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«Quella è Cloé...», le parole di Azzurra sono una scoccata velenosa anche per me. La guardo vedendo che gli occhi le si sono fatti lucidi, cerco di confortarla ma la vedo arretrare di scatto.

Ed è in quel momento che noto Stéphan scansare bruscamente Cloé e rivolgerle parole con sguardo serio e infastidito. Capisco subito che si tratta di un malinteso, è stata Cloé a baciare lui e non il contrario, anzi lui non avrebbe mai voluto farlo.
Purtroppo Azzurra è già corsa fuori e non ho fatto in tempo a dirglielo. Esco di corsa anche io e la vedo in lontananza proseguire spedita, sicuramente verso casa.

«Azzurra aspetta!» Ma lei non si volta, anzi sembra accelerare per non farsi inseguire. Capisco che voglia stare sola ma non posso far saltare la loro coppia in aria, solo perché quella tizia si è messa in mezzo ed è stato tutto un errore.

Osservo la rossa con rabbia e un dubbio mi si insinua, spinoso e invadente nei pensieri che mi fa contrarre lo stomaco. Faccio per dirigermi da Stéphan quando mi blocca William.

«Che è successo?» Mi domanda confuso ma un lampo di irritazione mi rende cieca.

«Dov'è Lupin?» La mia freddezza sembra spiazzare per un momento William, che abbassa di poco lo sguardo prima di rispondermi:

«Sul retro del locale...ehm...», sembra non sapere come continuare così appoggio una mano sulla sua e gli faccio un piccolo sorriso.

«Potresti raggiungere Azzurra? Devo sistemare una questione prima di andare da lei, sarà scossa poverina...» gli dico con sguardo afflitto mentre lui mi fa un sorriso complice e, lasciandomi un buffetto sulla mano si incammina verso casa.

Io accelero il passo verso il retro del locale, l'ansia mi sta divorando e spero davvero di aver sbagliato a pensare male...

«Josephine non posso...mi dispiace.», quel nome pronunciato da Lupin mi fa drizzare i capelli dietro la nuca e sento montare la rabbia che a stento sto cercando di controllare per non scattare come una tigre.

«Perché? Eppure ci siamo amati due anni fa, te lo ricordi vero?» La voce di quella francese mi inizia a dare sui nervi ma ammetto che ha un tono molto melodico e pulito quando parla. È dannatamente sensuale senza volerlo.

«Sì ma...»

«Allora cosa c'è di diverso ora?» Alle sue continue insistenze non resisto più ed esco da dietro l'angolo in cui mi sono nascosta.

«Lupin? Dobbiamo andare.», appena quei due mi vedono non riesco a non fare un sorrisetto compiaciuto nel notare lo sguardo sorpreso di Josephine, mentre Lupin sembra un fascio di nervi pronto a scattare. Sono sicura che teme che io possa fare qualcosa, ma vedendo il mio sguardo stranamente controllato mi fa un sorriso, addirittura sembra sollevato nel vedermi. Come se gli avessi tolto un peso nello stare con quella tipa.

«C'è lei di diverso ora Josephine, mi dispiace ma non è più come due anni fa per me.», è la prima volta che rifiuta una donna davanti a me e mi sento inspiegabilmente euforica e felice. La conferma che sta cambiando il suo atteggiamento nonostante rimanga gentiluomo come è sempre stato.

«Perdonami.», è l'unica cosa che le dice prima di lasciarle una rosa rossa e venire verso di me. Non le ha dato nemmeno un nomignolo come ha fatto con me e Victoria.

'Dalila - Josephine...due a zero!' La mia vocina interiore va in brodo di giuggiole per questa vittoria in un colpo solo.

Lupin mi raggiunge, affiancandomi e ci allontaniamo mentre Josephine ormai non parla più. È rimasta talmente male probabilmente da vedermi insieme a lui, che non sa più che cosa dire.
Appena siamo sufficientemente distanti da occhi e orecchie indiscreti mi volto per affrontarlo:

La Ragazza Del Ladro [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora