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Dalila

La sera tornati tutti a casa ci dirigiamo nella stanza adibita a palestra, Lupin ha voluto subito iniziare a mostrarci le cose basi da imparare nel loro lavoro, anche se il fatto che abbiamo avuto diverse esperienze con loro ci ha avvantaggiate.

«Allora ve lo faccio rivedere, è semplice se lo guardate attentamente seguendo il movimento delle mie mani.», ci spiega mostrandoci per la terza volta come sottrarre un oggetto dalla tasca di una persona da sotto il suo naso.

Stéphan è la sua cavia in questa dimostrazione e i movimenti di Lupin sono abili e veloci seppur ce lo stia facendo vedere al rallentatore. Nonostante Stéphan abbia imparato da lui, non riesce comunque a stargli dietro e Lupin gli sfila in un secondo un semplice orologio dal taschino della sua giacca sul fianco.

«Visto?», Lupin fa un ghigno soddisfatto e sia io che Azzurra sbuffiamo esasperate mentre io incrocio le braccia al petto.

«Per te è facile, insomma...sei Lupin! Ti sembra una cosa da niente per noi due?», gli faccio notare con ovvietà e lui ridacchia avvicinandosi.

«Ti ricordi come ti ho sfilato dalla tua giacca l'Occhio di Venere? Il procedimento è lo stesso. Venite ve lo faccio vedere a voi, facendolo su di voi.», lo fa una volta per uno ad entrambe e ammetto che vederlo da così vicino è diverso e sembra più facile.

«Adesso tocca a voi.», ci fa cenno di posizionarci una davanti a William e una davanti a Stéphan mentre lui guarda entrambe con sguardo imperturbabile.

Entrambe sbagliamo almeno una decina di volte, ma lui continua a farcelo provare fino allo stremo.

«Avanti ragazze, una volta che capite il meccanismo di questo, gli altri saranno un giochino, poiché questa tattica potete usarla per ogni cosa. Dalila tu in prima persona hai visto come mi muovo sia a Firenze che a Torino. È la velocità di esecuzione a fare la differenza.», il suo tono mi ricorda quello del nostro professore di storia dell'arte e il pensiero mi fa quasi ridere. Azzurra mi guarda con espressione decisa e annuisco anche io, determinata a farlo bene stavolta.

«Dai ragazze potete farcela.», ci incoraggia William con un sorriso e un occhiolino e lo prendo in contropiede: approfitto della sua distrazione per sfilargli l'orologio dalla tasca sul davanti del suo gilet e lui se ne accorge quando, voltandosi verso di me, gli roteo davanti gli occhi l'oggetto con fare trionfante.

«Brava Dalila!», Lupin mi sorride e arrossisco con un piccolo sorriso, nel frattempo che anche Azzurra ha sottratto con una velocità superiore alla mia l'orologio dalla tasca di Stéphan. Lui se la guarda stupito e Lupin fa una risata applaudendoci.

«Ottimo! Visto? Non era così difficile poi.», io e Azzurra ci diamo il cinque, soddisfatte del risultato ottenuto.

«Direi che possiamo fermarci per stasera, avete fame?», la domanda di Lupin mi rincuora e vedendo la mia espressione scoppiano tutti a ridere, tranne Stéphan che quando si tratta di cibo è peggio di me.

La serata scorre tranquilla, ormai io e Azzurra ci siamo abituate a questa nuova vita e se ripenso a dove siamo arrivate, mi viene da ridere se me lo avessero detto qualche mese fa.

Percorro il corridoio e mi ritrovo davanti la mia camera aperta, la cabina armadio vuota e la mia valigia sparita. Corrugo lo sguardo perplessa e mi volto sentendo una presenza alle spalle. Lupin è appoggiato allo stipite della porta della sua camera aperta, con un sorriso sensuale e l'espressione divertita mentre tiene in mano una chiave ‒ sicuramente della sua stanza ‒ e ai suoi piedi la mia valigia chiusa. Sorrido anche io e mi scappa una piccola risata al suo atteggiamento, so già cosa vuole...ha praticamente fatto il trasloco delle mie cose nella sua camera. Alzo gli occhi al cielo e scuoto la testa ridacchiando mentre mi avvicino a lui e, stando al suo gioco, alzo un sopracciglio provocatorio ed entro nella camera. Lui scoppia a ridere prima di chiudere la porta alle sue spalle.

La Ragazza Del Ladro [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora