4.

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Sento dei forti colpi alla porta.

All'inizio mi spavento, ma l'insistenza della persona che bussa mi incuriosisce. Senza sganciare la catenella, apro la porta per guardare chi c'è fuori.

???: "Mia mamma gira di nuovo nuda per casa. E' quel periodo del mese."

Amy: "Scusa, come dici?"

???: "E' il rituale mensile in cui purifica la casa da tutta l'energia negativa. Gira per casa con una campana in una mano e della salvia che brucia nell'altra. Completamente nuda. Maledetti hippy! Posso entrare e aspettare qui fino a quando non finisce? Dov'è Sasha? E tu chi sei?"

Amy: "Mmm, Sasha è andata a New York. Io sono la sua coinquilina. Chi sei tu?"

Eric: "Oh, ciao! Tu sei Amy, giusto? Mi ricordo, mi aveva parlato di te. Io sono Eric, il vicino della porta accanto."

(Sembra piuttosto innocuo, non c'è nulla di male a farlo entrare...)

Amy: "Sì, sono io. Entra pure..."

Eric entra nell'appartamento e si mette subito comodo sul divano.

(E' bello conoscere i vicini. Lui sembra interessante, e anche sua madre. Forse è una cosa di famiglia. Come posso continuare la conversazione?)

Amy: "Tua madre sembra essere un tipino interessante."

Eric: "Potremmo definirla così, ma detto tra noi, sarebbe a dir poco un eufemismo. E' uno spirito libero, questo è quello che posso dirti."

Amy: "Vorrei tanto conoscerla."

Eric: "Intendi adesso?"

Amy: "Oh, no, no. Quando avrà finito tutta l'attività di purificazione. E magari si sarà messa qualcosa addosso."

Eric: "Cioè, non ho nulla contro la nudità, davvero. Non vorrei che pensassi che sono una specie di puritano. Ma quando si tratta di mia madre, sai, è un po' diverso."

Amy: "Certo, ti capisco."

Non molto dopo, Noah entra in soggiorno.

Noah: "Ehi, come va?"

Eric: "Oh. Mio. Dio. Non ci posso credere! Donne di San Francisco, mettetevi in fila perchè l'unico e inimitabile Noah Barrett è tornato! Fatti abbracciare, amico."

Eric apre le braccia e quando Noah si avvicina, lo tira con forza e lo stringe in un forte abbraccio, lungo abbastanza da far sentire Noah visibilmente a disagio.

Eric: "Mi sei mancato, amico. Non sai quanto è noiosa San Francisco senza di te. Sono così felice di vederti di nuovo qui."

Noah: "Ti comporti come se fossi appena tornato dal fronte. Ahah! Dai, basta Eric, ora lasciami andare. Sul serio, Eric. Lasciamo andare."

Eric: "Scusa, amico. Mi sono fatto trasportare dalla felicità improvvisa."

Noah: "Sì, l'abbiamo capito."

Amy: "Quindi voi siete amici?"

Noah: "Siamo vicini di casa..."

Eric: "Vicini di casa ed ottimi amici, direi. Sicuramente molto più che semplici amici, dopo quello che è successo quella sera. Ti ricordi, Noah?"

Noah: "No, non credo che a Amy interessi questa storia."

Amy: "Dai, continua. Mi interessa eccome."

Solo coinquiliniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora