Cosimo - Lugano 9.30 del mattino
Ieri sera ho esagerato. Sono già in piedi anche se mi sono ritirato poche ore fa, nel mio letto c'è una tipa di cui non ricordo il nome.
Mi faccio una doccia e decido di uscire, lascio detto alla cameriera di congedare la ragazza una volta che si sarà svegliata, tanto già ci è abituata.
Ultimamente ho sempre questa strana sensazione, come se non fossi soddisfatto di qualcosa, non riesco a decifrare bene da cosa sia scaturito, ma mi lascia sempre infastidito.Girovago in auto senza meta, decido poi di parcheggiare in centro e raggiungere il mio solito bar sul lungolago, che è sempre tranquillo a quest'ora.
Quando entro noto una tipa alla cassa che scava nervosamente in borsa, ha il viso coperto dai lunghi capelli scuri, ma il suo profilo e il modo in cui la guarda rapito anche il tipo alla cassa, mi fa intuire che sia bella.
Prendo il mio ordine, lei si gira incuriosita e alza lo sguardo su di me, rimango stregato dai suo grandi occhi leggermente a mandorla, di un verde che non avevo mai visto, anche se la lunga frangia glieli copre, sono di grande impatto.
Ha le labbra carnose e un viso che non so come dire, pulito, quello che mi colpisce è la sua bellezza autentica del tutto naturale, senza i tantissimi ritocchi che si vedono ormai in tutte le tipe che mi porto a letto. Ed anche il lato B non mi è passato inosservato.Mi riconosce, io le sorrido, non sarà di queste parti, ne voglio sapere di più.
Senza pensarci troppo raggiungo il suo tavolo, dove sta cacciando dei mattoni da dentro la borsa, probabilmente frequenta ancora l'università.Mi diverte il modo in cui mi guarda, come se non potesse credere di avermi davvero davanti, ci manca solamente che inizia a stropicciarsi gli occhi.
Quando iniziamo a parlare, mi invade una sensazione strana, non ho voglia solo di scoparmela, voglio conoscerla, parlare con lei sembra piacermi, di solito mi annoio dopo pochi minuti di conversazione.
È così spontanea, a differenza delle innumerevoli ragazze conosciute durante la mia carriera sembra che non gli interessi avere Guè davanti, non mi sentivo con una tipa così da tempo.Passano un paio d'ore, non me ne rendo nemmeno conto e voglio stare ancora con lei.
Passeggiamo per il lungolago e una volta fermati le chiedo se le va di cenare con me, non accetta, un po' me lo aspettavo.
Ci scambiamo i numeri, devo vederla assolutamente di nuovo.
Cami, così la salvo, mi dice esattamente ciò che ho provato io quando mi sono seduto al suo tavolo, la sensazione di conoscerla già.Penso tra me e me tutte quelle menate sulle vite passate e mi convinco che forse ci siamo già conosciuti in un altro tempo e in un altro spazio.
Che pensieri da coglione.Dopo esserci salutati chiamo Fabio
"Frà stamattina mi è successa una cosa strana"
"Tipo?"
"Ho conosciuto una" Fabio mi ride in faccia
"Sai che novità Cò!"
"Non è come le altre volte, più che scoparmela voglio conoscerla"
"Si, esiste questa cosa, si chiama colpo di fulmine, ma penso che a te possa durare massimo un paio di giorni"
Ridiamo entrambi, anche se non ne sono molto convinto.Quella sera decido di non uscire, mi guardo il padrino ma mi distrae continuamente il pensiero di quei grandi occhi verdi su di me. Decido di mandarle un messaggio
"Domani prima che parti ci vediamo."
Ma quando mi risponde? Ok mi sto rincoglionendo. Eccola
"Okay, dove?"
"Stesso posto di oggi"
La vorrei portare da qualche parte, ma non penso accetterebbe.
Non mi risponde più, mi fumo una sigaretta e mi addormento.Il mattino dopo trovo un suo messaggio "A che ora vogliamo vederci?"
"Ce la fai tra mezz'ora?"
"Si, ho già preparato tutte le mie cose. Ho poco tempo"
Peccato, lei torna a Roma, io parto per Miami e non so ancora quando sarà il mio ritorno, una cosa è certa, voglio Camilla.La trovo allo stesso posto di ieri, rimango folgorato dal suo sorriso, è molto bella stamattina, in total black e con un cappotto cammello.
"Buongiorno Cami" le do un bacio, i suoi capelli profumano di lavanda.
"Buongiorno a te!" Dice posando le morbide labbra sulla mia guancia, mi sento imbambolato come un 15enne alle prime armi, mi riprendo subito e con più nonchalance possibile le chiedo
"A che ora parti?"
"Tra mezz'ora" cazzo, non abbiamo nemmeno il tempo per stare un po' insieme
"Avrei voluto portarti da qualche parte, ma vabbè"Passiamo la successiva mezz'ora a parlare, mi racconta della cena con suo padre e che ha dovuto avere a che fare per due sere di seguito con il figlio di un suo collega.
"Ti saresti divertita di più con me"
Sorride timidamente, sono abituato a tipe più sfacciate e mi questo mi fa apprezzare ancora di più questo lato del suo carattere.La mezz'ora passa velocemente, mentre ci salutiamo non resisto, le prendo il viso tra le mani e la bacio, lei ricambia, su questo non avevo dubbi.
Suscita in me emozioni che non provavo da tempo,quasi mi dispiace farla andare via.
"Devo proprio andare" dice con un sussurro, ha le guance rosse e quegli occhi che fissano intensamente i miei mi trafiggono l'anima.
"Sarà l'ultima volta che ti lascio andare." Mi esce così di getto, non so perché. È come se non riuscissi a far prevalere la mia parte razionale.Mi guarda confusa, forse crede che la stia prendendo in giro.
Se ne va senza dire niente ed io per un attimo mi sento di nuovo vuoto.
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Non volevo il mondo, mi bastavi tu.
Fanfic*COMPLETA* Camilla vive a Roma, 26 anni. Una storia di due anni turbolenta finita da poco e l'università da terminare. Non riesce più a trovare gli stimoli giusti per continuare. Decide quindi di staccare la spina e accompagnare suo padre a Lugano...