"Il prima possibile" mi esce di getto rispondere così a Jack, che ha chiesto quando sarà il matrimonio, è quello che voglio e non intendo perdere tempo, Camilla mi guarda sorpresa e mi schiocca un bacio sulla guancia.
"A che stai pensando?" Siamo sull'aereo, Cami guarda il vuoto immersa nei suoi pensieri, si gira e mi sorride "Niente di tragico, cerco di immaginarmi la nostra nuova vita insieme" dice prendendomi la mano, io le sorrido di rimando.
Spero di essere capace a conciliare il mio lavoro con questa nuova dimensione di coppia nella mia vita, devo ricordarmi che non devo pensare più solo a me, ma in due, fino ad ora mi è risultato facile, a lungo andare spero di non fare casini, sono sempre stato inquieto, è vero, la mia casa è a Lugano, ma ci sto sempre relativamente poco, al momento mi interessa solo lei, lavorare sul nostro rapporto e creare i nostri equilibri.Passiamo i primi giorni a scrutarci, ad imparare le rispettive abitudini, a farle coincidere tra di loro, c'è ancora una cosa importante che devo fare con lei, farle conoscere mia madre.
Ci sentiamo relativamente poco, vorrei essere un figlio più presente ma non sono mai stato bravo in questo. L'ho messa al corrente della mia relazione con Cami e desidera conoscerla, non le ho mai parlato di una donna quindi avrà percepito che forse è la volta buona.
Voglio farle una sorpresa, quindi non sa dove siamo diretti, quando vede che passiamo la frontiera mi fa "Ho capito! C'entrano Fabio ed Elodie!" Sorrido, le prendo la mano e faccio uno sbrigativo cenno di dissenso, lei sbuffa, una cosa che ho imparato è che odia le sorprese, vorrebbe avere sempre tutto sotto controllo, un'antitesi se si pensa a come sono fatto io, un controsenso vivente.Quando arriviamo nel quartiere dove vive mia madre, si guarda intorno incuriosita
"Adesso posso dirtelo, così non hai tempo di andare in paranoia, sto per presentarti mia madre"
La vedo sbiancare e muoio dal ridere, lei mi dà un buffetto ma sembra felice che io abbia fatto questo passo importante
"Sto per andare in iper ventilazione" dice mentre citofono, le do un bacio e raggiungiamo l'ingresso.
"Che piacere vedervi! E che piacere conoscerti Camilla. Io sono Michela" la abbraccia e Cami ricambia, sfoderando uno dei sorrisi che mi ha letteralmente fatto impazzire"Come stai?" Mi chiede, cingendomi con un braccio mentre entriamo "Bene"
"Si vede." Dice sorridendomi soddisfatta
Mentre pranziamo, mia madre e Camilla parlano di tutto, dei suoi studi, di come ci siamo conosciuti, dell'incidente e di quanto io le sia stato vicino"Sai.. inutile dirti che non ho mai conosciuto nessuna ragazza di Cosimo, ma ora capisco perché. Ho sempre pensato che è un ragazzo esageratamente perfezionista e anche in amore non voleva accontentarsi, oggi capisco perché."
Guardo mia madre, poi guardo Cami, con le guance tinte di rosa "Sono davvero felice che pensi questo Michela. Cosimo ha un mondo dentro che non lascia vedere a nessuno, io ho guardato oltre e mi sono perdutamente innamorata"Mi sento imbarazzato, ma allo stesso tempo lusingato da queste parole, mia madre nota l'anello di Cami mentre poggia la mano sulla mia, non le avevo ancora parlato di niente, mi schiarisco la voce e approfitto per dirglielo
"Oggi oltre a fartela conoscere, volevo dirti che le ho chiesto di sposarmi" abbasso lo sguardo, mia madre sa quanto devo sforzarmi ad esternare le mie emozioni, ma non riesco a non notare quanto sia sorpresa, si alza e abbraccia entrambi
"Sono davvero felice, incredula lo ammetto, ma contenta come non mai. Sono fiera di te Cosimo."
"Ok Mà, sono imbarazzato abbastanza" entrambe scoppiano a ridere, ed io mi sento più leggero."Tua madre è meravigliosa" mi dice Cami, una volta che siamo sulla via del ritorno, non mi sono mai reputato 'mammone', dopo il diploma al liceo classico, non sapevo esattamente che strada prendere, ho fatto svariati lavori, alcuni discutibili, ho conosciuto Fabio nel periodo in cui ho fatto il magazziniere, insomma, mi sono fatto da solo, pur provenendo da una famiglia benestante, ma devo ammettere che sono felice che si sia creato un feeling tra loro, ero sicuro che le sarebbe piaciuta la ragazza brillante di cui mi sono innamorato, la bellezza è solo la sua fortunata cornice, ma il contenuto è la vera opera d'arte.
"Non avevo dubbi Cami, siete entrambe due donne di carattere" mi stringe la mano, felice e sorridente, un sorriso contagioso che splende quanto il diamante che porta al dito.Una volta arrivati a casa, vedo che Cami guarda incuriosita il patio "Scommetto che molte ragazze sono state in quella jacuzzi..." non riesco a capire se è seria, incazzata o infastidita, a volte per me è indecifrabile, fatto sta che fino ad oggi non l'abbiamo mai usata, anche se mi piacerebbe.
Annuisco senza fare troppi commenti, non voglio discutere su roba vecchia, lontana anni luce da noi.
Apre la porta a vetri e si avvicina alla jacuzzi cercando di capire come metterla in funzione,
"Allora? Mi aiuti o no?" Sei proprio strana Cami, sei un rebus senza fine."Pensavo non volessi usarla" si accovaccia su di me, siamo avvolti dal vapore generato dalla temperatura esterna, intorno a noi solo le montagne a spiarci. Si accorge della mia eccitazione e mi bacia appassionatamente, mi desidera e la desidero, non mi basta mai.
"Tornando al discorso di prima.." mi dice mentre ci asciughiamo "ogni tanto pensare che hai avuto tante donne mi fa arrabbiare, poi penso che per te forse ho qualcosa di speciale"
"Togli il forse" aggiungo io e lei mi sorride, continuando il discorso "quindi... inutile rimuginare, inutile farmi tanti problemi, quando c'è un sentimento, si va oltre il sesso occasionale, con un sentimento vero è tutto speciale."
La stringo forte a me, a volte non ho bisogno di aggiungere niente, siamo talmente in sintonia che sembra estrapolarmi le parole dal cervello.Devo iniziare il mio tour, Cami ha deciso di rimanere a Lugano, a parte qualche data in cui possiamo fare avanti e indietro e tornare a casa insieme, un po' mi dispiace, ma anche lei ha i suoi impegni, pochi esami e ci sarà la sua laurea, già sta lavorando sulla tesi e ha bisogno di un po' di tranquillità
"Ma perché non torni dai tuoi? Non voglio che stai qui da sola"
Sbuffa alzando gli occhi al cielo "Cosimo, non sarai via per mesi, qui sto calma e tranquilla e senza distrazioni sicuramente farò prima, starò bene."
È la persona più testarda che io conosca, ormai sono più di due mesi che conviviamo e sembra andare tutto bene, sono felice di averla intorno e non ho strani malumori che mi attanagliano la mente. Abbiamo deciso di sposarci dopo la sua laurea, ho acconsentito controvoglia, ma avevo il tour e ci è sembrata la soluzione più logica.Le date sono quasi tutte sold out, inizia a crescere in me una strana frenesia, che mi catapulta alla vita prima di Camilla, è venuta con me a Milano, poi avevo le date sparse per l'Italia e ha deciso di aspettarmi a Lugano.
Lei sembra essere inquieta quanto me, sembra che entrambi non riusciamo a gestire la lontananza, abbiamo varie discussioni, che ho cercato di tenere a bada tornando da lei a sorpresa ogni volta che potevo, viviamo comunque questo mese di continui alti e bassi. Le tipe sembrano fregarsene poco di sapere che sono ormai impegnato, per evitare stronzate, cerco di non fare party post concerto, anche se gli altri della crew mi rompono il cazzo. É tutto un 'ti sei rammollito' 'sei un coglione' e quant'altro.Stasera sono a Roma, volevo che Camilla venisse, ma abbiamo litigato nuovamente, è molto nervosa ultimamente, oltre che per la lontananza, anche dallo stress che le reca la tesi e la preparazione della laurea, mi stacca il telefono in faccia, sono innervosito e frustrato perché non posso fare niente, se non farle sbollire l'incazzatura da sola.
Inizio a bere molto prima del concerto, perché non sono dell'umore giusto e non voglio rovinare la serata a chi ha pagato per vedermi.
"Oh cacciate un po' d'erba" dico a uno dei miei amici. Finalmente ho la mente libera, sul palco non penso a niente.
Approfittando del fatto che sono su di giri, organizzano senza il mio permesso un party, la suite dell'hotel viene riempita di ragazze, guardo il cellulare. Cami non mi ha più cercato, la chiamo e non risponde, vedo l'orario, sono le 3, probabilmente sta dormendo.
Mentre sono sul divano, ancora intento a guardare il telefono, mi si avvicina una delle ragazze, appoggiando i suoi seni sul mio braccio "che ci fai qui tutto solo?" Avvicina le sue labbra al mio orecchio, è una frazione di secondo, la bacio, la porto nella mia camera da letto e me la scopo, improvvisamente ho un flash, non vedo il viso di questa tipa, ma Cami.Come una doccia gelata mi rendo conto della stronzata colossale che sto facendo e forse anche a causa del tanto alcool ed erba che ho in circolo, non riesco nemmeno ad arrivare. "Vattene" le dico senza guardarla
"Dai, capita, ti faccio venire io se vuoi" fa per avvicinare la sua testa al mio cazzo e io alzo la voce "ho detto che ne te devi andare" lei mi guarda atterrita, racimola quel poco che aveva addosso e se ne va.
Mi siedo, con la testa tra le mani. Sentirmi in colpa per una cosa del genere mi fa capire quanto ami Camilla e che da quando c'è lei, tutto è cambiato. Io in primis.Ma non posso non pensare una cosa,
Mi sento una merda.
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Non volevo il mondo, mi bastavi tu.
Fanfic*COMPLETA* Camilla vive a Roma, 26 anni. Una storia di due anni turbolenta finita da poco e l'università da terminare. Non riesce più a trovare gli stimoli giusti per continuare. Decide quindi di staccare la spina e accompagnare suo padre a Lugano...