My Body Is a Cage - Arcade Fire
Noemi scese dal tram con un paio di saltelli, inspirando a pieni polmoni l'aria di corso Buenos Aires. C'era qualcosa di confortante nella confusione che l'animava a ogni ora del giorno, capace di farla sentire subito a casa dopo una lunga giornata divisa tra università e ripetizioni di fisica. Il ragazzino delle superiori con cui aveva iniziato a lavorare da un mese, infatti, aveva la rara dote di riuscire a sfiancarla e farle perdere la pazienza.
"Almeno per oggi è finita..." pensò, sbloccando il cellulare. Fece una smorfia nel notare che erano quasi le sei e mezza, ma liquidò l'idea della nottata di studio che l'attendeva con una scrollata di spalle; non poteva far altro, quindi non era il caso di piangersi addosso. In compenso, poteva fare un salto dal panettiere e comprare qualcosa di dolce per allietare il tempo che avrebbe dovuto passare sui dati raccolti in laboratorio.
"Una crostatina al cioccolato" si disse, attraversando il semaforo per imboccare viale Tunisia. "Oppure qualcosa alla crema."
Camminò spedita tra le persone che affollavano il marciapiede, già gustandosi il piccolo premio guadagnato, ma la leggerezza di un simile pensiero fu infranta dalla comparsa di una figura ben nota poco lontano. Abbassò subito lo sguardo, pregando che la ragazza che veniva dalla direzione opposta alla sua non la notasse, ma le sue speranze furono presto deluse.
"Noemi!" esclamò quella, fermandosi e costringendola a fare altrettanto. "Oddio, ma quanto tempo sarà che non ci vediamo? Un anno?"
La diretta interessata non fece in tempo a rispondere che si trovò stretta in un abbraccio non voluto. "Serena..." mormorò a fatica, reprimendo l'impulso di cacciarla via. "È un piacere vedere che stai bene."
Non avrebbe mai potuto immaginare diversamente, a dire il vero, visto che la sua vecchia compagna del liceo ci teneva a mostrare su tutti i social quanto la sua vita stesse procedendo a gonfie vele, tra party in appartamenti con vista Duomo e finesettimana passati a Santa o a Cortina. Certe volte Noemi non riusciva a fare a meno di chiedersi come fosse possibile che esistessero dei cliché viventi di tale portata.
L'altra, nel frattempo, si allontanò con un sorriso e sistemò una ciocca rossiccia che le era caduta davanti agli occhi. "Benissimo" specificò, socchiudendo gli occhi di un verde scuro. "Stavo giusto andando da Andrea per organizzare il ponte dei morti da qualche parte. Una mezza fuga romantica, sai..." Le fece un occhiolino a cui Noemi rispose con una smorfia imbarazzata. "Siamo indecisi se cercare il caldo e magari scendere giù, tipo in Sicilia, oppure lui potrebbe venire a stare da me a Cortina, anche se, insomma, è un po' noioso andare sempre negli stessi posti, non ti pare?"
Noemi annuì appena, pensando che lei avrebbe volentieri dato un braccio per poter trascorrere il ponte fuori Milano e lontana dai libri – addirittura la casa di sua nonna nella campagna bergamasca sarebbe stata una manna dal cielo, se solo sua madre non fosse stata costretta a venderla un paio di anni fa.
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Milquetoast
General Fiction"Naturas expelles furca" recita un verso di Orazio. "Potrai scacciare la natura con la forca." Iole, purtroppo, sa bene che in queste poche parole si può riassumere tutta la sua vita: sempre la stessa ansia di vivere o di lasciarsi morire, sempre le...