Parte 25 Camilla - Ti han detto che sono un bastardo

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Le cose vanno bene finché viviamo insieme la quotidianità, finché ogni sera Cosimo torna da me. Poi inizia il tour e io sento pian piano un distacco tra di noi.

Sto scrivendo la tesi, se tutto va bene per l'estate mi sarò laureata, quindi non mi potevo permettere di essere in giro per l'Italia con Cosimo, sarei stata costantemente distratta e stanca dai ritmi frenetici.
Sto discutendo spesso con lui, non è facile, dovrei fidarmi di lui, perché lo amo, perché mi ha dimostrato i suoi sentimenti praticamente sempre.
Ma non ci riesco, stare sola a casa mi fa pensare troppo, a scenari del tutto sgradevoli e la gelosia mi rode l'anima.
Mentre sono a scrivere la tesi immersa dai libri, mi squilla il telefono, lo cerco nel casino del grande tavolo del salone, è lui su FaceTime
"Ciao amore" è dietro le quinte, stasera si esibirà a Roma, ogni tanto scorgo qualcuno della sua crew accompagnato da qualche ragazza più svestita che vestita e mi sale il nervoso
"Ciao.."
"Potevi venire almeno qui a Roma" già nervosa per quello che vedo intorno a lui e stressata dalla situazione sbotto "Non mi ricordare ogni minuto che potrei essere con te, credi che sia felice di stare qui da sola?"
Sembra sorpreso dalla mia scenata"Sì ma non ti incazzare, non ti ho detto niente di strano"
Più vedo da chi è contornato, più mi innervosisco. Immagino quante gliela porgono su un piatto d'argento. Vivere tutto questo è più difficile di quanto pensassi.
"Si ok, ci sentiamo dopo che perdo il filo" stacco senza nemmeno farlo rispondere, mi sento in colpa per questo atteggiamento da stronza e scoppio a piangere.

Dopo un po', capendo di aver perso la concentrazione, decido di telefonare Elodie e vedere se è libera stasera
"Hey Cami!"
"Ciao El, sei a Milano?"
"Si tesoro, tu sempre a Lugano?"
"Si... sto scrivendo la tesi, mi chiedevo se ti andava di cenare insieme stasera, magari ti raggiungo"
"Mi farebbe davvero piacere Cami, ti mando la posizione del ristorante, un posto carino vicino ai Navigli" mi sento già sollevata di cambiare aria e di potermi distrarre per qualche ora, di parlare soprattutto con qualcuno che forse può capirmi.

Salgo sull'Audi di Cosimo e inserisco l'indirizzo che mi ha mandato Elodie, ormai Cosimo avrà iniziato il concerto e non ci siamo più sentiti, so di aver sbagliato io ad attaccargli il telefono in faccia, però speravo mi ricercasse.

"Ti vedo stanca, va tutto bene?" Io ed Elodie siamo sedute al tavolo e percepisce subito il mio malumore, dopo aver ordinato, mi inizio a sfogare e lei mi ascolta pazientemente
"Non sto gestendo bene la lontananza, sono perennemente nervosa e voglio essere sincera con te, mi sta attanagliando una gelosia che non mi appartiene"
lei annuisce, mastica un boccone e dice "Tu e Cosimo avete vite diverse, è vero, ma non credere che per me sia semplice solo perché faccio il suo stesso lavoro. Cosimo ti ama tanto Cami, tu sei sotto stress anche per i tuoi impegni e probabilmente scarichi il tuo nervosismo su di lui. Io sono convinta che ci farai l'abitudine, dovrete imparare anche questi ritmi, alla fine la convivenza è andata subito bene no?"
"Si, finché potevamo stare insieme, da quando è iniziato il tour non facciamo che litigare, allora mi chiedo.. quando avrò il mio lavoro? Non ci vedremo mai? Mi sale un'ansia che non hai idea."
Ho gli occhi lucidi, ho pensato a questa cosa spesso, ma non l'avevo mai detto a nessuno. Elodie mi prende la mano per rincuorarmi "Cami, non devi pensare in negativo, ti ho conosciuta come una persona perennemente positiva e voglio che non perda questo lato del tuo carattere. Non ti tenere tutto dentro con Cosimo, parlate e cercate di trovare un punto, sicuramente riuscirete ad incastrare i vostri impegni"
Per il resto della serata parliamo d'altro e mi distraggo, guardo il telefono, di Cosimo nemmeno l'ombra. Mi rimetto innervosita in macchina e raggiungo Lugano. Mi addormento durante un'altra crisi di pianto e cado in un sonno profondo.

Mi sveglio di soprassalto quando sento la porta d'ingresso chiudersi, guardo l'orario sull'iPhone, sono le 11, noto che Cosimo mi ha chiamata alle 3 di notte e ha lasciato vari messaggi.
"Cami!" Quando lo vedo, non so perché, scoppio a piangere e lo abbraccio "scusami, sono una stronza, dovrei capirti di più, questo è il tuo lavoro. E io mi comporto in modo infantile"
Stare tra le sue braccia mi tranquillizza, il suo calore mi avvolge e il suo profumo mi riempie le narici
"Non ti devi scusare di niente Cami, di niente" appoggia la testa tra la spalla e il mio collo e rimaniamo abbracciati per un tempo che desidero fosse infinito.

Non volevo il mondo, mi bastavi tu.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora