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«Avanti Josephine, sono sicuro che non mi hai chiesto di pranzare con te per restare a guardarmi. Di cosa vuoi parlarmi?» Lupin fa un sorriso malizioso mentre inforchetta il pranzo che gli è stato portato pochi istanti fa.

«Perspicace come sempre...non sei cambiato affatto Lupin.», la ragazza di fronte a lui fa un sorriso compiaciuto e imbarazzato mentre si appresta a guardarlo più seriamente.

«Penso che avrai già capito perché volevo parlarti in privato. Lupin te l'ho fatto capire già ieri sera...provo ancora qualcosa per te, non ti ho mai dimenticato in questi due anni e ho sempre nutrito la speranza di rivederti.», le sue parole sembrano aver scosso qualcosa al suo interlocutore. Lupin si prende il suo tempo prima di rispondere:

«Josephine...non è lo stesso per me, lo sai. Non voglio ferirti né illuderti, ma non è più come prima. Non provo quello che provi tu.», Josephine non riesce a vedere lo sguardo di Lupin ma lei sa già che lo sguardo di lui è triste mentre le dice questo.

«Non capisco...due anni fa mi hai fatto una promessa Lupin. Ricordi?» Josephine sembra non voler cedere e il suo sguardo trasuda determinazione.

«Sì me lo ricordo...ti avevo promesso che sarei tornato a prenderti. Ma nel corso del tempo è cambiato tutto Josephine. Sono passati anche due anni.», Lupin fa un sospiro amareggiato nel dover spezzare il cuore alla ragazza, ma non può fare altrimenti...il cuore del ladro appartiene a un'altra. Una ragazza con profondi occhi verdi e capelli castano rame.

Lui sembra assorto in quei pensieri, in quell'immagine mentre Josephine stringe lentamente il pugno sul tavolo. Dall'impeto di rabbia la forchetta le cade nel piatto, lanciando schizzi di olio e facendole macchiare la maglietta.

«Sta attenta! Non vorrai rovinarti i vestiti così. Aspetta vado a prenderti della carta per puliti.», ed è a quel punto che la ragazza trova la sua occasione. Appena Lupin si allontana e le dà le spalle, Josephine fa cadere due gocce di un liquido trasparente nel bicchiere di Lupin.

Richiude la boccetta e la nasconde dentro la sua borsa, appena in tempo prima che Lupin si risieda e le porge un gruppo di tovaglioli.

«Grazie.», Josephine fa un piccolo sorriso mentre Lupin la osserva attentamente, prima di portarsi il bicchiere alla bocca e bere il vino rosso al suo interno.

Josephine fa un sorriso vittorioso mentre con un cenno d'assenso finisce di mangiare.

Solo quando Lupin sembra non sentirsi bene lei rialzalo sguardo verso di lui, con finta preoccupazione si sporge dal suo posto per posare la mano su quella del ladro.

«Lupin sei pallido, va tutto bene?» Ma lui non riesce a dire nulla che si accascia sul tavolo, privo di sensi.

Sono sul divano a leggere, quando noto che sono le 16.30 e Lupin ancora non è rientrato. Comincio a preoccuparmi...

«Stéphan ma non ti sembra strano che Lupin ancora non sia tornato?» Domando dopo un po' al ragazzo biondo accanto a me, mentre è intento a sistemare un suo gadget.

Stéphan mi guarda perplesso, controlla l'ora e corruga lo sguardo.

«Sì effettivamente è strano. Doveva uscire solo per andare a fare un sopralluogo, di solito ci mette meno di due ore, a seconda di dove va.», la sua risposta comincia a farmi preoccupare ancora di più, lui se ne accorge e mi fa un sorriso dolce.

«Ehi tranquilla, forse avrà avuto bisogno di tempo in più, magari ha voluto fare una visita più accurata. Sono sicuro che tornerà presto, magari è già di ritorno.», ma le sue parole non mi danno quella calma sperata. Finché William esce dal bagno e Azzurra ci raggiunge dalla cucina.

La Ragazza Del Ladro [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora