Parte 15 Camilla - Rebirth

734 23 0
                                    

Inizio a sentire nella mia testa un ticchettio, sempre più intenso.
Apro piano gli occhi, ho la sensazione di avere un enorme masso sulla testa, 'bip, bip, bip' sempre più insistente, inizio a fare dei mugugni, attiro l'attenzione di qualcuno, é una donna, mi dice qualcosa ma non la sento, intorno a me è tutto completamente ovattato.

Portandomi una mano alla testa, noto che ho attaccate varie flebo, la testa è fasciata e mi scoppia.
Inizio ad avere dei brevi flash, ma troppo confusionari, come gli sprazzi di un sogno, in questo caso un incubo.
"C-cosimo...." sussurro, mi brucia la gola, l'infermiera si avvicina di più "Cos-imo"
La testa mi gira troppo, chiudo per un po' gli occhi, poi sento dei passi, vedo i miei genitori, gli sorrido flebilmente, ma non riesco a dire niente.
Poco dopo entra Cosimo, cerco di muovermi, ma non ce la faccio.

Mi prende la mano, vedere le persone che più amo davanti a me, mi dà forza, gratitudine per questa seconda possibilità, per questa rinascita.
Entra un uomo, il mio medico probabilmente, manda via tutti e mi sento di nuovo vuota.
"Come ti senti Camilla?"
Cerco di schiarirmi la voce "Come sotto un treno" cerco di sorridere, lui controlla i monitor e mi sorride di rimando
"Allora, adesso devo farti qualche domanda" annuisco
"Dove eri ieri?" Quando il cervello inizia macchinare i pensieri mi pulsa la testa, mi porto meccanicamente la mano sulla benda che mi fascia
"Ero... ero al centro commerciale, stavo tornando a casa" mi prendo delle pause, ma il medico attende pazientemente "e-ero in... auto"
"Ok, quanti anni hai?" Mi chiede continuando a scrivere su una cartellina "Ventisei"
"Benissimo, le persone che erano qui prima chi erano?"
Capisco che sta testando la mia memoria e sono felice di non avere vuoti, solo un terribile mal di testa, ma i miei pensieri sono tutti lì "Mia madre Sara, mio padre Aurelio e il mio ragazzo, Cosimo"
"Perfetto, Camilla. Ora riposa un altro po', ci vediamo più tardi"
"Non possono entrare i miei cari? Almeno Cosimo" mi sorride con dolcezza, infondendomi molta calma "Meglio di no Camilla, in realtà tu non puoi saperlo ma è notte fonda, sei una ragazza molto forte, ti sei svegliata molto velocemente e i tuoi parametri sono molto buoni. Ora riposa, domani mattina ti prometto che potrai passare più tempo con le persone a te care"

Con questa promessa rassicurante, mi addormento.
Il mio sonno però non è per niente tranquillo, continuo a sognare sempre la stessa cosa, Carlo che mi tampona, io che perdo il controllo, sbatto nel guardrail e mi sveglio di botto. La testa pulsa sempre di più, decido di chiamare un'infermiera.
Fa capolino nella mia stanza una bella donna, con uno sguardo molto dolce
"Ciao Camilla, ti serve qualcosa?"
"Mi pulsa tantissimo la testa, è normale?"
Controlla anche lei i vari monitor "Si tesoro, però se vuoi ti posso dare un antidolorifico" annuisco, quando si avvicina per farmi la siringa mi sussurra "il tuo ragazzo è qui fuori, non si è mosso da qui" le sorrido, sono felice a sapere che è vicino, l'infermiera mi fa una carezza "adesso però riposati.." e chiudo gli occhi.

Mi svegliano i carrelli che passano fuori al corridoio, le voci smorzate, il mio pensiero va sempre lì, voglio Cosimo qui accanto a me. Ho una sete terribile, chiamo di nuovo un'infermiera e le chiedo se posso bere, mi porta un bicchiere d'acqua e mi raccomanda di fare piccoli sorsi. Mi addormento di nuovo, sento persone che entrano a controllarmi, ma continuo a sonnecchiare.

"Cami.." apro gli occhi di scatto, pensavo stessi sognando, invece finalmente Cosimo è qui, è uno straccio, quasi quanto me, avrà passato una nottataccia, gli tendo la mano, lui si china a baciarmi dolcemente, si siede, mi prende la mano e se la porta al viso, vedo scendere una lacrima, non posso credere ai miei occhi, forse sono delirante.

"Scusa, sembro un rammollito, ma ho davvero avuto paura di perderti." Gli accarezzo la guancia, asciugandogli la lacrima "Anche io ho avuto paura di non vederti mai più"

"Buongiorno Camilla!" Entra il mio dottore, assieme ai miei genitori
"Allora, visto che siete tutti qui, vi aggiorno. Camilla, hai avuto un'emorragia cerebrale, siamo riusciti a clipparla in tempo, come ti ho detto ieri al tuo risveglio, sei stata molto forte e per fortuna il tuo cervello non ha avuto traumi e di conseguenza sono assenti i vuoti di memoria. Adesso, parlando di questo, ti senti pronta a parlare nel dettaglio di quello che è successo?"

Sono pronta, ho avuto quelle immagini nella testa per tutta la notte e Carlo deve pagare per quello che ha fatto. "Sono pronta."
"Ok, verrai ascoltata dalla polizia, vuoi rimanere sola?" stringo la mano di Cosimo e guardo i miei "No, rimanete tutti qui."
Entra il commissario, dopo aver preso le mie generalità mi lascia parlare, mi schiarisco al meglio la voce
"Allora, il mio ex ragazzo mi ha seguita dopo aver avuto una discussione fuori il centro commerciale, è andato via solo quando siamo stati avvicinati dalla sicurezza, mi sono messa in macchina, una volta in tangenziale, ho visto dallo specchietto che era dietro di me, ha iniziato a cercare di speronarmi, poi mi ha tamponata, ho perso il controllo, ricordo il botto sul guardrail e poi il vuoto."
Il commissario annuisce "va bene, penso sia tutto, se abbiamo bisogno di lei la ricontatteremo" annuisco, mi giro verso Cosimo, che ha i pugni stretti, gli sciolgo quella tensione cercandolo, tendendogli la mano, che lui prontamente stringe.

I miei genitori sono increduli, non possono credere che Carlo si sia spinto a tanto, mio padre è nero di rabbia, io vorrei solo dimenticarmi tutto questo, cancellarlo dalla mia vita.
Ritorna il chirurgo che mi ha salvato la vita gli sorrido con gratitudine
"Allora, Camilla, ti terremo d'occhio per un paio di giorni, poi potrai tornare a casa" mi faccio due calcoli, oggi dovrebbe essere il 20 Dicembre, tra cinque giorni è il nostro compleanno, quindi chiedo

"Ma posso tornare a fare tutto normalmente?"
Lui ride "Dipende cosa intendi, di certo non puoi fare sport estremi, ma a piccoli passi puoi fare quello che vuoi"
Annuisco, vedrò come andranno i prossimi giorni e poi decideremo cosa fare
"Ci tengo tanto a passare il nostro compleanno come avevamo deciso"
Cosimo mi guarda "Adesso devi solo pensare a riprenderti al meglio, se vorrai andare, lo potremo fare, staremo in baita e faremo cose tranquille, ma ora voglio solo che esci di qui"

Mi dimettono oltre ogni aspettativa, dopo tre giorni, dicono che mi sono ripresa velocemente e col mio chirurgo, Mario, con cui siamo entrati in confidenza e mi ha presa parecchio a cuore, ci siamo accordati che posso andare a Courmayeur, a patto che stia buona e tranquilla, ho convinto i miei a partire con gli amici, erano riluttanti ma dopo aver visto la mia decisione a non cambiare piani, si sono convinti.
Dovrò poi tornare a fare una tac prima di capodanno.

Sia io che Cosimo siamo felicissimi, non vedo l'ora di stare con lui e dimenticarmi tutto questo. Questi tre giorni non si è staccato da me, ha annullato tutti i suoi impegni, mi ha dato l'ennesima dimostrazione.
Sono rinata io, è rinato lui.

Non volevo il mondo, mi bastavi tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora