Dream - Imagine Dragons
La vera storia del pirata Long John Silver di Larsson ad aspettarla sul comodino, illuminato dalla piccola abat-jour bianca che riempiva l'angolo notte di una luce giallastra, gli appunti abbandonati a se stessi sulla scrivania e il cellulare in carica lontano da lei, attaccato a una presa a terra vicino alla porta, così da eliminare ogni possibile e dannosa tentazione. Un sabato sera come tanti, con lei avvolta dal silenzio della casa in cui abitava, dove suo padre già dormiva e sua madre parlava da ore al telefono con qualcuno lamentandosi di ciò che le era accaduto durante la giornata; sua sorella Iris, al contrario, era persa chissà dove nei meandri di Milano, a divertirsi con degli amici.
Meglio restare così, ferma sul letto con le mani in grembo, la schiena appoggiata alla testiera e lo sguardo perso sul cielo buio che si apriva dietro la finestra, nascosto in parte dalle fronde degli alberi, e non incollata alle immagini propostale dallo schermo di Instagram, tutte foto di persone che conosceva solo di vista che si godevano la serata. Era più sicuro perdersi tra pensieri insensati, più tranquillo.
E Iole aveva un disperato bisogno di stare tranquilla.
Parlare con Lorenzo l'aveva calmata, portandola a ridimensionare alcuni dei problemi che le pressavano la mente. Dopo quell'abbraccio, infatti, erano rimasti in Gae ancora per qualche ora, i loro pensieri che prendevano forma e si sovrapponevano l'un l'altro, creando una conversazione intricata e senza un vero e proprio filo logico di cui ricordava solo a spezzoni.
C'era stato un momento in cui lui le aveva raccontato del suo primo anno di università, perso nella città di Milano con due coinquilini che odiava dal profondo del cuore e che l'avevano portato addirittura a valutare l'idea di prendere armi e bagagli e tornarsene a casa, fino a quando non aveva conosciuto Mia. Da quanto era entrato a far parte del giro di futuri ingegneri le cose avevano iniziato ad andare meglio, diventando una meraviglia nell’attimo in cui i coinquilini si erano levati di torno, facendosi sostituire da dei ragazzi più alla mano. A quel punto erano finiti a parlare di Marco e della palese cotta che Iole aveva per lui.
"Non so dirti bene che rapporto abbia con Mia" le aveva detto Lorenzo, scrollando le spalle e grattandosi il naso con fare imbarazzato. "So che ogni tanto escono, ma non saprei dirti se è roba seria. Mia glissa quando le chiedo qualcosa, Marco fa finta di niente."
"E io, in tutto questo?" gli aveva chiesto con il cuore in gola, non sapendo bene cosa aspettarsi di risposta.
"Non lo so" aveva borbottato lui, una nuova sigaretta tra le sue dita e le labbra piegate in una smorfia. "Forse sarò brutale, ma non credo proprio che gli interessi in quel modo."
Dopo l'ultima affermazione una sensazione di caldo vuoto le aveva afferrato la mente e lei si era costretta a modificare ancora la conversazione, spostandola verso Noemi; le si era stretto il cuore nel raccontare della rottura con la sua amica e si era sentita così esposta, quasi fosse diventata di colpo nuda, nel dirgli ciò che temeva stesse facendo Juri.
STAI LEGGENDO
Milquetoast
General Fiction"Naturas expelles furca" recita un verso di Orazio. "Potrai scacciare la natura con la forca." Iole, purtroppo, sa bene che in queste poche parole si può riassumere tutta la sua vita: sempre la stessa ansia di vivere o di lasciarsi morire, sempre le...