Simplify - Young The Giant
"Non è che hai voglia di rimanere a cena?"
Se lo sarebbe dovuto aspettare. Da quando aveva iniziato a trascorrere almeno un paio di pomeriggi alla settimana a casa sua, ufficialmente a causa degli ultimi esami della sessione autunnale da dare prima dell'inizio delle lezioni, non gli erano affatto sfuggiti gli sguardi con cui la madre di Iole aveva rimproverato la figlia ogni volta. Scherzando, un pomeriggio la ragazza stessa gli aveva anche detto che entro la fine di settembre l'avrebbe invitato almeno una volta a restare – pena il dover subire l'ennesima sfuriata da parte di Carlotta su quanto fosse maleducata.
Eppure, nonostante tutto, Marco non se lo sarebbe mai immaginato così.
Non con Iole più silenziosa del solito, coperta dalle voci del resto della sua famiglia, e lui intento a destreggiarsi tra una conversazione e l'altra nel tentativo di apparire brillante, lontano dal classico cliché dell'ingegnere sfigato. Non con Iris a lanciargli occhiate difficili da interpretare dall'altro lato del tavolo rotondo e il padre delle ragazze che continuava a far volare lo sguardo da una figlia all'altra, con la fronte appena aggrottata in un reticolo di rughe sottili. E di certo non con un piatto di pasta al pesto con cornetti e patate davanti, visto che lo stomacava da sempre; si era sentito un cretino quando aveva annuito convinto alla domanda se apprezzasse o meno la cena, ma proprio non aveva avuto cuore di affermare il contrario.
Almeno, in quel momento di sottile imbarazzo Iole aveva ridacchiato appena, scuotendo il capo in un gesto delicatissimo e portandolo a pensare che, forse, alla fine non era tutto così terribile.
"Come sta tua madre?" gli chiese Carlotta, dopo aver finito di ritirare le stoviglie. "Non la sento da tantissimo."
Marco scrollò le spalle, non sapendo come rispondere. "Come al solito, direi" disse, versandosi dell'acqua. "È sempre molto presa dal lavoro, del tipo che la riesco a vedere solo a cena, ma non può farci molto."
La madre di Iole, intenta a recuperare dei piatti puliti da mettere in tavola, annuì pensierosa e fece per fargli un'altra domanda, ma fu interrotta dalla voce squillante della figlia più piccola.
"Quindi è per questo che sei sempre da noi" constatò Iris con leggerezza, ricevendo in tutta risposta un sibilo irato da parte di Carlotta e un'occhiataccia da parte della sorella, diventata subito rossa sugli zigomi.
Marco, però, scoppiò a ridere. "Di certo qui sto in compagnia" disse, evitando al contempo di guardare Iole. Gli sarebbe piaciuto voltarsi a destra per vederne la reazione. "Se no, ogni tanto invito da me alcuni compagni dell'università per studiare un po' in gruppo..." andò avanti, evitando però di concludere la frase. "Anche se qui si sta di gran lunga meglio."
"Quindi per te l'argomento università non è intoccabile come per queste due" brontolò il padre di Iole. "Sono insopportabili."
Marco annuì, maledicendosi al contempo ancora una volta per non riuscire a ricordarsi il nome dell'uomo, nonostante conoscesse Iole ormai da anni; certo, parlavano di rado delle rispettive famiglie, ma almeno una volta glielo aveva presentato. Si diede l'ennesima manata virtuale in testa.
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Milquetoast
General Fiction"Naturas expelles furca" recita un verso di Orazio. "Potrai scacciare la natura con la forca." Iole, purtroppo, sa bene che in queste poche parole si può riassumere tutta la sua vita: sempre la stessa ansia di vivere o di lasciarsi morire, sempre le...