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Chanyeol attraversò l'ingresso di casa sua a passo lento, scuotendo la testa per un leggero capogiro. Aprì il portone di casa e mise a fuoco il suo volto. Sembrava avesse passato l'intera giornata a piangere.
Avrebbe dovuto immaginare che l'unica persona a suonare il campanello di casa sua a quell'ora sarebbe stato Baekhyun, in fin dei conti qualche ora prima l'aveva avvisato del fatto che sarebbe passato da lui; se solo si fosse fermato a ragionare ancora un po'... avrebbe dovuto ignorarlo, ma ormai era troppo tardi per tirarsi indietro.
"Sei qua per chiedermi di presentarti qualche altro mio amico così puoi scoparti anche loro?" Lo accolse Chanyeol, con una risata sprezzante.

Baekhyun contrasse le sopracciglia, ferito, e si strinse nel giubbotto per il freddo.
"Mi hai bloccato ovunque... non riesco più nemmeno a chiamarti. La smetti di fare il bambino e chiariamo come due persone mature?" Domandò, con voce incrinata.

"Chiarire? Cosa, esattamente, dovrei chiarire con una persona come te? E ti reputi anche maturo, che coraggio..." sospirò il castano, scuotendo la testa e strofinandosi gli occhi, che sentiva appesantiti.

"Posso entrare?"

"No, non puoi entrare."

"E io entro lo stesso." Alzò le spalle il minore, urtando la sua spalla nel momento in cui attraversò la soglia.

"Stavo facendo delle cose. Però a quanto pare fai sempre il cazzo che vuoi, vero?"

"Possiamo andare in camera tua? Non vorrei dare spettacolo davanti a tuoi." Domandò il bassino, ignorandolo.

"Non ci sono. E torneranno tardi. Comunque ho sonno, quindi dimmi cosa sei venuto a fare e poi levati dai coglioni."
Lo esortò Chanyeol spostandosi verso il salotto; Baekhyun esitò per un attimo sull'ingresso, per poi richiudersi il portone alle spalle; fece un respiro profondo e gli andò dietro, e di spalle lo vide armeggiare con un posacenere e delle cartine, affrettandosi a nascondere il tutto lontano da loro.

Il più alto si schiarì la voce e prese posto sul divano, aspettando che l'altro dicesse qualcosa.
Ma Baekhyun continuava a guardarsi intorno con aria sospetta, e poi lo fissò attentamente e si avvicinò al suo volto, posandogli una mano sulla guancia e costringendolo a voltarsi per riuscire a guardare i suoi occhi più attentamente.
Chanyeol scostò la sua mano quasi immediatamente, con uno sbuffo. "Mi stai facendo perdere la pazienza, Baekhyun, o parli o puoi benissimo tornare da dove sei venuto."

"Che cosa stavi facendo prima che arrivassi?"

"I cazzi miei."

"Hai fumato erba, vero?" Domandò il minore, prendendo posto accanto a lui.

"Ma chi sei, mia madre? Ascolta, visto che non ti decidi a dire niente di interessante ti accompagno fuori, okay?"

"Rispondimi." Continuò; tanto sapeva già la risposta, l'odore pungente che aleggiava nella stanza era inconfondibile.
Probabilmente era solo l'effetto della marijuana a tenerlo relativamente calmo, e quasi Baekhyun ne fu grato, perché avrebbe voluto semplicemente parlare in tutta tranquillità. La preoccupazione in ogni caso però lo stava mangiando vivo: sapeva che Chanyeol e i suoi amici quando ne avevano l'occasione non fumavano solo sigarette, e odiava profondamente questa stupida abitudine del maggiore, tanto che nell'ultimo periodo lo obbligava a rifiutare sempre quel tipo di proposte. "Sei fatto, Chanyeol..."

"Che palle, smetti di fingere che ti interessi, sei ridicolo." Ribatté il più alto, sistemandosi i capelli con le lunghe dita.

"Mi interessa, cazzo! Odio queste stronzate e lo sai, non ha senso! Perché ti devi rovinare in questo modo?" Gridò Baekhyun, con tono insofferente.

"Inizia a calmarti, se c'è uno che ha il diritto di alzare la voce qua sono io. E poi è una canna, cazzo, non mi sto sfondando di eroina." Replicò il castano, e Baekhyun scosse la testa incredulo, decidendo di lasciare perdere.

Exotic // ChanbaekDove le storie prendono vita. Scoprilo ora