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Vado avanti per primo. Non mi ricordo esattamente come il biondino a guardia della porta si chiami, ma so che non è americano. Non mi ricordo se è australiano o greco.

Non ci penso a molto, appena ci vede alza la mano, contento. «Oh, Logan! La preside ti cercava, era su tutte le furie perché non ti trovava. Vuoi boicottare qualcosa per caso?» lo canzona.

«Niente del genere, Dake. Senti, mi fai passare?» dice con urgenza.

«Sì, certo, qualcosa non va?» Si sposta dalla porta.

«È complicato. Fammi un favore. Tra un po' arriverà la polizia, devi aprire il cancello principale così potranno entrare, va bene?»

Logan mi spinge dentro la porta, chiudendosela alla spalle. C'è subito uno strano odore di chiuso e di sudore. C'è troppa gente per i miei gusti ed una numerosa massa di studenti fa avanti ed indietro da in tutte le direzioni.

Dakota afferra Logan per un braccio, visibilmente preoccupato. «Logan che succede?»

«Marcus ed Elly hanno truccato la gara e hanno rubato una cosa importante. Appena senti le sirene apri tutti, riesci a farlo?»

Dake molla la presa, pensa a qualcosa, ma lentamente annuisce anche se non ne è sicuro. «Raduno Harry e Debrah. Posso provarci, sì, ma se qualche professore...»

«Tu prova lo stesso, okay?»

«Ma certo, vai.»

Avanzo per primo con passo sicuro, c'è troppa confusione perché qualcuno si accorga che non posso stare qui e, anche se qualche ragazzo mi vede e volta la testa verso di me, velocemente si gira dalla parte opposta. Sono tutti troppo occupati. Vedo la maggior parte dei ragazzi con i loro strumenti in mano, in coda o seduti e molti insegnanti in sala o dietro le quinte che stanno cercando di dirigere meglio le esibizioni e la calca. Non ritengo importante che qualcuno mi veda qui, ma devo fare presto comunque. Con questi capelli azzurri non passo inosservato e la preside potrebbe cacciarmi via se lo volesse, anche se dubito che lo farebbe una volta compresa l'audizione. Non penso che nemmeno la preside Bibarna si sia resa conto della grande truffa posta ai piedi dell'organizzazione, tuttavia non ho il tempo fisico di spiegarglielo.

Mi giro e vedo Logan procedere dalla parte opposta alla mia, con i pugni serrati. Solo successivamente vedo la figura scura di Marcus vicino ad un muro, intento con nonchalance ad accordare la sua chitarra elettrica. C'è un altro gruppo di ragazzi lì vicino, ma a Logan non interessa. Ruba di mano la chitarra a Marcus e la fracassa per terra. Io sono allibito.

È pazzo! È questo che lui intende come "missione segreta"?

Marcus sta per urlare, ma appena si volta e si trova la faccia imbestialita di Logan decide di astenersi dai futili commenti. Con o senza chitarra Marcus vincerà.

«Ce l'hai fatta, alla fine. Il prossimo passo qual è?» domanda con scherno lui.

Logan avanza di un passo. «Che ne dici spaccarti la faccia? Te la farò pagare.»

«Attento a ciò che dici, Logan.»

Mi metto in mezzo, contrariato. «Dov'è la chiavetta? Dammela e vai a vincere questo stupido spettacolo, non mi frega. Non voglio mettere in pericolo nessuno» ordino, tendendo la mano.

Lui la allontana con uno schiaffo. «Non ti avvicinare. E, per tua informazione, io non ce l'ho più, la tua famosa chiavetta» esclama gongolando.

Ci penso. Marcus non l'avrebbe mai nascosta in giro. Troppa confusione e troppi alunni in giro. La prima volta l'ho trovata io, ma la seconda non commetterebbe lo stesso errore.

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