Parte 10 Guè - Monogamo era il diavolo

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Cosimo, casa a Lugano, la notte del litigio

Sbatto la porta della camera alle mie spalle, il labbro mi pulsa esageratamente.
Sento Cami sistemarsi nell'altra camera, aspetto un po' e poi mi prendo del ghiaccio in cucina.
Tengo a bada l'irrefrenabile voglia di andare in camera sua, preferisco farle sbollire l'incazzatura. Non chiudo occhio, mi tengo impegnato smistando qualche mail e buttando giù qualche strofa, è notte inoltrata e decido di controllare se Cami sta dormendo, ha la faccia appiccicata sul cuscino, è a pancia in giù e ha tutti i capelli sul viso, entro piano e glieli sposto delicatamente.

Mi metto in salone a guardare un film e finalmente mi addormento un po', mi svegliano le luci dell'alba, esco fuori a fumare e si gela, aspetto un orario decente per trovare qualcuno aperto e spero che Cami non si svegli. Le compro delle rose, si lo so, un cliché senza eguali, ma mi sento di farlo, compro qualcosa per la colazione e sistemo tutto su un vassoio, se mi vedesse Fabio penserebbe che qualche alieno mi ha rapito, non mi riconoscerebbe, rido tra me e me immaginando la scena.

Cami sembra più calma stamattina, una volta chiariti si mette a cavalcioni su di me, non posso resisterle e lo facciamo con una forza tale, da destabilizzare anche me e ce ne vuole.
Oggi ha deciso che vuole un tatuaggio, vorrei stare tutto il giorno con lei ma il mio manager penso mi ucciderebbe, quindi una volta preso appuntamento con Alex nel pomeriggio, esco per vedermi con lui.

Ha deciso che vuole un cuore nero, poi per spiegarmi il significato mi dice semplicemente la strofa di 2%.
La voglio impressa su di me, quindi decido di farlo anch'io e vedere la felicità di questo gesto sul suo volto non ha prezzo. Posto delle foto sulle mie storie Instagram, tra le migliaia di direct che ricevo, sul display mi salta all'occhio un messaggio al vetriolo di Ginevra, una tipa con cui ho scopato più a lungo, non posso di certo definirla relazione. Quando lei ha iniziato a credere che potesse esserci qualcosa in più, io non l'ho più cercata
GinyyV: e cos'è questa storia? Ti sei rammollito? Mi hai lasciata senza nemmeno una spiegazione. Penso di meritarmela

Decido di ignorarla, ho il suo numero bloccato, la bloccherò anche su Instagram e me la tolgo dalle palle, ci penserò dopo, adesso voglio godermi Cami per il resto del pomeriggio.

Mentre sono in doccia, sento bussare
"Cami, se vuoi entrare in doccia con me di certo non devi chiedere il permesso" ridiamo, ma quando si affaccia, vedo che è nervosa
"Che succede?"
"C'è una ragazza alla porta, ho visto dal monitor, rispondi tu"
"Chi cazzo è adesso" mi asciugo velocemente ed esco in accappatoio, mi avvicino al monitor e non posso credere ai miei occhi, Ginevra è venuta fin qui. Ma che gli passa per la testa a questa pazza?

Le apro, Camilla mi guarda con aria interrogativa, ma non ho tempo di spiegarle.
Ginevra mi guarda con aria di sfida, poi guarda dalla testa ai piedi Camilla, che mantiene lo sguardo deciso su di lei.
"Buonasera Cosimo" fa per baciarmi, mi sposto e incazzato le dico "Ma che cazzo fai? Anzi che cazzo vuoi? Come ti permetti a presentarti così, in casa mia?"

Scuote la testa facendo ondeggiare il caschetto rosso, fa qualche passo verso Cami, il suo abbigliamento mi fa mettere in dubbio che voglia presentarmi il conto per le sue performance sessuali. Stivali al ginocchio con tacco a spillo, leggings neri in latex e una bralette, sembra pronta per girare un porno.

Mentre guarda Cami aggiunge "quindi.... lei è il tuo giocattolino nuovo? Mi hai lasciata da un giorno all'altro per una ragazzina?"
Cami non mi da il tempo di ribattere "Ragazzina ci sarà tua madre, forse non conosci la linea sottile tra scoparti uno e starci insieme. Vuoi fare tanto la donna vissuta e ti perdi in illusioni?"
"Ah perché, secondo te state insieme? Allora sei davvero una ragazzina"
Questa volta mi intrometto, già mi sono rotto il cazzo
"Io credo che questa visita, potevi anche risparmiartela, abbiamo scopato qualche volta in più, ma questo non ti dà il diritto di presentarti a casa mia, rompere il cazzo a me e alla mia ragazza. Non ti permettere mai più"

Si gira a guardarmi e mi fissa con aria di sfida
"Ti levi dal cazzo o ti devo cacciare?"

