Parte 30 Guè - Siamo sincronizzati sugli stessi suoni..

687 17 2
                                    

Non riesco ancora a credere che Camilla mi abbia perdonato, che mi sia guadagnato una seconda possibilità, l'ultima in assoluto. Una sola cazzata e la perderei per sempre, ma dopo quello che ho passato e quanto l'ho fortemente voluta, non succederà.
Quando mi ha chiesto di rimanere da lei, mi ha sorpreso.
Ho capito che la nostra mente viaggia sulle stesse frequenze, ha bisogno di me, come io di lei.

Quando la vado a prendere a lavoro, la vedo uscire dal palazzo con un ragazzo, più o meno suo coetaneo, più basso di me, vestito di tutto punto con un completo grigio in principe di Galles, i capelli corti ricci ben pettinati, mi squadra da capo a piedi, come al solito mi sono vestito un po' come capitava, ma pure in ciabatte posso comprarmi lui, il suo stupido completo e se voglio, togliergli quel ghigno su quella faccia di cazzo.

Sono geloso, ho visto come la guardava, la stava spogliando con gli occhi. È lo stesso tipo di cui mi parlò quando ci conoscemmo, ci avrei scommesso.
Questa settimana devo registrare due interviste, non vorrei rompere già questo flebile equilibrio che si è creato tra noi e non vorrei lasciarla tra le grinfie di quel coglione, ma dovremo imparare a stare separati inevitabilmente, soprattutto con l'imminente uscita del nuovo album. Sono sempre stato lontano dai gossip o almeno non ho mai parlato di nessuna apertamente, perché c'era poco da dire. Le mie storie finivano puntualmente dopo massimo un paio di mesi. Questa volta però quando mi chiedono qualcosa su Cami cerco di essere sincero, senza espormi troppo. Quello che viviamo non è spiegabile a parole.

Finisco di registrare le interviste e fare i servizi fotografici prima di quanto mi aspettassi.
Prima di tornare a Lugano, decido di raggiungere il mio gioielliere di fiducia, per ritirare un orologio che ho fatto tempestare di diamanti e mi soffermo a guardare le fedi che ha in esposizione
"Massimo, voglio comprare queste fedi" gli dico indicando una coppia di fedi di Cartier, in oro giallo e diamanti, lui mi guarda perplesso "Certo Cosimo, conosci la taglia della... futura sposa?" Il suo tentennamento mi fa ridere, gli vorrei dire di stare tranquillo, nemmeno io so cosa sto facendo. Probabilmente una cazzata.

"È la stessa del solitario che ho preso tempo fa, va allo stesso dito, no?" Lui ridacchia, forse pensa quello che penso io, quanto sia bizzarro che uno come me sia qui da solo a comprare di punto in bianco delle fedi, io che sono sempre stato l'anti romanticismo e l'anti matrimonio
"Si, dovrei tenerla segnata tra i nostri messaggi, adesso controllo"
Quando me la fa misurare per prendere la mia di misura, mi fa strano. Ho sempre portato anelli, ma mettersi questo fa un certo effetto.

Una volta arrivato a Lugano decido di fare una sorpresa a Cami e raggiungo direttamente casa sua. Vivendo da sola ha preferito darmi una copia delle chiavi.
Vorrei tanto che tornasse a vivere con me, ma questo mi sembra ovvio, visto che ho una coppia di fedi nel cruscotto. La trovo in compagnia di una collega, una tipa sveglia e simpatica, sembra una brava persona. Quando va via, Cami mi racconta cosa le ha detto su Marco, posso sbagliarmi su tante cose, ma sul mio istinto mai. Che sia andata a pranzo con lui, mi fa girare estremamente le palle, ma io mi fido di lei, anche se non dovrà più capitare.

Siamo a letto, ancora affannati dopo aver fatto l'amore, mi perdo nei suoi grandi occhi verdi, sfioro con un dito il suo viso, passando dal naso alle carnose labbra, lei mi sorride e si accoccola più vicina a me

"Torna a vivere con me" mi esce di getto, con lei non ci sono mai state regole, con lei è sembrato sempre tutto già scritto, non abbiamo bisogno di tempo, io lo so.
"Cosimo... non vorrei affrettare tutto e poi finire per farci male" la guardo, nemmeno lei è convinta di quello che sta dicendo "Che senso ha se poi mi chiedi di rimanere qui? Perché prenderci in giro?" Mi da un bacio e mi sorride "Ne riparliamo domani, ok?" Annuisco controvoglia e mi addormento tenendola tra le braccia.

Non volevo il mondo, mi bastavi tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora