(Inspira... espira... Andrà tutto bene, Amy.)
E' dal momento del decollo che continuo a fare esercizi di respirazione.
Ora che l'aereo è più stabile, inizio a chiedermi se sia il volo la ragione della mia ansia.
(Oppure è perché io e Noah abbiamo appena avuto una conversazione spiacevole su di 'noi'?)
Marc: "Non ti piacciono tanto i voli, eh?"
Mi volto subito a guardare Marc, che è lì a fissarmi.
(Chissà da quanto tempo mi stava guardando...)
Amy: "Uhm, non tanto. Mi agito un po' durante il decollo e l'atterraggio, ecco."
(E il fatto che starò seduta accanto al mio supervisore per le prossime sei ore non è di certo d'aiuto...)
Marc: "Ahahah, principiante. Aspetta che passino dieci anni. Quando arriverai a ricoprire il mio ruolo, i voli ti faranno venire la nausea."
(Sbaglio o si è vantato facendo finta di essere umile?)
Mi ci vuole tanta forza di volontà per non alzare gli occhi al cielo.
(Per questa volta lascio stare...)
Forzo un sorriso educato ed annuisco.
(Un ottimo modo per farsi strada è essere gentili con i propri supervisori. E sicuramente un modo per farlo è fare un'ottima figura alla conferenza. In più, dicono che delle ottime abilità relazionali ti possano dare una marcia in più in questo settore.)
Marc: "Farai meglio a riflettere bene quando parlerai con la gente lì. La gente parla... e in men che non si dica le voci arrivano alle orecchie dei direttori. Non sia mai che vengano a sapere che l'impiegata che hanno mandato alla conferenza è stata piuttosto... inetta. Stanno correndo un rischio con te... Fa' in modo di non deluderli."
Sento un groppo in gola e cerco di deglutire con tutta la forza che ho.
Amy: "Grazie. Questo aiuterà sicuramente i miei nervi..."
Marc fa una risatina, ma lo sguardo rimane fermo.
All'improvviso mi accorgo di una cosa che non avevo mai notato.
(Non avevo mai guardato con attenzione i lineamenti di Marc. E' proprio attraente...)
Marc: "Sai, mi ricordi me quando ero più giovane. Determinata e senza alcuna paura di esprimere le tue opinioni."
Amy: "Grazie."
Le guance cominciano ad andarmi in fiamme.
All'improvviso divento timida e distolgo lo sguardo.
Marc: "Tuttavia, non sono sicuro delle tue abilità relazionali. Devi imparare a leccare meglio i piedi alle persona, senza sembrare una lecchina. Fatti sentire, senza sembrare una cretina. E' difficile trovare un equilibrio tra questi due aspetti, io ci sto ancora lavorando. E' decisamente una forma d'arte."
(Oh, davvero? Non avrei mai detto che stesse cercando di mantenere un 'equilibrio'. Sembra sempre ad uno degli estremi.)
Marc: "E adesso facciamo pratica con la stretta di mano."
Amy: "Cosa?"
Guardo la sua mano protesa e capisco che non sta scherzando.
Amy: "Dici sul serio?"
Marc: "Rimarrai sorpresa. Dai, stringimi la mano."
Fisso la sua mano per un bel po' di secondi, poi avvicino la mia con esitazione e gli do una stretta.
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Solo coinquilini
RomanceCOMPLETATA - Appena laureata, Amy Jamison decide di trasferirsi a San Francisco con la speranza di trovare il lavoro che ha sempre sognato: la vita da adulti è difficile, ma non quando hai al tuo fianco degli amici davvero speciali. Tutto cambia per...