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Azzurra

Siamo tornate a casa per rimettere i pensieri a posto, ragionare lucidamente su cosa fare e come agire; per non parlare del fatto che ci siamo occupate anche di Victoria. Non potevamo certo lasciarla lì in quelle condizioni.

«Come la vedi adesso?» Dalila è seduta sul divano e io sono tornata adesso dalla stanza in cui abbiamo sistemato Victoria.

«Direi meglio rispetto a prima. Fortuna che non è stata ferita gravemente o avremmo dovuto lasciarla direttamente in ospedale.», le dico con un piccolo sospiro di sollievo. Sicuramente Victoria potrebbe essere un ottimo aiuto per riuscire a stanare Alexander.

«Dovremmo aspettare che si svegli a questo punto...», proseguo io persa nei miei pensieri e non vedo Dalila che mi osserva sorpresa.

«O forse no...», al mio sguardo corrucciato lei mi gira il suo orologio da polso, mettendomi davanti la mappa del GPS che segna di rosso, luminoso, una posizione.

«Non dirmi che sono loro.», resto sbigottita e lei annuisce con un piccolo sorriso. «Sì, esatto Azzurra. Sapevo che ci avrebbero lasciato delle indicazioni, questa è la posizione del GPS di Stéphan.», mi risponde scalpitante di uscire e raggiungerli.

Sorrido anche io. «Allora dobbiamo pensare a come raggiungerli e liberarli senza farci scoprire. Ci deve essere un modo per ingannare Alexander.», alzo un sopracciglio soddisfatto, sono sicura che il modo di fregare lui e i suoi scagnozzi esiste, dobbiamo solo trovarlo.

Sono già passate due ore e noi due ci stiamo scervellando su tutti i modi possibili per infiltrarci nel covo di quel folle. Dalila si porta improvvisamente le mani alle tempie, frustrata mentre sbuffa e io mi accascio sullo schienale della sedia.

«Credo che a questo punto ci convenga seguire il segnale del loro GPS dall'auto e fare come avevamo già prestabilito: portiamoci dietro ogni arma e gadget a disposizione che pensiamo possa tornarci utile, arrivate lì si vedrà come fare per entrare.», mi dice lei con lo sguardo stanco e io annuisco. «Abbiamo troppe poche informazioni, è l'unica soluzione questa, hai ragione.»

«Bene... adesso dobbiamo solo pensare a come fare con Victoria, la lasciamo qui a questo punto, ci converrà?» Le chiedo titubante, non mi fido ancora di quella ladra nonostante ci abbia aiutate con Josephine.

Dallila asserisce: «Sì, tanto il caveau, che è la cosa più importante qui dentro, funziona solo con Lupin presente lo sai. Perciò non avrà modo di portare via nulla di prezioso anche se si risvegliasse da sola a casa. Solo lui può aprirlo, quindi mi sento tranquilla e comunque...», si interrompe solo per guardare la porta della stanza in cui Victoria si trova.

«...ora come ora mi importa solo andare a liberare i ragazzi. Perciò sbrighiamoci.», ma appena Dalila muove un passo verso la porta, un rumore alle nostre spalle ci distrae. Mi volto per trovarmi davanti Victoria, un sorrisetto beffardo sul volto ma gli occhi stanchi e provati.

«Dove pensate di andare senza di me? Non sarà così facile scovare Alexander come credete, avete bisogno di una che conosce il posto e ci è già stata...», il suo tono vorrebbe apparire superbo alle nostre orecchie ma la voce le si incrina appena, quando pronuncia il nome di quell'uomo.

Dalila fa per replicare ma Victoria ha un cedimento e le gambe le si piegano, riusciamo in tempo ad afferrarla prima che cada a terra come un sacco di patate.

«Victoria hai subito delle ferite e dei colpi che ti hanno destabilizzato parecchio, non sei ancora in condizioni di uscire. Devi prima riprenderti bene.», Dalila la guarda con una luce di apprensione negli occhi e Victoria fa un sorrisetto.

La Ragazza Del Ladro [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora