Io credo che tutte le persone abbiano una canzone, una che non è stata ancora scritta, cantata o solo pensata, ma che è lì, nei loro cuori e nelle loro menti, a tormentarle e riscaldarle. Ne sono fermamente convinto e forse è questo il motivo per cui amo tanto la musica. Placa il silenzio, esplode nella testa e non fa male.
Non oso pensare alla mia vita senza musica, è un qualcosa che ha sempre fatto parte di me, come i colori per un artista, le ginocchiere per un atleta e i libri per uno studioso. Ogni cosa che voglio, faccio e desidero è irrimediabilmente legata ad essa.
Se il mio cuore cominciasse a suonare, penso che intonerebbe l'inno di Game of thrones, o qualche serie TV simile.
La Formey High School è l'istituto privato più prestigioso dell'Illinois, secondo di fama al Berklee College. È stato fondato nel 1952, qualche anno dopo la fine della seconda guerra mondiale e ancora oggi è uno dei centri importanti per i ragazzi che ambiscono ad essere artisti. È una specie di pass o raccomandazione entrare alla Formey e studiare nelle stesse aule che hanno ospitato grandi voci moderne, si ottengono più facilmente gli ingressi nelle Ivy League del settore.
Se vuoi diventare un musicista, un compositore, un ballerino o un cantante devi per forza aver studiato alla Formey High School.
Nonostante mio fratello lavori in una filiale della Federal Reserve, il suo stipendio non è tra i migliori – non così basso da costringermi a prostituirmi per essere felice – ma abbiamo ritenuto entrambi logico tentare il concorso per ottenere la borsa di studio. Un tema e un colloquio orale dopo sono stato riconosciuto idoneo all'inserimento nei corsi di studio proposti.
Il tempo a settembre a Chicago non è dei migliori, è umido e seppure qualche spicchio solare invade la tetra cupola di Windy City, tira un vento pazzesco. Se sono abbastanza fortunato e mi muovo bene dentro il mio giubbotto invernale, verde militare pieno di toppe e spille, si sta bene.
Henry tenta di nuovo di mettermi i capelli in ordine sulla fronte per far mantenere la piega da finto damerino inglese. Muovo la testa e scompongo l'opera che mio fratello ha elaborato dalle cinque di mattina, lasciandolo in uno sbuffo e un'imprecazione tra i denti.
«Non ti si vedono gli occhi, Reginald!» borboglia con fastidio.
«Meglio» rispondo.
«Come fai a suonare, altrimenti?»
«Crederò nel cuore delle carte» cito, ma a quanto pare non sembra cogliere la citazione e ciò innervosice entrambi.
All'improvviso alza il braccio e scatta un selfie, sparandomi il flash direttamente in faccia e di conseguenza accecandomi nei cinque secondi seguenti.
Henry ci tiene molto ad avere ricordi come questo, dice lui, prima che io diventi famoso o qualche cosa di simile. Io penso che voglia una mia cazzo di foto solo nell'eventualità, se un giorno diventassi davvero famoso, di poterle vendere su eBay a un prezzo infame.
In fondo molti hanno schernito l'unico talento che possiedo, oltre a prendermi in giro per via della mia statura media, il mio viso e i miei tratti troppo delicati per essere un vero ragazzo; le labbra sottili, gli occhi grandi e azzurri, le guance e il naso contornato da leggere lentiggini.
Henry, invece, fa proprio schifo: alto, occhi azzurri, capelli ricciuti che fanno impazzire tutte le ragazze, solare e sempe disponbile. Se facesse uscire la sua canzone sarebbe di sicuro qualche melodia di Tchaikovsky, rilassante e incalzante.
E così ci ritroviamo qui, io e lui, dietro il palco della Formey ad attendere con impazienza che chiamino sul palco il mio numero d'elenco, il diciannove.

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Nicotine
ChickLitLIBRO III - Reginald Rebley ha quattordici anni e sta per iniziare la sua nuova vita scolastica alla Formey Academy, un prestigioso istituto musicale a Chicago che vanta di sfornare nuovi talenti nel genere musicale. I suoi sogni vengono brutalmente...