Camilla mi manca, il lavoro mi tiene impegnato ma da quando l'ho lasciata all'aeroporto, ho una stretta allo stomaco che non riesco a mandare via.
Ho sempre pensato che le relazioni non facessero per me, ogni volta che ci ho provato, dopo un paio di settimane la mia attenzione crollava e finivo a letto con qualcun'altra, non mi è mai bastato niente.
Per la prima volta sento di volere solo lei, dopo il nostro compleanno, appena sarò più libero, non la lascio più andare. Voglio pensare ad una serie convivenza, anche se lei ancora non lo sa. Averla qui con me mi ha fatto capire che posso fare questo passo.Questo divano mi sembra vuoto, immagino lei sopra di me, come la notte in cui abbiamo dormito qui, i suoi capelli al profumo di lavanda sul mio petto, il suo respiro lento e regolare, dopo essere stati affannati, facendo l'amore.
Il lavoro fa passare veloci questi giorni, i firmacopie mi portano come un flipper impazzito per mezza Italia, arriva quindi velocemente la data di Roma.
Finisco presto, mi metto nel mio Range e seleziono l'indirizzo di Cami, lei mi aspetta per stasera, ma ho troppo voglia di vederla.Mi ha chiesto di passare una serata al Seven per farmi conoscere le sue amiche, ne ho approfittato per organizzare la serata e vedere degli amici che non vedo da tempo. Mentre sono in autostrada non faccio che pensare a quel coglione del suo ex, non cerco mai cose sul mio conto online, ma volevo leggere con i miei occhi quanto è un coglione sfigato 'Quando l'ho vista con lui al locale dove andavamo sempre insieme, mi si è spezzato il cuore' che coglione, quando infilavi il tuo cazzo ovunque pur avendo una rarità al tuo fianco non ti si spezzava?
Arrivo fuori al suo cancello, quando apre e percorro il viale della villa, ho la tachicardia, non pensavo mai di poter provare qualcosa del genere, una passione così forte, un amore così forte.
Mi si fionda addosso e finalmente posso dire di sentirmi bene, mai vista una tipa così sexy anche in tuta.Entriamo, è sola e me lo fa capire subito la villa è finemente arredata con uno stile un po' country coerente con l'ambiente circostante.
Raggiungiamo la sua camera che è praticamente un piccolo appartamento, ci fiondiamo sul suo letto e ci lasciamo andare.
Quanto cazzo mi sei mancata Cami."Non potevi farmi sorpresa più bella, mi mancavi da morire, in tutti i sensi" mi dice, è ancora appoggiata su di me mentre le accarezzo i capelli
"Anche tu mi sei mancata tantissimo, penso si veda, non sono mai durato così poco" ridiamo entrambi
"Adesso però dobbiamo rivestirci, mia mamma è uscita per delle commissioni ma non penso sia una grande idea farci trovare così!"Mi alzo lentamente e la guardo mentre si riveste, mi sono innamorato, non c'è dubbio, anche se forse lei ancora non lo sa
"Che c'è?" Mi dice divertita
"Niente, sei bellissima" mi raggiunge per baciarmi e poi mi alzo per vestirmi.Scendiamo di nuovo al piano terra, guardandomi intorno scorgo delle foto che ritraggono Cami da piccola, in tutte le fasi dell'infanzia, la foto di lei e suo padre, mi fa ricordare il mio.
Ogni volta che ci penso mi sale il magone, mi pento di non essere stato presente come avrei voluto. Vengo distratto dalla porta che si apre, è sua madre, che vedendomi così, a girare per casa sua, ha un colpo
"Buonasera" le dico, lei sembra riprendersi subito e mi fa un gran sorriso, lei e Cami sono davvero identiche
"Ciao, Cosimo, come stai?"
"Bene, grazie"
Raggiungiamo entrambi Cami in cucina per stemperare l'imbarazzo, mi sento osservato
"Cami io penso che vado, devo raggiungere l'albergo e preparami per stasera, o rischio di fare tardi"
Lei mi guarda, un po' interdetta e mi fa "Ma non ce n'è bisogno! Hai visto, la mia stanza è un appartamento a parte, sali di sopra e preparati senza problemi"Tutto questo è surreale, già conoscere i suoi e girovagare per casa sua è una cosa fuori dal normale per me, ma accogliermi come uno di famiglia mi sembra assurdo
"Infatti Cosimo, troverai tutto il raccordo bloccato a quest'ora è solo uno stress, sei il benvenuto qui" dice sua madre, le starò guardando un po' interdetto perché vedo Cami ridacchiare
"Ok, prendo il borsone in auto" Cami mi accompagna di sopra, mi mette gli asciugamani sul letto e mi lascia solo nella sua camera. Mi guardo un po' intorno, è strano trovarmi qui, ma con Cami tutte le mie regole sono andate a farsi fottere, quindi me lo faccio andar bene.Siamo entrambi pronti, arriviamo al Seven con un po' di ritardo e ci sono già le sue amiche ad aspettarci fuori, ci guardano come se fossimo due alieni, Cami stasera è spettacolare, ha un vestitino oro tutte paillettes che la fa brillare più di quanto già brilli ai miei occhi.
Siamo nel pieno della serata, sono un po' brillo, Cami mi dice qualcosa all'orecchio ma non la capisco, probabilmente deve andare in bagno perché lascia il tavolo in consolle per raggiungere il centro della pista con le sue amiche, la osservo da lontano, ficcherei degli spilli negli occhi a tutti quelli che si girano a guardarla, lei è mia.
Ad un certo punto però vedo un movimento strano, Cami è stata strattonata da qualcuno che non riesco a vedere e cerca di divincolarsi, mi sale il sangue al cervello, la raggiungo con un bodyguard alle calcagna, visto che il locale è gremito.
Ci metto un po' a raggiungerla buttando spallate a chiunque mi si para davanti, sembro un bufalo inferocito. Finalmente la vedo, sta urlando contro un ragazzo biondo, che continua a toccarla
"Che cazzo fai?" Lo spingo, lui mi guarda con aria di sfida
"Ah eccoti qua, lo stronzo che ha circuito Camilla"
La guardo, capisco che Cami mi implora con lo sguardo di non fare cazzate, già ho avuto dei problemi con il tipo fuori al locale di Milano. Lo prendo per la camicia e mi metto faccia a faccia con lui e sibilo
"L'unico stronzo che vedo qui sei tu, avvicinati un'altra volta a lei e ti spacco"
Lui mi sfida "Fallo ora! Così Camilla capirà chi si è messa accanto"Il bodyguard si mette in mezzo, lo vorrei lasciare steso per terra.
Faccio un respiro profondo e stringo Camilla a me che mi dice "voglio andare via"
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Non volevo il mondo, mi bastavi tu.
Fanfiction*COMPLETA* Camilla vive a Roma, 26 anni. Una storia di due anni turbolenta finita da poco e l'università da terminare. Non riesce più a trovare gli stimoli giusti per continuare. Decide quindi di staccare la spina e accompagnare suo padre a Lugano...