Chapter 1

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《Brooklyn, quante volte te lo devo dire? Non mangiare come se avessi sofferto la fame per chissà quanto tempo.》mi rimproverò mamma.
Alzai gli occhi al cielo, la bocca ancora piena.
《Dovresti evitare di ingozzarti in questo modo, sennò diventerai ancor più grassa di quanto lo sei già.》continuò. 《Prendi esempio da tua sorella, guarda com'è aggraziata quando mangia, e come si controlla quando ha dei carboidrati sott'occhio!》
Già, solo che io diversamente da lei, non volevo diventare uno scheletro.
Sophie, la figlioletta prediletta, soffocò una delle sue solite risatine da gatta morta e ritornò a masticare con la grazia di un cammello il suo piatto di piselli verde vomito.
《Mamma, è da una settimana intera che vado avanti di carote e insalata, non ne posso più, mica sono un coniglio!》sbottai.
《Cosa vuoi che sia, alla tua età io dovevo attenermi a diete ben più ferree per mantenere un fisico decente.》
《Appunto, guarda che risultati...》bofonchiai.
Mamma sospirò e si portò in maniera teatrale la mano sulla fronte.
《Su Kendra, lasciala in pace, non c'è nulla di male nel mettere sotto i denti qualcosa, non vorrai mica farla morire di fame!》intervenne papà, l'unico in quella famiglia di matti che riusciva o almeno provava a capirmi.
《Non ti ci mettere anche tu Alan, non so quante volte il dottore ti ha ripetuto di stare attento ai grassi.》lo ammonì mamma. 《Tu, che ha problemi cardiaci a causa del colesterolo troppo alto dovresti, più di chiunque altro, capirmi e incoraggiare Brook a stare attenta nell'alimentazione...》
Papà fece spallucce e mimò le parole -mi dispiace, ci ho provato-.
Sospirai e posai forchetta e coltello.
Mi alzai e me ne andai irritata.
Mi aveva rovinato tutto l'appetito, ormai.
E pensare che avrei voluto fare volentieri il bis di cotoletta e purea.
Salii in camera e mi gettai sul letto.

Proprio a me doveva capitare una famiglia del genere?
Non sono mai riuscita a capire quelle cazzate come "l'aspetto esteriore è tutto" o cose del genere.
Che senso aveva possedere un'aspetto mozzafiato e poi avere un cervello grande quanto una noce o una personalità così originale da seguire sempre quelle baggianate che scrivono nelle riviste di moda?

Feci un lungo sospiro e chiusi gli occhi per qualche minuto.
In quell'esatto istante squillò il cellulare.
Mi alzai di malavoglia e lo presi.
Era Kiersten.
《Non indovinerai mai cosa sono riuscita a trovare.》disse subito, trattenendo a stento l'entusiasmo.
《Hmm...》mugugnai, pensando. 《Hai ragione non ci riuscirò mai, dimmelo!》
《Rullo di tamburi... Tre biglietti per la prima di Dark Paradise - Il medaglione perduto!》urlò esaltata.
D'improvviso sul mio volto si formò un sorriso largo quanto una casa.
《No, non ci credo.》
《Allora farai bene a crederci perché mia cara, io, te e Rupert andremo in Francia per le vacanze natalizie!》
Inspirai ed espirai. 《Okay, ora farai meglio a tapparti le orecchie perché tra poco te li perforerò.》
Rise, cominciammo entrambe a urlare e probabilmente anche lei stava saltellando qua e là sul letto come me.
Potevo anche avere 16 anni, ma per certe cose non si è mai troppo grandi.
Quando ci calmammo un po' le chiesi come cavolo c'era riuscita.
《Si è scoperto che mamma ha molte conoscenze utili.》spiegò brevemente.
《Potrei seriamente cominciare ad amare tua madre.》scherzai.
《Ti andrebbe di fare scambio?》proposi, seria.
《Avanti, nemmeno la tua è così male.》 disse poco convinta.
Sbuffai. 《Stasera mi ha praticamente costretta a lasciare la tavola senza lasciarmi finire di mangiare ed è una settimana che seguo una dieta alimentare simile a quella dei conigli, l'unica differenza è che le mie porzioni sono state ridotte a due carote a pasto.》
《Cerca di guardare il lato positivo di tutta questa storia...》
《Quale sarebbe?》
《Hmm, almeno te ne fanno mangiare due e non uno solo.》improvvisò.
Sospirai.
《Morirò per anoressia.》
Rise. 《Tanto tu non segui mai i programmi che ti propone la dietologa.》
《Se lo avessi fatto, sarei diventata uno scheletro esattamente come mamma e Sophie.》
《Hai ragione, piccola ribelle.》
《L'hai già detto a Rupert?》
《Non ancora.》
《Andrà in fibrillazione quando lo scoprirà.》
《Scusa Brook ma ora devo andare, papà mi chiama.》
《Okay, a domani.》
Riattaccai.

Non potevo crederci, era da un'eternità che aspettavo quel momento.
Kiersten si era dimostrata per l'ennesima volta l'amica più fantastica del mondo.
Ci conoscevamo fin da piccole.
Mio padre, il suo e quello di Rupert era stati da sempre migliori amici, e anche se una volta finito il liceo avevano scelto strade diverse, erano rimasti molto uniti.
Rupert era un gay dichiarato.
Quando suo padre lo venne a sapere rimase talmente sconvolto che chiamò mio padre nel bel mezzo della notte.
Comprensibile, visto che a guardarlo era impossibile credere che Rupert fosse omosessuale.
Dopo qualche tempo però, cominciò ad accettare e ad abituarsi a quella nuova realtà.
Come tutta la sua famiglia, Rupert era incredibilmente bello, ma ciò che lo contraddistingueva dagli altri era la sincerità e la dolcezza che solo lui sapeva infondere.
Nonostante fosse più grande di me e Kiersten di un solo anno, si comportava sempre come un fratello maggiore e un secondo padre, il ché certe volte era abbastanza imbarazzante.
C'era stata una volta in cui Rupert aveva fatto a botte con l'ex di Kiersten perché quel bastardo l'aveva tradita.
Gli anni di box si rivelarono sorprendentemente utili in quell'occasione.

A differenza di Sophie, Kiersten, oltre ad essere bellissima fuori, lo era anche dentro.
È quel tipo di persona che, non importa cosa stia facendo, se tu hai bisogno di lei, viene subito da te senza nemmeno pensarci un secondo in più.
Come quella volta in seconda elementare, quando la parrucchiera mi aveva tagliato i capelli corti come un ragazzo e io non volevo uscire di casa, lei tormentò così tanto i suoi che, nonostante fosse molo tardi, l'accompagnarono da me.
A differenza mia, sprizzava coraggio da tutti i pori.
Affrontava ogni genere di situazione nella maniera più dignitosa possibile e soprattutto, non mi stancherò mai di ripeterlo, era la ragazza più bella che avessi mai conosciuto.
Altro che Sophie.
Kiersten aveva corti capelli rossicci e occhi di un verde indescrivibile.
Nonostante l'abbigliamento casual, riusciva sempre a conservare quella femminilità che persone come me non potevano nemmeno sognarsi di avere.

Nonostante non sia per niente d'accordo con le drastiche misure prese da mia madre per farmi perdere peso, devo ammettere che il mio fisico non era invidiabile.
Okay, magari non potevo permettermi di indossare uno di quelle magliette attillate che solitamente si metteva mia sorella Sophie, ma mi sentivo a mio agio così com'ero.
Mi piaceva mettermi T-shirt di qualche taglia più grande e la tuta da ginnastica, cosa che mia madre odiava.
A differenza di molte ragazze della mia classe, non ero paranoica riguardo al mio peso, ma anzi, ci convivevo benissimo.
Voglio dire, a quell'età non ci si dovrebbe preoccupare di cose come quelle.
Si dovrebbe vivere e mangiare quel che si desidera senza aver paura di metter su qualche chiletto.
Per quello, c'era ancora tempo.
Solo che questo, mia madre non lo voleva capire e purtroppo, non solo lei ma anche molte altre.

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