del college. L'unica cosa che amavo della scuola era che non l'avrei affrontata da sola. Una chioma rossa mi venne incontro saltellando e avventandosi su di me. Abbie. Quanto mi era mancata, era stata tutta l'estate dai nonni in italia. Quando cerchi allegria sul vocabolario, la sua foto è proprio lì accanto. Nel nostro gruppo lei era il nostro sorriso e la nostra forza. Aveva perso entrambi i genitori in circostanze diverse eppure era la persona più sorridente di tutto il liceo.
<< Abbie!! Ben tornata in questo tugurio chiamato, Inghilterra.>> La rossa si staccò dal nostro abbraccio stampando un grosso sorriso sulle sue labbra dipinte di rosso.
<< Mi mancavate troppo! Però non posso negare che i ragazzi italiani non sono niente male.>> Una risata uscì dalle nostre labbra facendoci tornare ad unirsi in un grosso abbraccio.
<< Per me non c'è nulla?>>
<< Alex!!>> Entrambe corremmo dalla nostra amica. A quando pare quest'anno aveva scelto un bel multicolor per i suoi capelli lunghi. Diceva sempre che i capelli rispecchiano la personalità di tutte le persone e infatti nel suo caso era azzeccatissimo. Nel nostro gruppo era una specie di capo, impulsiva esplosiva aveva un po' il carattere che tutti vorremo avere. L'unico difetto che ha è che quando si trova al cospetto dI Styles il disco si inceppa e rimane come imbambolata.
<< Gran bei capelli!!>> Dissi realmente colpita dal suo coraggio, perchè ammettiamolo ce ne voleva.
<< Quest'anno voglio essere ESPLOSIVA. Come la mia testa.>> Fece ondeggiare la chioma facendo muovere quell'infinità di colori davanti ai nostri occhi.
<< Guardate un po' chi c'è ragazze?>> Una ragazza bionda, con i mano dei libri si avvicinava a noi.
<< Ehi! Chris.. O mio Dio tutto bene?>> La mia amica si era appena spiaccicata per terra e quando  dico spiaccicata intendo veramente spiaccicata.
<< Tutto bene!! Non vi preoccupate.>>  Si rialzò velocemente spolverandosi le gambe dalla polvere dell'asfalto. Era la ragazza più timida e buona che avessi mai conosciuto, non riusciva a mettere il broncio, nemmeno quando si parlava di quel microcefalo di Payne. La tortura dalle elementari, ma le non è mai riuscita a dirgli nulla e lui continua ad approfittarsene. Gli occhiali avevano una piccola incrinatura sulla parte bassa della lente destra. Non mi dire che?
<< Sono venuti anche da voi stamani?>> Tutte annuirono alla mia domanda.  Nessuna di noi riusciva a darsi una spiegazione del motivo per il quale ce l'avevano tanto con noi. Ma la mia paura cadde proprio sull'ultima arrivata che continuava a coprirsi i polsi dal nostro sguardo. Non ancora ti prego!! Ti giuro che ora quei cretini l'avrebbero pagata.
<< Chris, i polsi? Facceli vedere.>>
<< Non mi sembra il caso Shar.>> Le afferrai le braccia e scostai violentemente le maniche e subito li notai, erano freschi recenti. Erano di sicuro di questa mattina.
<< Chris, cazzo ancora!! Che ti hanno fatto questa volta?>> Facevano del male a tutti, ma lei era diversa da noi. Non aveva una sua famiglia, viveva in affidamento, i suoi genitori  naturali erano degli squattrinati drogati e suo padre picchiava sia lei che sua madre.  Non ne parla mai, pensa, elabora e soffre. Una volta venne a dormire da me e si mise appoggiata sulla mia spalla e cominciò a piangere, non disse niente, ma sapevo che ogni sua lacrima era una liberazione per lei. Ci disse del suo autolesionismo, quando scoprimmo la sua storia e soprattutto il dolore della sua infanzia. Era quattro anni che non vedeva sua madre, ma teneva sempre con se una foto. Era indentica a Chris eppure anche così diverse. I loro occhi lasciavano trasparire due caratteri completamente opposti, una sicura e aggressiva, l'altra impaurita e schiacciata dalla sua storia.
<< Hanno cominciato a tirare delle uova alla mia finestra e urlare frasi non molto belle, diciamo così. Io non ce la faccio più, non lo per la loro insistenza, ma perchè non riesco a trovarne il motivo. Non faccio altro che inventare scusa su scusa per i miei genitore, non voglio che anche loro mi abbandonino è la terza famiglia che cambio e con loro mi trovo veramente bene.>>
Vedevo delle lacrime scendere dai suoi occhi sotto gli occhiali.
<< Ragazze porto con me una ventata di buone notizie!>> La ragazza dai cappeli neri si avvicinò a Chris afferrandola e facendole scappare un piccolo sorriso.
<< Come mai così di buon umore Megan?>> Noi ragazze ci concentrammo sul telefono che faceva volteggiare in aria.
<< Indovinate chi mi ha chiamato?>> I nostri occhi si spalancarono alla sua affermazione. Tutte sapevamo la risposta e cavolo se ne avevamo bisogno.
<< Mikeeee!!>>
<< Esatto. Stasera le BadGirls si esibisconon in tutto il loro fascino e sensualità al Dangeuroslife.>> La tristezza di poco prima era volata via dai nostri occhi ed era appena stata sostituita da una felicità inreale.
<< Preparatevi vecchi arrapati le BadGirls arrivano.>>
<< Chris!! Che cazzo urli? Vuoi che lo sappia tutta la scuola?>> le tappai velocemente le bocca guardandola negli occhi per evitare che facesse qualche altra cazzata.
<< Che cosa non possiamo sapere, Gomez?>>
<< Malik.>> Perfetto che giornata di merda.

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