Ci dividiamo lungo il corridoio per non destare sospetti, Stéphan e Azzurra nel frattempo sono usciti dal condotto d'aria e mentre ci raggiungono abbiamo la voce di lui nei nostri auricolari che ci guida. Sapevo che io e Azzurra avremmo fatto bene a portarci dietro quella borsa piena di gadget e armi, compresi gli auricolari.
Tengo in mano una pistola di William, lui è più avanti a me con Abigail affianco nel corridoio successivo. Lupin e Monroe mi sono dietro, furtivi, silenziosi e sorprendentemente alleati in questa tregua per cercare una via di fuga.
«Ragazzi se non si sta attenti si rischia di girare a vuoto qui dentro. Fortunatamente sono riuscito a captare la posizione del GPS, questo posto è un labirinto.», Stéphan sembra più apprensivo e io lancio un'occhiata a Lupin.
«Riesci a trasmetterla anche a me?» Domanda il ladro al mio seguito. «Forse, sto ancora testando questa funzione Lupin, ma posso provarci.», ed in quel momento sento Stéphan smanettare con qualcosa, nel mentre che noi proseguiamo rasenti al muro con le armi pronte a colpire.
Mi blocco e faccio un cenno della mano ai due dietro di me. Un sottoposto di Alexander sta entrando in una stanza frettolosamente e il suo atteggiamento mi fa intendere che mi stanno ancora cercando.
Monroe mi si affianca di colpo con la pistola davanti al volto. «Sarei proprio curioso di sapere cosa hai fatto per essere così ricercata, ragazza mia.», il suo senso dell'umorismo fa sorridere sarcasticamente solo lui. Un ghigno lo attraversa e alza appena un angolo delle labbra mentre lo osservo corrucciata.
«Sta tranquilla, siamo tutti sulla stessa barca e, francamente, non piace neanche a me quel tizio. Non ti toccherà puoi starne certa.», sono colpita e lui se ne accorge vedendo i miei occhi aprirsi così tanto.
L'ombra di un sorriso aleggia sul suo volto e mi indica con un cenno del capo che la via è libera, superandomi e lasciando che sia Lupin a chiudere la fila tra noi.«Ok, Stéphan è riuscito a condividere la mappa del posto con me. Ora posso orientarci ugualmente.», Lupin mi si accosta e sento la sua mano che sfiora le mie nocche.
Lo osservo mentre la sua espressione passa da torbida a luminosa in men che non so dica. ʼStento ancora a credere di quanto io sia ciò che fa tramutare il suo umore in un attimo.ʼ
«Torniamo a casa, stanne certa chérie.», il suo sorriso mi rilassa in un secondo ma la nostra tregua dura poco. Degli strani rumori provengono dall'auricolare di Stéphan e persino la voce di William è preoccupata.
«Ragazzi abbiamo trovato Victoria ma siamo stati beccati, dobbiamo sbrigarci!» Sussulto e Lupin afferra la mia mano mentre lancia un'occhiata eloquente a Monroe. Quest'ultimo capisce al volo e iniziamo a correre seguendo la mappa.
I rumori degli spari e la corsa folle che sentiamo fare da quei tre rimbomba nelle orecchie. Mi distrae e non vedo i due tizi che ci sbarrano la strada. Fortuna che Monroe è più veloce e spara mentre ci ripariamo dietro una delle colonne che decora le pareti ad intervalli regolari.
Ha una mira davvero eccezionale e riesce a colpirli con precisione, mentre quelli cadono a terra sanguinanti e le loro mitragliatrici continuano a sparare in automatico prima che anch'esse si blocchino come i corpi senza vita dei due energumeni toccano il suolo.
«Avanti, di qua!» Esclama mentre corriamo più veloce per arrivare al primo piano e finalmente uscire.
«Ragazzi siamo dietro di voi, stiamo svoltando l'angolo!» Sento la voce di Stéphan riecheggiare nello stesso momento sia nell'auricolare che alle nostre spalle.
Mi volto e sorrido largamente vedendo Azzurra e, con lei, anche Victoria.Di colpo però, cinque uomini di Alexander con lui al seguito, ci puntano le armi iniziando a sparare.
Riusciamo in qualche modo ad evitare i colpi, probabilmente la mitragliatrice è molto meno precisa anche se potente.
In corsa non riescono a prenderci, finché non sento uno sparo accanto alle mie orecchie e la voce di Alexander allarmata e allo stesso tempo furiosa. «Non devi prenderla, idiota!»Tentano di inseguirci anche dopo che siamo usciti dall'edificio, quando sento che i rumori si affievoliscono di colpo. Tiro un sospiro di sollievo, un attimo rovinato solo dal grido di Azzurra e dalla voce di Stéphan che la chiama a squarciagola.
Ci voltiamo e i miei occhi si aprono inorridito quando vedono la mia migliore amica a terra, priva di sensi e con il sangue che la circonda, macchiandole la maglietta nera, con una chiazza ancora più scura.
Il tempo sembra scorrere a rallentatore mentre mi precipito verso di lei, mi inginocchio ignorando il fatto che sono sporca di terra fangosa nel punto centrale della foresta in cui siamo, ormai scappati e lontani dalla villa di quel pazzo.
«Dobbiamo portarla all'ospedale, non abbiamo altro tempo.», afferma con un cipiglio serio e imperscrutabile Monroe, mentre vedo Stéphan alzare la testa allarmato.
«No, non possiamo rischiare, portiamola a casa di Jean-Pierre.», William lo osserva corrugando appena lo sguardo mentre Stéphan si affretta a prendere in braccio Azzurra e sussurrarle qualcosa dolcemente ma che non riesco a capire.
«Il tuo amico medico e chirurgo?» Domanda il ragazzo dagli occhi grigi davanti a me e Lupin asserisce brevemente, prima di guardare Monroe.
«Non c'è bisogno di dire niente Lupin. Andate, io ho i miei mezzi per tornare. Cercate di farla vivere, noi ci rincontreremo non preoccuparti; la nostra sfida è solo rimandata. Adesso desidero che aiutiate la vostra amica.», le parole di Monroe mi sorprendono davvero stavolta ma faccio un sorriso, grata di avergli sentito dire ciò e della sua comprensione.
Lo lasciamo in fretta con un rapido sguardo e lo vediamo fare un ghigno quasi arrogante mentre ci precipitiamo verso l'Audi che io e Azzurra avevamo ben nascosto in precedenza.
«Allora?» Chiede Stéphan con una ruga preoccupata che solca la sua fronte. Il medico, amico di Lupin, esce dalla grande stanza del suo appartamento che lui ha adibito ad uno studio e fa un piccolo sospiro mentre ci lancia degli sguardi comprensivi ma sollevati.
«Sono intervenuto in tempo e sono riuscito a toglierle il proiettile e fermare l'emorragia. Adesso l'ho monitorata e fortunatamente sembra stare meglio, ha solo bisogno di riprendersi... e...», di colpo si interrompe e i nostri sorrisi presto diventano sguardi perplessi e confusi.
Jean-Pierre ci guarda un istante, prima di posare i suoi grandi occhi nocciola su Lupin. «C'è qualcuno che può rispondere per lei... intimamente?» La sua domanda ci lascia ancora più attoniti e io corrugo lo sguardo preoccupata mentre osservo Stéphan. Anche gli sguardi di William e Lupin si posano sul ragazzo biondo.
Lui manda giù un nodo in gola. «Sono il suo ragazzo.», il dottore lo osserva con un'espressione strana, a metà tra uno sguardo compassionevole e uno dispiaciuto.
«Vieni con me, ragazzo.», si allontanano verso un'altra stanza e per diversi minuti non sentiamo niente ma la tensione si taglia come un filo.
Mi avvicino a Lupin che mi sfiora le nocche con dolcezza, facendomi alzare lo sguardo verso di lui. Sto per parlare quando la porta si apre e Stéphan torna da noi, testa bassa e lo sguardo contrito.
«Cosa c'è che non va? Che ti ha detto?» Domanda William corrucciato ma so che nel suo sguardo cupo come il cielo prima di una tempesta, si nasconde una preoccupazione velata.
Stéphan stringe appena le palpebre e socchiude gli occhi, come se avesse ricevuto un pugno nello stomaco, prima di tornare ad osservarci.
«Jean-Pierre l'ha visitata e ha notato qualcosa di strano mentre si accertava delle sue condizioni dopo averla curata. E... ha scoperto che Azzurra...», i suoi occhi si fanno improvvisamente lucidi. «...era incinta ma ha perso il bambino.»
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La Ragazza Del Ladro [IN REVISIONE]
AksiI ragazzi atterrano a Parigi insieme a Dalila e Azzurra, finalmente si godono del tempo insieme, lontani da tutti i nemici e gli ostacoli che li hanno tenuti con l'acqua alla gola in Italia. Passano alcuni giorni sereni insieme, finché una sera, dur...