Quando mi cambio e torno in camera, mi siedo sul letto abbattuta e con uno sguardo triste e preoccupato. Finisco di spazzolarmi i capelli mentre i miei pensieri volano e non mi accorgo della presenza di Lupin alle mie spalle, dall'altro lato del letto.
«Sei preoccupata?» Mi domanda pacato ma con la voce lievemente nervosa.
Annuisco senza dire niente e faccio un sospiro prima di posare la spazzola sul comodino.
«Spero che il passato non divida quello che è il presente...quei due non lo meritano.», dico abbattuta e all'improvviso due labbra mi sfiorano la spalla scoperta dalla canotta che indosso. Una miriade di brividi mi invade ma resto composta mentre il mio volto si gira verso Lupin.
«Sei troppo tesa chérie, non c'è motivo credimi. So per certo che non succederà. Lascia andare.», mi sussurra lui sensuale ma con un sorriso dolce ad attraversarlo.
«Come fai a dirlo?»
«Perché Stéphan non la lascerà andare via da lui. Vedi...con Cloé finì perché lui non voleva che lei corresse rischi inutili seguendolo e infilandola in una vita come la nostra. Solo dopo si rese conto di quanto il suo sentimento era diverso da quello che credeva, non era vero amore ciò che li univa: affetto sì, attrazione sicuramente...ma non amore. Quello che adesso invece lo lega ad Azzurra.», le sue parole sembrano darmi un po' di tranquillità mentre le sue mani salgono a massaggiarmi le spalle e il collo.
«Il loro è vero amore, primo perché lo si legge in faccia a entrambi, secondo perché Stéphan ha lasciato che lei lo seguisse, si è reso conto di non poterle stare lontano e forse...di averla anche sottovalutata.», a queste parole mi accorgo che c'è un filo conduttore che lega anche la nostra situazione, così mi volto totalmente verso di lui, trovandolo a pochi centimetri da me.
«E tu? È lo stesso per te e per me?» Lupin mi osserva con una profondità nello sguardo che a tratti non sembra appartenergli.
«Più o meno...sì. La differenza è che io oltre a non voler mettere in pericolo Josephine, non provavo lo stesso che lei provava per me...e che forse prova ancora.», a queste prime parole già abbasso lo sguardo, mentre i pensieri tornano a quella barista...ero certa l'avessi già vista da qualche parte. A Versailles.
«Ad ogni modo Dalila, io non ero lo stesso di adesso, con te. È diverso da allora, sono passati due anni ed io ero ancora il ladro con la fama da Casanova, che ormai non mi appartiene più da quando ti ho trovata. Che poi la gente continui a considerarmi tale, è affar loro.», mi rendo conto solo adesso dell'enorme trasformazione che ha fatto dal momento in cui ci siamo incontrati fino ad ora.
«Perché io? Dimmelo Lupin, è una cosa che mi tormenta da quando siamo andati a Firenze.», la nostra vicinanza quasi mi accende ma resto in attesa di una sua risposta, mentre lo vedo piantare il suo profondo sguardo, nero come la notte, su di me.
«Perché tu hai qualcosa...non so bene cosa Dalila, ma è quella scintilla che come per le falene di notte, non mi permette di lasciarti andare. Mi attrai, sei diversa...mi hai incuriosito fin da subito e mi hai insegnato ad amare. Con Josephine, Victoria e le altre non è mai scattata quella scintilla, è come se tu avessi acceso il tasto giusto.», la sua dichiarazione di amore mi manda in quasi in blocco, mi sento il respiro morire e il cuore accelera la sua corsa. È questo che gli ho fatto e che continuo a fargli? Prova lo stesso che provo io quando gli sono vicino? Sembrerebbe di sì dalle sue parole, ma, soprattutto dalle reazioni del suo corpo.
«Sei come la Dalila del racconto biblico e io come Sansone...mi hai completamente stregato chérie.», non riesco a dirgli nulla dopo queste parole, non c'è bisogno di aggiungere altro, solo il mio corpo è quello che gli risponde.
STAI LEGGENDO
La Ragazza Del Ladro [IN REVISIONE]
ActionI ragazzi atterrano a Parigi insieme a Dalila e Azzurra, finalmente si godono del tempo insieme, lontani da tutti i nemici e gli ostacoli che li hanno tenuti con l'acqua alla gola in Italia. Passano alcuni giorni sereni insieme, finché una sera, dur...