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Facciamo diversi giri in tante vie alternative, Lupin sta prendendo tempo per essere sicuro di non essere inseguito ancora. Butto un occhio sul sedile posteriore dallo specchietto esterno al mio lato. Adriano mi lancia un'occhiata che non riesco a decifrare, un mix di emozioni diverse ribollono in lui, ma so già quale sarà la prima domanda che mi porrà una volta che ci saremo fermati.

«Stéphan, bendalo.», esordisce Lupin imperturbabile mentre continua a guardare lo specchietto retrovisore e la strada allo stesso momento.

Stéphan tira fuori un foulard e con un piccolo sorriso di incoraggiamento, rivolto a mio fratello, gli benda velocemente gli occhi di modo che non possa vedere la strada che Lupin sta per imboccare.
Da una parte sono stupita dal fatto che abbia deciso di portarlo a casa nostra, senza obiezione e senza battere ciglio. Gli ultimi chilometri che percorriamo scorrono nel totale silenzio tra di noi, mentre rubo un'occhiata ad Azzurra che osserva di sottecchi mio fratello con uno sguardo triste.

Appena entriamo dentro casa, mentre  Adriano viene scortato da William per evitare di farlo inciampare da qualche parte, Lupin si accinge a chiudere subito la porta d'ingresso e fa un cenno a William, che toglie la benda al ragazzo biondo accanto a lui.

Io e Azzurra ci togliamo le parrucche mentre Adriano batte le palpebre per abituare la vista all'ambiente che ci circonda. Dopo una rapida occhiata intorno, i suoi occhi cadono su di me e la sua fronte viene solcata da una linea che corruga il suo sguardo.

«Dalila...», sento i miei occhi inumidirsi ma appena Adriano fa mezzo metro per raggiungermi, William si contrappone tra noi due puntando la Magnum verso mio fratello.
Mi alzo dal divano con uno scatto:

«No!» Lupin mi abbraccia da dietro mentre Adriano alza le mani e fulmina con uno sguardo tutti noi.

«È uno scherzo?! Che diavolo sta succedendo Dalila!»

«William ti prego! L-lui è... mio fratello.», le parole che escono dalle mie labbra fanno cadere un silenzio pesante intorno a noi. Dopo alcuni interminabili secondi, William abbassa la pistola ma non perde di vista Adriano.

Lupin si volta a guardarmi serio. «Tuo fratello?» Annuisco brevemente alla sua domanda. Stéphan resta senza parole e si avvicina ad Azzurra, avvolgendole un braccio intorno alla vita.

«Mi dispiace, non avrei mai pensato che tu mi trovassi. Non credevo neanche che fossi qui a Parigi.», Adriano mi osserva sbigottito e in un secondo i suoi occhi verdi diventano cupi e la sua espressione si indurisce.

«Stai scherzando Dalila... ti prego dimmi che siamo in una candid camera perché non riesco a credere alle tue parole. Ma lo sai che ti abbiamo dato per morta per settimane?! Mamma e papà stavano impazzendo e adesso ti ritrovo qui, in un covo di psicopatici.», fa un passo ancora e William torna a minacciarlo con la canna della sua Magnum dritta contro il suo petto, lo sguardo torvo e il sorriso arrogante.

«Attento amico, rischi di farti molto male se provi a fare un passo azzardato.», Adriano lo scruta con sfida e lo sguardo rabbioso mentre io riesco a liberarmi della presa di Lupin e mi contrappongo tra i due.

«William metti giù l'arma, è mio fratello, non mi farà del male.», William mi guarda e asserisce senza dire una parola ma l'ultima occhiata che riserva al ragazzo davanti a lui, non ha bisogno di parole.

«E tu Azzurra... in che razza di casino vi siete andate a cacciare? Siete state credute morte entrambe. Adesso vengo a scoprire che... che...», faccio un sospiro mentre Azzurra abbassa lo sguardo.

«Lupin ti dispiace se porto su Adriano? Ho bisogno di parlare con lui... da sola.», il mio sguardo fa apparire un lieve e dolce sorriso a Lupin che mi fa un cenno d'assenso e io prendo mio fratello per un polso. Lo guido fino alla camera mia e di Lupin e chiudo la porta dietro di me.

La Ragazza Del Ladro [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora