Chapater 8

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Quella notte, prima di andare a dormire, scrissi a Sydney per dirgli della festa alla quale saremmo dovuti andare l'indomani sera.
Inizialmente si era rifiutato categoricamente, ma in seguito, dopo avergli ricordato della foto, ci ripensò.
《Sei proprio una stronza.》aveva scritto.
《Almeno non sono un coglione che ha un nome da ragazza.》
《Il mio almeno ha un senso, il tuo è il nome di uno stupido ponte!》
《Idiota.》
《Mocciosa.》
《Senti, non voglio sprecare le mie energie a parlare con un imbecille come te, quindi a domani.
Ricordati che ti devi vestire in modo elegante e che la maschera te la porto io.
Ci vediamo alle 20.00 davanti alla scuola.》
《...》
Sospirai e andai a dormire.

Alla fine mi ero messa d'accordo con Kiersten che mi sarei messa qualcosa di scuro, niente di appariscente.
Di tutto quello che avrei indossato, la maschera era ciò che preferivo di più.
Non copriva tutto il volto, ma solo la parte superiore.
Su entrambi i lati erano incastonati tre piccole pietre color rubino che, secondo Kiersten, avrebbero risaltato i miei bellissimi occhi marroni, con sfumature arancioni scuro, che io semplicemente definivo marrone-cacca.
L'interno era decorato con ghirigori dorati su uno sfondo nero.
Gliel'aveva regalato sua madre, ma secondo lei stava meglio su di me e si abbinava anche al vestito che avrei dovuto mettere.

Il giorno seguente, due ore prima del ballo, andai da Kiersten.
Abitava in una di quelle solite case all'inglese, con giardino e tutto il resto.
Anche se fuori appariva di dimensioni normali, dentro era molto grande e spaziosa.
Lei era già pronta e che dire, era meravigliosa.
Indossava un lungo vestito verde scuro di seta, con un sobrio scollo a V e una maschera
verde-acqua decorata con sottili fili color argento che intrecciandosi tra di loro formavano bellissimi motivi floreali.
《Sei... Hmm, bellissima.》dissi, quasi senza parole.
Sorrise. 《Grazie, ma ora entra che dobbiamo fare ancora un mucchio di cose!》
Mi prese la mano e mi portò in soggiorno.
《Mamma e papà sono già partiti, avevano promesso a Isabelle di aiutarla con i preparativi.》mi informò, lungo il corridoio.
《Uhm, okay.》
Mi fece sedere e cominciò a pettinarmi i capelli.
Oltre ad essere un'amica fantastica, Kiersten era anche bravissima con le acconciature.
Fin da quando eravamo piccole, si divertiva a intrecciarmi i capelli e a farmi i chignon o roba del genere.
《Preferisci rimanere liscia o avere i boccoli?》
《Fai te, non penso che la cosa mi renderà meno ridicola.》
Mi guardò malissimo, prese la piastra e decise di lisciarmeli.
Mi fece in seguito due trecce che partivano da sopra le tempie e si univano sulla nuca.
Mi spruzzò qualche spry per fissare il lavoro e mi fece girare verso lo specchio.
L'acconciatura era molto semplice ma allo stesso tempo elegante e sofisticata.
《L'ho sempre detto che tu dovresti fare la parrucchiera.》
Rise e sistemò il tavolo.
Salimmo in camera sua, dove mi aiutò con il trucco e il vestito, che era blu scuro, composto da tre strati di diverse sfumature sovrapposti l'uno all'altro.
《È troppo stretto.》mi lamentai.
《No, ti sta alla perfezione.》
《Ma sembro una balena.》
《Smettila di sparare idiozie.》
《Odio questo genere di feste... quanto mi mancano i miei adorati jeans.》
《Abbassa le palpebre.》mi ordinò, ignorando spudoratamente ciò che le stavo dicendo.
Mi mise un filo di trucco che a dir la verità non si vedeva nemmeno.
Inizialmente voleva mettermi anche il rossetto, ma visto che già odiavo il fatto di dovermi truccare, lasciò stare.
Mi legò la maschera e quando mi vidi allo specchio, stentai a riconoscermi.
《Guardati, sei meravigliosa.》mi mormorò vicino all'orecchio.
《Hmm.》mugugnai. 《Solo meno goffa.》
Mi diede uno scappellotto sulla spalla e scosse la testa. 《Sei incorreggibile, quando capirai che sei bellissima?》
《Quando lo sarò veramente.》borbottai.
《Su, andiamo, siamo già in ritardo.》
Uscimmo di casa e salimmo nella macchina accompagnate da
Mr. Cox, l'autista.
Era un vecchietto sulla settantina, mantenuto molto bene con una striscia di capelli grigi sui lati.
Indossava sempre il suo uniforme nero e bianco ed era un tipo piuttosto simpatico e sempre di buon umore.

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