"Me ne vado, me ne vado, ma non finisce qui. Buona fortuna Camilla, ne avrai bisogno!"
Sbatte la porta e se ne va, quello che fa Camilla dopo mi spezza in due dalle risate:
Fa' il segno delle corna come a scacciare il malocchio e urla "tiè, strega!"
"Questo tuo alter ego napoletano mi fa spezzare Cami" lei ride con me, poi si fa' seria

"Voglio sapere chi è e voglio sapere se ogni volta che posterai qualcosa che mi riguarda, dovremo avere visite, il quel caso evita"
Le prendo le mani, capisco che pazienza infinita debba avere a starmi accanto ma poi aggiunge
"La tua ragazza?" E mi guarda con fare divertito

La bacio, non era una bugia, sarò pazzo, la conosco da relativamente poco, ma nessuna è mai riuscita a guardarmi dentro come riesce lei
"Lo sei, non sto giocando con te, ti voglio e non si tratta solo di quanto mi ecciti, ti voglio nella mia vita. Sono un casino, ma con te sto bene, non mi sentivo così da tempo."
Mi abbraccia, è scalza, quindi la differenza di altezza si nota ancora di più, appoggia la testa sul mio petto, come se volesse ascoltare il mio cuore
"Mi basta averti accanto, ce la faremo insieme"
La bacio e aggiungo "Domani andiamo a comprare un letto nuovo."

Mi guarda stupita, come se credesse che la stessi prendendo in giro, invece sono serio, è un gesto simbolico, voglio chiudere con il passato, voglio chiudere con le scopate, voglio solo lei. Svegliarmi ed essere felice di avere una persona accanto era la cosa che più mi mancava nella vita.

La porto a cena fuori, sembra passato un secolo dalla serata disastrosa, invece è passato solo un giorno, la porto al Nibe, ed invito anche Fabio ed Elodie.

Passiamo una bella serata, vedo Fabio che continua a scrutarmi, come se non avesse davanti l'amico che conosce da una vita.
Cami ed Elodie parlano come se fossero amiche da sempre, la osservo, amo il suo modo di fare, se te lo meriti, ti apre il cuore, quando vuole sa essere una stronza, ha solo 26 anni, ma carattere da vendere, la sua bellezza mi lascia senza fiato, quando ride, tutto intorno a me si ferma, mi sembra di vedere solo lei.

"Bro che vuoi fare al tuo compleanno?" Mi chiede Fabio distogliendomi dai pensieri
Cami aggiunge "questo non lo sai, ma sarà anche il mio!" La guardo sorpreso, mi sembra di conoscerla da una vita, ma una cosa così banale come il compleanno, non la conoscevo. È nata a Natale, come me
Ci penso un po' su, non ho mai amato particolarmente il mio compleanno, ma forse con Cami sarà diverso "Se non avete impegni, potremmo andare a Courmayeur insieme e festeggiamo questo doppio compleanno" le prendo la mano ma mi sembra che pensi ad altro, Fabio ed Elodie sono entusiasti e cercheranno di incastrare gli impegni.

"Ti ho vista pensierosa quando ho parlato di Courmayeur, hai già qualche impegno?"
Ho gli occhi dritti sulla strada, ma vedo con la coda nell'occhio che mi sta guardando
"No.. solo che non ho mai passato le feste lontana dai miei, potrà sembrarti ridicolo, però ho paura che ci rimangano male. Fatto sta che voglio passarle con te, quindi mi farò perdonare in qualche modo."
"Sei molto legata ai tuoi.."
"Forse è la maledizione da figlia unica, i miei mi hanno lasciata sempre libera, non ho mai dovuto rinunciare a niente, però ci sono particolarmente attaccata, ho un bel rapporto con loro"
"Anche io sono figlio unico, lo sapevi?"
Mi guarda esterrefatta, sono convinto che sta pensando quello che penso io, ci accumunano troppe cose, i genitori benestanti, figli unici, nati lo stesso giorno, Lugano che ci fa incontrare.
Il destino a volte è strano, a tratti inquietante.

"Non lo sapevo! Tutte queste cose in comune sono assurde, quasi mi inquietano!" Ecco qua, era di nuovo nella mia testa.
Quando arriviamo a casa, mi dà solo il tempo di chiudere la porta, mi si aggrappa addosso e mi bacia, mi sussurra nell'orecchio
"Ti voglio..." e da lì non capisco più niente.

C'è solo lei, il suo profumo, i suoi sospiri, faccio involontariamente fede alla mia promessa e raggiungiamo il salotto, dove ci perdiamo l'uno nell'altra sul divano.
Queste emozioni dentro di me non fanno che crescere, mi sento rincretinito, ma felice.
Cami è la mia felicità.

Non volevo il mondo, mi bastavi tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora