Optimist - Max Korzh
Città Studi, di mattina, si divide sempre tra una sensazione di depressione imperante e di vita improvvisa, che brucia sotto gli sguardi assorti o solo stanchi dei vari studenti che si dirigono a lezione. La primavera, poi, nel momento in cui si avvia verso il caldo mese di maggio a passi veloci, con le settimane che paiono durare un giorno ciascuna, dipinge le fronde degli alberi di un verde brillante, l'erba delicata ancora non bruciata dal sole e i cespugli di fiori che rallegrano piazza Leonardo. Tutto questo non finisce durante la notte dei weekend, le birrerie piene di ragazzi e ragazze alla ricerca di una distrazione, la sala studio di architettura del Politecnico con i tavoli affollati da studenti in crisi o altri che cercano solo un posto in cui sedersi, il teatro vicino che accoglie chiunque voglia entrare e la piazza divisa tra chi vuole farsi una canna in pace e chi occupa le panchine per chiacchierare con i suoi amici.
Forse a Iole non dispiaceva uscire in quella zona proprio per questo, nonostante non amasse stare nei paraggi dell'università nel suo tempo libero. La trovava comunque migliore dei Navigli o di altri luoghi simili, troppo patinati per i suoi gusti semplici; preferiva di gran lunga sedersi a un tavolo in birreria, rimanendo tranquilla con i suoi amici, al posto di girare senza meta da un locale all'altro, le gambe che diventano pesanti e lei che rimaneva sempre indietro, senza riuscire a seguire le conversazioni che si svolgevano tra gli altri.
"Se solo la Verde non fosse arrivata tardi" si ritrovò a pensare, il semaforo rosso che la separava dal Matricola, il pub dove Marco le aveva dato appuntamento, che sembrava non volerla più fare arrivare.
Quando scattò il verde quasi volò sulle strisce pedonali, raggiungendo l'ingresso in un niente e perdendosi a osservare spaesata i ragazzi e le ragazze che la attorniavano, nel vano tentativo di individuare Marco o Lorenzo; quest'ultimo le aveva scritto che si erano seduti fuori, visto che c'era spazio e non faceva troppo freddo, ma si sentiva persa in mezzo a tutta la confusione presente.
"Ehi, eccoti qui!"
Fu proprio la voce di Lorenzo a salvarla dal panico che la stava per cogliere. Si voltò verso di lui con un sorriso e, presa da un moto di sollievo, gli stampò due baci sulle guance, lasciandolo spaesato, la sigaretta che gli stava per scivolare tra le dita.
"Ma a cosa devo quest'improvviso affetto?" le chiese con un sorriso malizioso dopo essersi ripreso, scompigliandole i capelli con un gesto improvviso. "Hai deciso di cedere al mio incredibile fascino?"
"Sicuro come l'oro" replicò Iole ironica, sbuffando divertita e portando con due dita dietro l'orecchio delle ciocche che le erano cadute davanti agli occhi. Una parte di sé avrebbe solo voluto sotterrarsi, visto il modo in cui gli era saltata addosso, ma era così contenta che l'avesse trovata subito e non si fosse messo a osservarla come se fosse pazza; con Noemi che non le parlava più e la evitava, aveva bisogno di sentirsi normale almeno per qualche ora.
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Milquetoast
General Fiction"Naturas expelles furca" recita un verso di Orazio. "Potrai scacciare la natura con la forca." Iole, purtroppo, sa bene che in queste poche parole si può riassumere tutta la sua vita: sempre la stessa ansia di vivere o di lasciarsi morire, sempre le...