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L'irona della situazione mi sfugge.

Proprio la cosa che volevo evitare è finalmente accaduta. E sono io che l'ho acconsentito.

Logan è stato chiaro e semplice, dovevo andare via con lui per non rischiare di farmi male un'altra volta, conosciute le mie abitudini. Non me la sarei comunque sentita di affrontare il viaggio in macchina con lui, assistere al suo silenzio e percepire il distacco tra noi, terribilmente insopportabile.

Temo sia stata colpa di Arabella e di quel suo bacio improvviso a farlo zittire. Forse è stata l'intromissione che è servita a decretare tutto.

Nick mi ha fatto distrarre con un ghiacciolo al gusto di arancia (una delle mie strambe pretese che lui ha interpretato come un neurone vagante dalla precedente botta. Mi ricordo benissimo la faccia del barista quando siamo andati a chiedergli un ghiacciolo, tant'è che siamo quasi allo sfiorare dell'inverno. Inverno e l'unica cosa che riesco a tirare fuori è un ghiacciolo.)

Per il resto null'altro. Abbiamo bevuto insieme ad altri amici e Arabella, la quale è passata dal mio interesse per quello di Gideon, ma entrambi sapevamo che la colpa era tutta dei margarita che si è scolata tutti d'un fiato, in un giochetto idiota di resistenza. Con il giorno successivo si sarebbe scordata tutto.

L'ho invidiata per questo. Lei avrebbe dimenticato. Io avrei dato la mia anima solamente per non rivedere nella mia memoria gli occhi affranti di Logan, a terra, spiazzato quanto lo ero io.

Sono tornato a casa con Nick e non sono nemmeno riuscito ad arrivare al bagno che l'emozione e la rabbia per la discussione con Logan mi sono usciti tutti in un conato represso.

È stata la tristezza a farmi cadere a terra, a farmi piangere e a farmi rannicchiare spaventato e disgustato contro il muro? No, è stato il rimorso.

Cosa mi è saltato in mente andando lì e sfidando Logan, cosa mi è restato a parte una nausa orribile e un malsano ricordo? Ho voluto fare parte del suo mondo è l'ho fatto. Ho scoperto l'oscurità che vi è e nonostante i suoi continui avvertimenti, ho proseguito. Non ho potuto più procedere senza luce, lui lo è per me, ma l'oscurità è troppo fitta per affrontarla da solo.

Lo vorrei chiamare, seppure non sappia se stia dormendo o no, vorrei solamente sentire la sua voce e scusarmi, nemmeno sapendo se tutta la colpa sia mia.

Prendo pure il telefono, ma appena leggo il suo nome scoppio di nuovo a piangere, raggomitolandomi sul mio cuscino e stringendolo contro il male del mondo, proteggendomi anche da me stesso, da quel piccolo mostro che ho dentro il petto e mi spinge in cattive strade.

Logan continua a rimanere un mistero: dapprima mi evita, mi tratta in modi bruschi e mi fa rimanere solo con me stesso a farmi rimpiangere la mia intera vita, dopo tenta in ogni modo di tirarmi fuori dai guai in cui lui stesso mi ha cacciato.

Se fossi andato con lui sarebbe cambiato qualcosa, mi avrebbe parlato?

Il pensiero di aver gettato quasi un mese a tentare di entrare in sintonia con lui mi distrugge. Non ho mai avuto grandi problemi a riniziare qualcosa, purchè sempre alla fine sia fatta bene.

Logan non avrebbe mai più avuto la stessa fiducia in me, lo stesso tono canzonatorio e i nostri continui battibecchi amichevoli. Mi avrebbe trattato diversamente e la sua elusione, solo il pensiero, mi lacerava dentro a colpi fissi e ripetitivi.

Ora me ne rendo conto. Logan di sicuro non è normale, ha i suoi problemi e io i miei. Siamo troppo diversi, veniamo e viviamo in mondi diversi. Due mondi che a contatto non possono fare altro che combattersi a vicenda, distruggendosi. Non gli potrei mai bastare per quello che sono, lui ha già Elly, una splendida ma terribile ragazza al suo fianco e, anche se mi fa male dirlo, lei è tutto quello che non sono io, dentro e fuori.

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