"Ti amo.." queste due semplici parole, così piccole.
Una brevità che quasi fa a cazzotti con l'infinità di emozioni che si provano a sentirsele dire.È tutto nuovo per lui, in realtà anche per me, non avevo mai provato niente di così viscerale, così intenso. Anche se cerco di capirlo, vederlo pensieroso mi fa preoccupare, lui mi rassicura, io mi tranquillizzo, anche se ho una vocina dentro di me che cerco di ignorare.
Mi addormento comunque felice, tra le braccia di Cosimo, ascoltando il suo respiro lento e regolare sui miei capelli.
Al mattino mi avvolge una luce accecante, che si riflette sulla neve, mi metto a pancia in giù, stesa sul letto, che da su una delle grandi finestre e mi godo il panorama."Potrei abituarmici a questo belvedere" Cosimo raggiunge il letto poggiando il vassoio della colazione e dandomi un bacio
"Anche io potrei abituarmi alla colazione a letto, portata da te, ovvio" lo tiro a me e lo stringo forte, veniamo interrotti dal campanello, Cosimo sbuffa "Questo deve essere Marra"Mi infilo velocemente una tuta e raggiungo il salone, Elodie mi abbraccia forte "Sono così felice di vederti Cami! Sono stata troppo in pensiero in questi giorni!"
"Grazie El, Fabio me l'ha detto. In quanto a te" dico rivolgendomi a lui "Grazie davvero per tutto"
"Ma non lo dire nemmeno per scherzo, sei la donna del mio migliore amico" e mi abbraccia anche lui.Fabio è venuto a Roma il giorno dopo l'incidente, avere entrambi in ospedale ha creato un po' di delirio, ma sapere che magari qualche fan, in situazioni molto più gravi delle mie, potesse essere felice di vedere il proprio idolo, mi ha riempito di forza. D'altro canto io sono stata felice di vederlo, vuol dire che per Cosimo sono davvero importante e forse Fabio ne sa più di me.
Racconto ad Elodie come è successo il tutto mentre beviamo una tazza di the davanti al camino.
Dopo che lei e Fabio si sono sistemati in camera, ci prepariamo per andare a fare una passeggiata e pranzare in uno chalet.L'atmosfera qui è magica, tutto sembra risplendere grazie alla neve, le decorazioni natalizie spuntano ovunque mi rendono davvero allegra, ho avuto sempre un debole per le calde lucine gialle natalizie e mi fanno quasi dimenticare tutto quello che è successo, se non fosse per le lievi fitte alla testa che arrivano ogni tanto, come un fastidioso promemoria.
Ci scattiamo delle foto, pubblico nelle mie storie una scattata a Cosimo e Fabio e sono costretta a disattivare le notifiche di Instagram, dopo che la ripubblicano nei loro profili.
Dopo pranzo mi sento un po' stanca, per fortuna ritorniamo in macchina e posso tenermi per me questo malessere, non voglio che Cosimo si preoccupi ancora, voglio essere per lui una fonte di gioia e non di ansia. Stasera rimarremo a casa, anche se a mezzanotte è il nostro compleanno, Cosimo e Fabio hanno invitato alcuni amici. Non ho mai passato la vigilia di Natale lontana dai miei, quindi decido di videochiamarli e fargli fare un tour della bella baita che ci ospita, sono felici di vedermi in forze ed io sono felice che non hanno annullato il loro viaggio a Dubai.Per la serata scelgo una jumpsuit nera, il pantalone a zampa equilibra tutta la pelle scoperta nella parte superiore, una profonda scollatura sia davanti che dietro, rende tutto più sexy, mentre cerco di coprire al meglio con il correttore il livido, entra Cosimo che era uscito con Fabio, mentre Elodie ha raggiunto delle sue amiche in un'altra baita, mi aveva invitata, ma mi sentivo davvero stanca.
Fa un fischio, mi viene da ridere "Le tue tette dovrei vederle solo io amore" strabuzzò gli occhi "troppo scollato?" Scoppia a ridere e mi bacia "sto scherzando, sei uno schianto" iniziano ad arrivare gli amici, alcuni li conosco, perché volti noti, altri no. In tutti i casi Cosimo mi presenta a tutti, mentre osservo le loro facce stupefatte a vedere Cosimo con una ragazza fissa.
Mentre lui è intrattenuto dai suoi amici, non mi stacca gli occhi di dosso, grazie ad un semi raccolto sono riuscita a coprire totalmente la benda, parlo con le altre ragazze invitate, questa volta sono tutte molto cordiali, forse Cosimo non se l'è mai portate a letto, o forse si. Non voglio pensarci.
Ad un certo punto mi si avvicina Fabri Fibra "Ciao Camilla, ero troppo curioso di conoscerti!" Ormai mi sono abituata a stare con Cosimo e Fabio, ma vedere tanti personaggi noti insieme mi fa ancora strano, in fondo prima di Cosimo era per me un mondo totalmente sconosciuto, comunque gli rispondo con un sorriso e poi aggiungo "Anche per me è un gran piacere conoscerti!"
"Come stai? Ho saputo che hai avuto un incidente, ma ti trovo in gran forma" abbasso lo sguardo un po' in soggezione, stringendo il mio calice di Moet tra le mani "Mi sono ripresa in fretta, per fortuna. Forse grazie anche a Cosimo, che mi è stato molto vicino" "sono contento che abbia incontrato una come te, gli serviva un po' di pace, io lo conosco bene, fa la parte dello stronzo ma è l'esatto opposto""Di che parlate voi due?" Cosimo mi stringe da dietro e io appoggio le mani sulle sue "niente Frà, di quanto sei stronzo!" Ridiamo tutti e tre e Cosimo gli da un buffetto sulla spalla.
La serata risulta piacevole e passa veloce, uno dei tanti amici di Cosimo e Fabio monta la consolle e balliamo spensierati
La testa però dopo tanto movimento inizia a pulsarmi e spero che la serata non si protragga fino a tarda notte perché inizio a sentire la stanchezza.Arriva la mezzanotte, mi sento terribilmente in colpa per non aver preso un regalo a Cosimo, anche se già avevo in mente cosa regalargli, gli farò la sorpresa quando torneremo a Lugano o a Roma.
Cosimo arriva da me con un enorme mazzo di rose rosse, una nera al centro. Intorno a noi i suoi amici fischiano e schiamazzano, prendendolo scherzosamente in giro, lui mi sussurra all'orecchio "il regalo te lo do dopo..." e mi bacia, io ricambio, prendendo il suo viso tra le mani "Buon compleanno amore mio"
"Buon compleanno anche a te, ho chiesto a tua madre quale fosse la tua torta preferita e.... eccola qui"
Dice mentre uno dei camerieri spinge un carrello con una enorme red velvet a più piani, su uno dei piani c'è una scritta in rilievo con scritto "Guè e Cami" e in cima ci sono un 27 in oro rosa e un 39 nero satinato, è tutto così bello che mi salgono alcune lacrime agli occhi e lo abbraccio forte, ha curato tutto nei minimi dettagli e non riesco davvero a capire come abbia fatto in così poco tempo. Spegniamo le candeline uno affianco all'altra, tra i flash di tutti gli invitati ci baciamo e poi spalmo della panna sulla guancia di Cosimo, quando lui cerca di fare lo stesso gliela lecco via, tra le risate di tutti. "Sembrano le prove delle foto per il matrimonio" dice Sfera e tutti ridono.Una volta andati via tutti, Cosimo sale al piano superiore un po' di soppiatto, incuriosita gli dico "Che fai? Mi lasci sola qui?"
Lui si affaccia dal piano superiore "Non muoverti da lì! Arrivo subito" mi verso un altro po' di champagne, forse ho bevuto troppo, ma in fondo è un giorno speciale, più degli altri anni, visto che ho rischiato di non compierli mai più 27 anni.Mentre sono immersa nei miei pensieri, con il calice a mezz'aria, ricompare Cosimo, sembra emozionato come un bambino e non riesco ad immaginare cosa abbia in serbo per me, saliamo piano, c'è una porta socchiusa, mi copre gli occhi con le mani e mi guida la sua voce
"Un po' più avanti, altri due passi, adesso spingi la porta"
Mi scopre gli occhi e ci metto qualche secondo a mettere a fuoco quello che mi si para davanti, le luci soffuse date solo dalle candele, lucine appese su tutto il soffitto, petali di rose sul letto, con al centro un piccolo pacchetto, mi giro a guardarlo, lui sembra godersi questo momento di avermi lasciato senza parole, di vedermi felice."Hai fatto tutto questo per me?" Sono incredula e commossa.
Mi bacia piano, mi prende la mano e raggiungiamo il centro della stanza, prende il piccolo pacchetto, mi guarda, sembra per la prima volta impacciato, inizia ad inginocchiarsi, lo guardo impietrita, mi fissa negli occhi, mentre apre la piccola scatola noto le sue mani tremare
"Sposami, Cami"
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Non volevo il mondo, mi bastavi tu.
Fanfic*COMPLETA* Camilla vive a Roma, 26 anni. Una storia di due anni turbolenta finita da poco e l'università da terminare. Non riesce più a trovare gli stimoli giusti per continuare. Decide quindi di staccare la spina e accompagnare suo padre a Lugano...