Salvato per amore

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POV's Yoongi
Jimin.  Il mio unico pensiero era lui.
Da un mese non lo vedevo, avevo chiesto ha tutti, a jungkook, ma lui non sapeva nulla visto che era troppo preso a conquistare Taehyung; Hoseok non l'ho né anche lui visto, stessa cosa per Jin..mi stavo veramente preoccupando. Quando incontravo Namjoon..vedevo che era cupo, triste, depresso..senza alcuna voglia di vivere..gli mancava tanto il  suo Jin. Ma la cosa vale anche per me. Ho delle occhiaie che tra poco arrivano a terra, non mangio molto e sono scontroso, peggio di una donna con il ciclo.
Sospirai frustato, mentre, come ogni singola notte, allo scoperto di tutti, controllavo i corridoi abbandonato dell'istituto.
Con un dito accesi una lanterna e la presi con una mano, iniziando a camminare con passo felpato, guardandomi ogni tanto attorno.
C'erano tanti quadri che raffiguravano guerre di qualche secolo fa, signori importanti, Angeli e demoni insieme, e dopo poco mi soffermai su due quadri in particolare. Li illuminai per bene con la lanterna, scorgendo una figura  vestita tutta di nero, con delle grandi corna sopra la testa, canini sporgenti, pelle lattea e occhi rossi. Vicino a questo possente uomo, da quello che ho potuto capire, c'era una bellissima donna, occhi azzurri e capelli argentei, indossava una grande vestaglia bianca che le ricadeva fino a terra insieme ad un grande mantello. Sotto di lei c'era una bambina che sarà sui 5-6 anni, aveva i capelli neri come, da quello che potevo di nuovo intuire, il padre, occhi verdi smeraldo e pelle lattea. Sul suo volto aveva un grande sorriso, e cercava di raggiungerlo arrampicandosi sulle sue gambe. Sorrisi a quella scena così tenera per poi portare lo sguardo di nuovo sulla donna. Feci più luce verso un punto e potei notare un'altra figura. Un bambino? Ma quanti figli hanno questi due? Pensai cercando di capire chi era. Da quello che potevo vedere, il bambino era sui 2-3 anni, aveva i capelli come la madre, argentei, ma..gli occhi erano rossi come il padre..aveva dei piccoli canini che sputavano dalla bocca..e un tenero sorriso gli incorniciava il volto. Ma chi sono questi qua?
Portai lo sguardo sul secondo quadro, lo scenario era più..tenebroso rispetto l'altro. Il quadro era diviso in due, da una parte c'era un uomo, capelli bianchi, sguardo serio, occhi azzurri e denti affilati. Dalla sua mano usciva una nube nera, e dietro di lui c'erano altri uomini, ovvero soldati, che puntavano la lancia verso l'alto, come voler indicare qualcosa. Dall'altra parte c'era lo stesso uomo di prima, sguardo assassinio che puntava verso un punto indefinito. Di fianco a lui però c'era un ragazzo con capelli argentei, occhi rossi e con uno strano sorrisetto sul volto. Il suo viso era puntato verso la mia direzione. Puntai la luce verso di lui e sgranai gli occhi. Cazzo è uguale al bambino dell'altro quadro! Assomiglia a qualcuno...
Guardai sotto la cornice e vidi una scritta: La battaglia di un secolo fa avvenuta nelle terre bandite, contro il re dell'inferno, Il Diavolo, il Dio dell'inganno, Shin, e il principe ibrido degli inferi, Kim Taehyung, 1990-2000
Indietreggiai man mano che leggevo, fino a scontrarmi contro una porta. Taehyung è un ibrido? Jungkook lo sa? Sa che lui è pericoloso ?! Dio..lo dovrò subito avvisare
Sentì uno squittio e con una velocità assurda un pipistrello mi voló davanti al viso, facendo cadere una chiave. Confuso mi piegai per prenderla, girandomela poi tra le mani.
Convinto che dietro di me non ci fosse niente, feci un passo all'indietro, aprendo una porta non chiusa. Entrai e subito sbiancai.
"J-jimin!?" Corsi subito verso di lui, iniziandogli a togliere le manette che aveva hai polsi, facendo la stessa cosa alla corda che teneva sia alle mani che alle caviglie.
"Y-yoongi..a-aiutami.." disse flebile. Quasi volevo urlare disperato vedendolo ridotto in quella maniera. Il suo viso delicato aveva tanti lividi e graffi, i suoi polsi erano sanguinanti e le sue braccia sanguinavano per i vecchi e freschi tagli che aveva.
"Amore mio cosa ti hanno fatto.." dissi con gli occhi lucidi, senza accorgermi del nomignolo usato. Lo presi in braccio, stringendolo forte a me, singhiozzando.
"Non p-piangere t-ti prego..f-fa più m-male q-questo che t-tutto il resto" disse lui con le guance umide, mettendomi una mano tremante sulla guancia. Mi fece uno dei suoi più belli sorrisi, che mi riscaldava l'anima ogni volta. Anche in situazioni come queste lui sorrideva sempre..Dio quando lo amo.
Sorrisi con il viso rigato dalle lacrime, dirigendomi poi verso la porta con il mio quasi fidanzato tra le braccia, fino a che non sentì dei lamenti e delle urla provenire da una piccola  stanza frigorifera. Strinsi di più a me jimin e poi mi diressi verso quella stanza. Cercai di aprire con il braccio libero una porta ma non riuscivo. Dopo poco mi venne un lampo di genio. Con la chiave data da quel pipistrello, aprì la porta...
"JIN?!"

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