IX

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Intorno a me le persone procedono a ritmo regolare: c'è chi balla a ritmo di un efficente remix tra Change the way you kiss me degli Example e Sexy bitch di David Guetta. Alcuni gruppi di ragazzi parlano faticosamente vicino ai muri, altri vicino al bancone del bar nel tanto che prendono un drink e si immedesimano in un ambiente a loro estraneo.

Un po' come me.

Nick mi ha detto che potevo andare benissimo in sala, poiché il lavoro duro è finito e che bastava solamente attivare l'interruttore affinchè tutto partisse nel loro turno come DJ. Appena esco dalla zona del personale ed entro nella sala, la musica mi devasta l'anima, così diversa da quella a cui sono solito dedicarmi. Ci sono diverse ragazzine che portano gonne cortissime e top sopra l'ombelico senza essere a disagio con nessuno, ballando in gruppo, guardandosi intorno come se aspettassero l'arrivo di un cavaliere.

Mi alzo sulle punte per cercare Logan da lontano, ma quello che vedo sono solamente mille teste brune che ondeggiano e saltano in mezzo alla confusione.

Nel buio dei miei pensieri, un colore puro e magnifico prende a scemare ogni preoccupazione; un verde muschio, color oliva, affascinante. Cerco di assumere un'aria normale, anche se, improvvisamente, un gelo inaspettato alle mani mi fa ricominciare il procedimento daccapo.

Nick è sul palco e sta letteralmente cercando di fare impossibile per accendere la console e collegarla al suo McBook portatile per dare il via alla festa senza versare il bicchere ricolmo di liquore che tiene in mano. Allontanandomi da muro mi avvicino al palco. Salendo ho come l'impressione di fare qualcosa di contro le regole, che un addetto alla sicurezza mi fermi, ma non succede e mi dirigo da Nick. Così vicino alle casse non sento nemmeno una parola, ma gli indico il drink, offrendomi di tenerlo affinché finisca il lavoro prima. Mi da il bicchiere di plastica rosso e ci guardo dentro, dove uno strano liquido bianco galleggia. Di nascosto ne bevo un sorso, cercando di non vomitarlo un attimo dopo: vodka. Troppo forte.

Nick solleva gli occhi e ride, o almeno ne vedo l'intento senza sentirne il suono. Mi ruba il bicchiere di mano con una falsa espressione contrariata, bevendo un sorso dallo stesso punto. Mi guarda come se volesse vedermi arrossire o dissentire, però io non dico nulla e questo lo appaga.

Il desktop del suo pc si illumina di milioni di brani, alza il volume e gli indicatori vanno su e giù, impazziti e deliranti come la folla al suo ingresso. Nick si mette i suoi inseparabili occhiali scuri, alzando un braccio rivolto alla folla, cominciando a far volare le sue mani tra il mixer e i tasti con una velocità sorprendente.

Quasi subito tutti i presenti sono in pista, formando un ammasso urlante e ubriaco di corpi e voci.

Quasi non rimpiago di essere venuto, tanto che mi sforzo per intravedere una chioma scura e degli occhi verdi in mezzo alla calca. Vorrei proprio sbattere in faccia a Logan quello che sono riuscito a fare senza di lui, anzi, con i suoi ostacoli.

Alla fine lo trovo verso la fine della pista. Sta ballando con Elly, la quale non fa altro che infilarsi tra le sue braccia come se fosse un serpente velenoso. Raoul è accanto a lui con una ragazza dai lunghi capelli dal colore dell'inchiostro.

Senza pormi grossi problemi gli vado incontro. Supero Marcus, che si accorge troppo tardi della mia presenza, ma in ogni caso mi viene dietro per assistere alla scena. Probabilmente si aspetta che Logan mi butti fuori dal locale come l'ultima volta, però adesso è diverso: non lo lascerò vincere.

Resto a qualche metro di distanza, non lontano da non farmi notare e mi diverto a pensare a cosa mi potrà dire. Non ci mette tanto ad accorgersi di me, dapprima gettandomi un fugace sguardo, non riconoscendomi, poi mettendo a fuoco i vestiti, gli occhi e i capelli, e chiarendo la mia identità.

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